Le ultime settimane di grandi rialzi hanno permesso alla capitalizzazione di ETH di superare quella di molte banche.
Summary
Wells Fargo e Morgan Stanley superate dalle capitalizzazione di ETH

Dopo aver guadagnato il 50% nelle ultime tre settimane, la capitalizzazione di Ethereum ha superato quella dei colossi bancari, come Wells Fargo, Morgan Stanley, HSBC, Visa e Bank of China. La capitalizzazione di Ethereum ha nuovamente superato i 200 miliardi di dollari, superando quella di molte banche internazionali e mettendosi sulla scia per operare il sorpasso ad un’altra grande banca cinese, la Industrial and Commercial Bank of China (ICBC).
I grandi rialzi delle ultime settimane hanno visto tutte le principali criptovalute recuperare in piccola parte i grandi ribassi dei primi mesi dell’anno. Questo sentiment positivo si conferma anche guardando gli aumenti vertiginosi dei volumi di scambio giornalieri, aumentati del 15% ad oltre 30 miliardi di dollari.
Solo ETH da giugno sarebbe cresciuta di quasi l’80%, guadagnando 990 dollari dai minimi e superando nuovamente la quota di $1.700. il volume degli scambi di Ethereum a luglio ha raggiunto il 50% di quelli di Bitcoin.
A luglio la capitalizzazione totale delle criptovalute è tornata sopra i mille miliardi di dollari, con Bitcoin e soprattutto Ethereum sugli scudi.
Tutto questo ha permesso a Ethereum di superare in capitalizzazione anche il colosso bancario cinese, che deve fare i conti come tutte le banche cinese, con un grosso problema legato a prestiti deteriorati a causa del deciso peggioramente del mercato immobiliare in Cina.
Lo scenario peggiore prevede fino a 350 miliardi di dollari di perdite sui prestiti da parte di tutte le banche cinesi, con grossi rischi sistemici per tutto il settore finanziario della Cina.
Come sta reagendo il mercato delle criptovalute a questa fase di incertezza
Il mercato sembra quindi tornare a scommettere su una pronta risalita delle criptovalute, tendenza confermata anche dal dato che indica come il 65% dei Bitcoin circolanti non si sarebbero praticamente mossi da un anno a questa parte. Segno tangibile che i possessori di Bitcoin credono in una pronta risalita della valuta digitale e preferiscono non vendere anche dopo i recenti crolli.
Secondo i dati di Glassnode, infatti, oltre il 65% dell’offerta circolante di Bitcoin, ovvero circa 12,35 milioni di BTC, non viene spostata da almeno un anno.
Secondo la società di ricerca, questo dato rappresenta un aumento significativo rispetto a due anni fa. Sarebbero 8,55 milioni i BTC che non si muovono da almeno due anni (il 45% del totale circolante) e circa 7,22 (il 38%) quelli che non si muovono da almeno tre anni.