Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, è iniziata una guerra cosiddetta ibrida, e cioè un guerra basata non solo sugli scontri militari convenzionali, ma basata molto di più su un mix di strategia militare convenzionale e una guerra digitale o cibernetica, che ha visto gruppi di esperti cyber e di hacker, schierarsi.
Summary
La guerra cyber
Microsoft ha affermato che il suo Threat Intelligence Center (MSTIC) ha rilevato “attacchi informatici distruttivi diretti contro l’infrastruttura digitale dell’Ucraina” poche ore prima del primo lancio di missili o movimento di carri armati il 24 febbraio. Come dire che prima ancora che scattasse l’invasione sul campo si sarebbero già verificati i primi attacchi di quella che viene definita la guerra cibernetica.
Secondo gli esperti di sicurezza informatica di Microsoft da allora ci sarebbero stati oltre cento attacchi informatici, in varie forme. Ma il loro effetto è stato per ora principalmente psicologico. Probabilmente da adesso in avanti la guerra a colpi di attacchi cibernetici è destinata inevitabilmente a salire di intensità e di gravità.
I gruppi cyber coinvolti nella guerra Russia-Ucraina
Sarebbero circa 50 i gruppi cibernetici impegnati attualmente nel conflitto, di questi circa 14 sarebbero quelli russi o comunque dalla parte di Putin, secondo i dati raccolti dal sito specializzato CyberKnow.
Dr Danny Steed, Docente di Cyber Security presso la Cranfield University in Inghilterra, afferma che il conflitto in Ucraina potrebbe rappresentare una sorta di test per le prossime future guerre cibernetiche:
“La Russia sperimenta da tempo i mezzi informatici per molestare le nazioni dell’Europa orientale – dall’Estonia nel 2007, alla Georgia nel 2008 e, naturalmente, all’Ucraina dal 2014. Mentre la Russia ha ambizioni specifiche per l’Ucraina in particolare, la storia del modo in cui la Russia utilizza il cyber si è sviluppato lentamente nel corso di più di 15 anni.”
Secondo un funzionario ucraino della sicurezza informatica, sarebbero più di 400.000 il numero delle persone che si sono offerte volontarie per aiutare il governo ucraino grazie al cosiddetto crowdsourcing, ad utilizzare mezzi digitali per danneggiare o rallentare l’avanzata russa.
Altri gruppi di hacker, tra cui il celeberrimo Anonymous e i Cyber Partisans bielorussi, sono da tempo sul campo impegnati per cercare grazie ai mezzi informatici di hackerare siti istituzionali e militari russi per sostenere la resistenza dell’Ucraina.
“Finora abbiamo raccolto dettagli su 150 incidenti informatici, inclusi eventi informativi o di propaganda, e stiamo iniziando a fare le nostre osservazioni”,
ha affermato Martin Schulze, un esperto di sicurezza informatica presso l’Istituto tedesco per gli affari internazionali e la sicurezza (SWP).
“Il primo è che dobbiamo ancora vedere il tipo di cosa che le persone temono di più in una guerra informatica”.
Secondo gli esperti in questo momento la guerra cybernetica sembra privilegiare l’Ucraina, malgrado la Russia stesse preparandosi su questo campo già da mesi, cosa che rafforzerebbe la tesi secondo cui l’attacco all’Ucraina fosse già stato pianificato e deciso da tempo.