Gli investitori di Ribbit Capital sono pronti ad una IPO da 350 milioni di dollari alla borsa di New York. Ribbit Capital, è la prima società di capitale di rischio che ha investito in Bitcoin.
Lo rivela Forbes, secondo cui il fondatore e CEO Meyer “Micky” Malta potrebbe utilizzare questa specie di “assegno in bianco” per effettuare una fusione, acquisire asset, acquistare azioni o riorganizzare l’attività.
Ribbit Capital, che è anche uno dei membri fondatori dell’associazione Libra, è una società di investimento che ha diverse partecipazioni in ambito crypto, a partire da Coinbase, per arrivare fino a Xapo, passando da Revolut e Robinhood.
Nell’ormai lontano 2015, dopo lo scoppio della prima grande bolla speculativa sul prezzo di bitcoin, Ribbit fu in assoluto una delle prime società di Venture Capital al mondo ad investire in bitcoin, con il fondatore Micky Malka che si era già unito alla Bitcoin Foundation addirittura nel 2013 venendo anche eletto nel board della fondazione stessa.
Ribbit all’epoca investì in Blockstream, BTCJam, Coinbase, Ripple Labs e Xapo, con una strategia a lungo termine dimostrata dal fatto che alcune di quelle partecipazioni sono ancora oggi nel suo portafoglio.
La IPO di Ribbit Capital
La nuova società che sbarcherà in borsa, Ribbit Capital Long-Term Equity Acquisition Pool (Ribbit LEAP), con sede nelle Isole Cayman, seguirà la strada di Ribbit Capital per eseguire un’ampia gamma di azioni non specificate e probabilmente per fondersi con un’altra società simile.
Inoltre, si concentrerà sulla creazione di valore a lungo termine, cercando di collaborare con investitori con il medesimo orientamento.
Pertanto ai potenziali investitori non vengono forniti i dettagli di come verranno utilizzati i fondi raccolti, nella speranza che la storia del recente passato della società madre sia sufficiente a convincerli ad investire.
Il fatto è che la storia degli investimenti di Ribbit svela che la società è interessata specificatamente al settore fintech, ed in particolare a quello crypto, pertanto è lecito immaginare che i nuovi fondi raccolti verranno nuovamente investiti in questi settori.
Attualmente sarebbero disponibili all’acquisto tutte le azioni emesse, per un totale complessivo di 350 milioni di dollari e sebbene non siano ancora negoziabili su una piattaforma pubblica, l’intento è quello di portarle sulla borsa di New York.