Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato martedì che l’exchange di criptovalute Bittrex Inc ha accettato di pagare una multa da $53 milioni per “apparenti violazioni” delle sanzioni contro alcuni Paesi e della legge antiriciclaggio.
Summary
Il Tesoro statunitense multa Bittrex per $53 milioni
Continua la battaglia tra le istituzioni di controllo USA e le società di criptovalute, per le supposte violazioni normative commesse da queste ultime nel suolo americano. Due giorni fa il Dipartimento del Tesoro americano ha comminato sanzioni per un totale di $53 milioni all’exchange Bittrex, per violazione delle norme in materia di riciclaggio.
JUST IN: 🇺🇸 US Treasury fines #crypto exchange Bittrex $53 million for violating federal sanctions.
— Watcher.Guru (@WatcherGuru) October 11, 2022
Due separati uffici dipendenti dal Dipartimento del Tesoro avrebbero sanzionato con pesanti multe per violazioni specifiche l’exchange americano. L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) e il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) del Dipartimento del Tesoro hanno imposto a Bittrex multe rispettivamente di circa $24 milioni e $29 milioni.
In realtà la multa sarebbe di importo inferiore perché alcune sanzioni comminate dai due uffici sarebbero relative alla stessa sanzione, come ha dichiarato un portavoce del FinCen. Le sanzioni si riferirebbero anche ad alcune violazioni commesse riguardanti le regole sulle sanzioni imposte ad alcuni paesi. Secondo l’accusa Bittrex avrebbe permesso ad alcune società statunitensi, grazie all’utilizzo della sua piattaforma, di fare affari con individui che operano in Iran, Sudan, Siria, Cuba e nella regione della Crimea in Ucraina, secondo quello comunicato dall’agenzia di controllo americano nella giornata di martedi.
Bittrex ammette le sue colpe
Bittrex, con sede a Bellevue, Washington, secondo la notizia riportata da alcuni media americani, avrebbe accettato di pagare le sanzioni, ammettendo le sue colpe, secondo quella che è la tesi dell’accusa, pagando appunto $24,3 milioni all’Office of Foreign Assets Control del Tesoro per risolvere le accuse civili di aver condotto 116.421 transazioni per un valore di oltre $260 milioni che hanno violato le sanzioni statunitensi.
Mentre ancora non si sa nulla della multa, comminata dalla FinCen, che ha imposto una sanzione civile totale di $29,3 milioni, che copre ulteriori violazioni ai sensi del Bank Secrecy Act. Da quanto si apprende da fonti governative la multa da pagare al FinCen sarebbe in realtà di poco più di 5 milioni di dollari.
Il portavoce di FinCEN ha affermato alla stampa che la sua indagine ha rilevato che da febbraio 2014 a dicembre 2018, l’exchange Bittrex non ha mantenuto un programma antiriciclaggio efficace:
“Il programma AML di Bittrex non è riuscito ad affrontare adeguatamente i rischi associati ai prodotti e ai servizi offerti, comprese le criptovalute con anonimato”.
Bittrex in una dichiarazione inviata all’agenzia di stampa Reuters, avrebbe affermato di essere “felice di aver risolto completamente” la questione con OFAC e FinCEN a termini reciprocamente concordati.
Il direttore ad interim di FinCen, Himamauli Das, ha affermato:
“I fallimenti di Bittrex hanno creato esposizione a controparti ad alto rischio, comprese giurisdizioni sanzionate, mercati darknet e attaccanti ransomware. FinCEN ha chiarito che i fornitori di servizi di asset virtuali devono implementare solidi programmi di conformità basati sul rischio e soddisfare i loro requisiti di segnalazione BSA e non esiteranno ad agire quando identificano violazioni intenzionali della BSA”.
FinCen ha anche scoperto che la società non ha mantenuto un efficace programma antiriciclaggio da febbraio 2014 a dicembre 2018. In alcuni casi solo due dipendenti sarebbero stati responsabili della revisione di oltre 20.000 transazioni giornaliere per attività sospette. Un lavoro chiaramente immane ed impossibile da svolgere da solo due persone in maniera efficace.
Altri exchange potrebbero correre lo stesso richio?
Resta da vedere ora se questo procedimento potrebbe aprire un precedente per colpire altri exchange da tempo nell’occhio del ciclone, come per esempio Binance, che già ha subito pesanti multe in diversi Paesi, e addirittura la chiusura delle sue attività in altri, come Gran Bretagna, Giappone e Singapore.
A luglio Binance è stata multata di $3,4 milioni dalla Banca centrale olandese, per operazioni illegali avvenute per un “periodo prolungato”, ha affermato la banca centrale, che va dal 21 maggio 2020 almeno fino al 1° dicembre 2021. A marzo era stata la volta dell’altro grande exchange americano, Coinbase, ad essere sanzionato con una multa da $6,5 milioni dollari, dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) per le accuse di scambio di asset digitali “auto-negoziati”.
Il problema è sempre quello legato alla mancanza di una precisa e definita regolamentazione sia in Usa che in Europa sul settore delle criptovalute e degli asset digitali in genere. Questo vuoto legislativo lascia adito ad interpretazioni e a comportamenti al limite della legalità fino alla possibilità di illeciti formali da parte di aziende crypto, che, non a caso, da tempo chiedono esse stesse per prime, alle autorità di approvare in fretta, regole chiare e trasparenti per tutti gli attori in campo.