OpenSea ha annunciato di aver rivisto la sua strategia riguardante le royalties dei creatori di NFT e ha lanciato la versione 2 dello strumento. Non solo, il marketplace ha prorogato la scadenza al 2 gennaio, data entro cui i creatori e le aziende che lo utilizzano, dovranno essere in grado di applicare il nuovo strumento sulle royalties aggiornato.
Summary
OpenSea annuncia le modifiche sulle royalties dei creatori di NFT
In una carrellata di tweet, il celebre marketplace di NFT, OpenSea, ha annunciato di aver modificato il suo strumento sulle royalties dei creatori NFT.
2/ The revolutionary potential of creator fees has been under attack for months. Marketplaces that do not respect creator fees have been rapidly growing in prominence, and creators, in turn, have seen their effective creator fees severely diminished.
— OpenSea (@opensea) December 8, 2022
“Prima del 2 gennaio, OpenSea trasferirà la proprietà del Operator Filter Registry a un multi-sig controllato da un collettivo comprendente.
@ourzora @manifoldxyz @foundation @superrare @niftygateway e @opensea.
Incontra il Creator Ownership Research Institute (CORI) https://corinstitute.co ????
Il potenziale rivoluzionario delle royalties dei creatori è sotto attacco da mesi. I marketplace che non rispettano le creator fee sono cresciuti rapidamente e i creatori, a loro volta, hanno visto diminuire drasticamente le loro creator fee effettive.”
Tra le prime modifiche, OpenSea ha rivelato che il precedente strumento Operator Filter Registry dedicato alle royalties dei creatori NFT sarà supervisionato dal CORI – Creator Ownership Research Institute.
Si tratta di un nuovo gruppo di aziende, tra cui OpenSea, Nifty Gateway, Zora, Manifold, SuperRare e Foundation, che utilizzeranno un portafoglio multi-firma – del tipo che richiede più di un singolo attore per firmare una transazione – per apportare modifiche tale registro.
Non solo, seguendo coi tweet, OpenSea ha anche specificato che intenderà coinvolgere la community nel CORI, implementando una decentralizzazione della governance.
OpenSea e lo standard delle tariffe dei creatori NFT in evoluzione
L’obiettivo principale del marketplace è quello di incentivare il settore a tornare a rispettare le tariffe dei creatori in modo universale e in modo che gli strumenti di applicazione sulla catena possano diventare un’opzione per alcuni, ma non un obbligo per tutti.
Certo che lo stesso OpenSea si è reso conto che dopo il lancio del primo Operator Filter lo scorso 8 novembre, non tutte le altre aziende utilizzate dai creatori NFT sono riuscite a stare al passo.
E infatti, OpenSea cita il caso di Manifold che ha raccolto lamentele da parte dei creatori perché appunto l’azienda stessa non è riuscita ad adattarsi alla nuova politica sulle royalties.
Proprio per questo motivo, il nuovo standard di applicazione delle fee per i creatori, inizierà ad essere una realtà per tutti coloro che lo introdurranno, a partire dal 2 gennaio 2023 in tutte le catene EVM.
Come funziona lo strumento on-chain delle royalties
OpenSea vuole fare un ritorno alle royalties per i creatori di NFT, dopo che il mercato ha accolto altri marketplace che invece le hanno rese facoltative, impoverendo del 20% i creatori di Non-Fungible Token.
E infatti, volendo sostenere tali creatori (e attirarne di nuovi), OpenSea aveva lanciato a inizio novembre il suo nuovo strumento on-chain dedicato alle royalties per i creatori nella sua prima versione.
Si tratta di un semplice frammento di codice che i creatori possono aggiungere ai futuri contratti NFT, così come ai contratti aggiornabili esistenti.
In questo modo, mentre il creatore NFT deciderà se applicare o meno l’Operator Filter, OpenSea applicherà le tariffe dei creatori per le nuove collezioni che utilizzano lo strumento on–chain, mentre non lo farà per chi ne è privo.
Nello stesso tempo, gli NFT che includono il frammento di codice, applicano cioè la tariffa del creatore, non potranno essere vendute dai marketplace quotati a royalty zero o a royalty opzionali.