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Una panoramica della azioni di Coinbase, Enel, UniCredit, Intesa Sanpaolo ed Azimut

Quest’articolo coprirà una panoramica della situazione attuale in Borsa delle azioni di Coinbase, Enel, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Azimut.

Analisi delle azioni in Borsa: Coinbase, Enel, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Azimut

Coinbase (COIN)

Coinbase è l’unico exchange americano ad essere quotato in Borsa. La società (COIN) è presente a Wall Street da aprile 2021 e da allora i fondatori Brian Armstrong e Fred Ehrsam gestiscono il colosso tra i tumulti del mercato. 

L’exchange è una delle poche società del mondo crypto presenti in borsa a New York, le altre sono Block Inc. (ex Square), Core Scientific e Riot Blockchain.

Coinbase sta facendo i conti con la legge nell’ultimo periodo e recentemente si è visto recapitare una citazione in giudizio dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America. 

I guai legali della società tuttavia non sono finiti qui, Coinbase vanta altri due processi che però sembrano avviarsi ad una conclusione bonaria in tempi brevi.

Il titolo COIN quest’anno ha subito una discesa dell’87% toccando nuovi minimi. 

A fine anno, nel 2021 il titolo veleggiava tra i 250 e i 270 dollari per azione mente oggi viaggia sui 30 dollari ad azione. 

L’azione dell’exchange (Coinbase Global) ha subito un declassamento da parte della. Bank of America (BAC) da Buy a Neutral.

Enel (ENEL)

La principale società elettrica e fornitrice di energia italiana oggi ha toccato i 5,05 Euro registrando una leggera flessione frazionare con una forza relativa leggermente maggiore rispetto al Ftse Mib.

La Banca d’affari americana JP Morgan ha tuttavia confermato che il titolo a loro parere rimane bullish confermando il rating “overweight”.

L’obiettivo del prezzo è stato modificato a rialzo a 7,6 euro ad azione, se le previsioni dovessero avverarsi il titolo dovrebbe apprezzarsi in Borsa del 44% rispetto all’attuale valore di mercato. 

Nel frattempo la società con una convergenza di intenti ha redatto una bozza d’accordo con Public Power Corporation (Ppc), una società greca di energia, sulla possibilità di cedere le partecipazioni del gruppo Enel in Romania.

A fine gennaio del prossimo anno le parti si rivedranno per determinare l’accordo definitivo sull’operazione di cessione. 

Nel frattempo, Public Power Corporation, farà una meticolosa due diligence sugli asset target alla fine della quale sceglierà se presentare una proposta di acquisto vincolante ad Enel. 

Intesa Sanpaolo (ISP)

Il titolo lateralizza toccando quota 2,08 Euro ma il titolo della seconda più grande banca italiana frutto della fusione di Sanpaolo IMI, Banca Intesa e successivamente dell’acquisizione di Veneto Banca Scpa è nel mirino degli investitori più innamorati del rischio. 

La volatilità giornaliera è notevole e si posiziona a 2,391 mentre i volumi intraday che si attestano a 32.080.866 sono inferiori alla media mobile dei volumi del mese scorso che è stata di 78.269.293.

Il titolo Intesa Sanpaolo è sempre più debole e meno attrattivo con il prossimo supporto a 2,072 ma il trend potrebbe proseguire ancora sotto secondo l’analisi tecnica addirittura a 2,061.

Gli analisti sconsigliano nel 2023 di investire nel settore bancario poiché i prezzi già sono quelli corretti per il valore dei titoli e sono privi di un premio commerciale.

Il titolo Intesa nello specifico ha una buona  redditività anche rispetto agli altri istituti di credito in Italia a causa dei margini netti elevati, tuttavia, avendo toccato il fondo del valore non ha potenziale in un’ottica di recessione in arrivo. 

UniCredit (UCG)

Il più grande istituto di credito Italiano nella giornata di ieri ha registrato un leggero calo dello 0,17 %. 

I pezzi scambiati sono stati 5,744,899 per un valore che ha sottoperformato sia la precedente sessione che la media settimanale.

Oggi il titolo bancario si è ripreso ed ha toccato i 13,33 Euro con un  +0,54%. 

Nel 2016 la banca aveva venduto Pioneer ad Amundi e sembrava aver lasciato il settore del risparmio gestito tuttavia con Azimut ha siglato un accordo per l’istituzione di un polo per il settore in Irlanda che sarà nelle mani di Azimut ma per il quale la banca avrà l’opzione call.

Venerdì 16 dicembre 2022 le parti hanno siglato l’accordo sul fronte del risparmio gestito che cuberà ben 7 milioni di clienti in Italia già dall’avvio.

Azimut Holding (AZMT)

Il titolo tocca quota 20,98 Euro e sembra inarrestabile dopo che circa un mese fa la società ha fatto shopping oltreoceano accaparrandosi il 35% della società statunitense Kennedy Capital Management ovvero il gestore patrimoniale tra i più affermati in America. 

Ora Azimut ha anche stretto una partnership con UniCredit per quanto riguarda prodotti di ultima generazione circa il risparmio gestito accendendo la miccia per l’esplosione nel settore dell’asset management italiano.

La società inizierà a monetizzare a partire da giugno del prossimo anno in concomitanza del lancio dei primi fondi per ben 7 milioni di clienti. 

Nel frattempo subito dopo l’annuncio il titolo era salito a Milano del 6% per poi riequilibrare.

In questo momento la società di gestione del risparmio si sta rafforzando ed incontrerà un area di resistenza a 21,16 Euro ed un supporto intermedio posto a 20,62 Euro.

Il trend bullish è previsto fino a quota 21,70 Euro con una reazione positiva degli investitori istituzionali. 

Per quanto riguarda i volumi intraday si attestano a quota 550.300 al disotto sua della media settimanale che di quella mensile, la volatilità invece tocca 2,279 sostanzialmente stabile rispetto alle precedenti sedute di Borsa. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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