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Opzioni su Bitcoin: come funzionano e su quali exchange trovarle

Tanto bistrattate dagli investitori retail eppure così utilizzate dai grandi investitori sui mercati tradizionali, stiamo parlando delle famose opzioni su bitcoin: ma come funzionano?

Tante volte snobbate dai piccoli investitori a favore di altri strumenti più mainstream, spesso associate alla crisi finanziaria del 2008 con l’espressione derivati finanziari che col tempo ha assunto una connotazione sempre più negativa, infine spiegate in maniera così contorta da far scappare anche il più volenteroso studente che non abbia una laurea in matematica.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su che cosa siano e proveremo a dimostrare che la pessima reputazione di cui godono agli occhi del grande pubblico è in realtà infondata e che al contrario, se usate in maniera corretta e consapevole, posseggono caratteristiche che le rendono strumenti utilissimi per arricchire il proprio arsenale di strategie di investimento e di trading.

Per fare ciò partiamo dal chiarire il concetto base, che però molti riescono a rendere complicato già in partenza.

Come funzionano le opzioni su Bitcoin?

L’opzione può essere considerata in realtà come una assicurazione sull’asset che deteniamo, Bitcoin nel nostro caso, nei confronti di un particolare scenario che pensiamo o temiamo possa verificarsi. Per avere questa possibilità, questa “opzione” appunto, si paga un somma iniziale (esattamente come una si paga il premio dell’assicurazione al momento della stipula), alto o basso a seconda della probabilità che ha lo scenario di avverarsi. Ed esattamente come nel caso di una assicurazione, anche l’opzione ha una scadenza, a scelta di chi la acquista, oltre la quale non è più valida ed esercitabile dal possessore.

Se la nostra visione è un rialzo del prezzo di bitcoin, acquisteremo una opzione al rialzo che ci “protegge” da un aumento del prezzo oltre un determinato valore e ci permetterà di acquistare BTC in futuro ad un prezzo più conveniente (strike), deciso dall’acquirente all’acquisto. Questo tipo di opzione si chiama opzione CALL.

Se al contrario la nostra visione è ribassista, acquisteremo una opzione al ribasso che ci protegge da una diminuzione del valore di bitcoin al di sotto di un valore a nostra scelta (chiamato sempre strike). Questa opzione si chiama PUT.

Ed ora il quesito che sorge spontaneo: “ma se la mia visione è rialzista, perché non acquistare subito Bitcoin prima che il prezzo salga? E se è ribassista, perché non vendere già ora?”

Ebbene, il vantaggio dell’opzione è proprio questo: darci la possibilità di ritardare la decisione ad un momento futuro. Se abbiamo avuto ragione, l’assicurazione/opzione ci farà incassare la differenza di prezzo tra il valore deciso al momento della stipula e l’effettivo valore nel giorno di vendita (o di scadenza dell’opzione). In caso contrario, l’opzione scade e avremo perso il premio pagato inizialmente. Da sottolineare il fatto che, come nel caso di una assicurazione, la perdita massima è la somma pagata alla stipula.

Non c’è nessun rischio di liquidazione, tant’è che per l’acquisto di opzioni non è richiesto alcun margine di mantenimento e non vi è alcun esborso aggiuntivo “nascosto” oltre a quello iniziale per l’acquisto.

DOVE ACQUISTARE LE OPZIONI

Sicuramente il primo mercato da menzionare in tal senso è il CME, Chicago Mercantile Exchange, dove vengono quotati i futures e le relative opzioni sui mercati finanziari tradizionali. Dal 2020 si sono aggiunte anche le opzioni su Bitcoin. Stesso discorso per la piattaforma BAKKT facente parte del gruppo ICE. Tuttavia, le negoziazioni in questi mercati sono aperte solo a investitori istituzionali e professionali. Un investitore comune che vuole acquistare opzioni su Bitcoin deve affidarsi ad altri tipi di piattaforme. Pressoché tutti gli exchanges offrono la possibilità di acquistare futures, ma non le opzioni su Bitcoin, la cui compravendita ad oggi è prerogativa solamente di Binance, FTX, Deribit, Okex e LedgerX. Sono tutti equivalenti?

Quali sono le differenze?

Mentre per quanto riguarda i futures tutti gli exchanges forniscono servizi simili, se non identici, per le opzioni il discorso è diverso: Binance ed FTX forniscono un servizio solamente a richiesta, ovvero non è presente un mercato con un book formato da bid ed offers come siamo abituati a vedere, bensì occorre richiedere una particolare opzione con le caratteristiche desiderate e si attende una quotazione da parte dell’exchange stesso o di un altro utente della piattaforma intenzionato a vendercela.

Questo tipo di transazione è definibile come OTC, ossia ogni opzione è creata su misura del richiedente ed è consigliabile esclusivamente ad utenti esperti e che sanno bene quello che stanno facendo, in quanto questo tipo di mercato è meno liquido e meno trasparente.

Deribit, Okex e LedgerX invece offrono un tipo di contrattazione simile a quella di una qualsiasi crypto o future su crypto, e sullo stampo delle opzioni quotate, quindi standardizzate, con tanto di book di acquisto e vendita, e caratteristiche uguali per ogni partecipante al mercato. Questa caratteristica rende la compravendita, e la comprensione di ciò che si sta facendo, più facile.

LedgerX, comunque, per ora è aperto solo ai cittadini US.

Davide Gabrielli

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