Importanti crypto news per Ankr, che stringe una partnership strategica con Microsoft per la fornitura di infrastruttura da dedicare ai nodi. La buona notizia arriva dopo l’annuncio, di qualche settimana fa, della collaborazione tra AWS e Avalanche.
Ricordiamo che Ankr (ANKR) è un token Ethereum che alimenta Ankr, un’infrastruttura Web3. Inoltre, è una piattaforma DeFi per lo staking su blockchain diverse, che rende più semplice e accessibile l’attività di chiunque desideri partecipare a ecosistemi blockchain sviluppando dApp, gestendo nodi o effettuando staking.
Summary
Ankr e Microsoft: l’impatto sulla crypto ANKR
La notizia della collaborazione tra Ankr e Microsoft ha fatto immediatamente schizzare in alto il prezzo di ANKR, all’interno di una giornata altrimenti molto modesta per tutto il settore altcoin.
Sul quale, in particolare, gravano le preoccupazioni che arrivano dal conflitto tra Russia e Ucraina, nonché nuovi venti di strette monetarie da parte delle principali banche centrali mondiali.
Ad ogni modo, la collaborazione con Microsoft è decisamente importante per ANKR. Infatti, secondo quanto è stato riportato da The Block, il progetto crypto avrebbe stretto una partnership con Microsoft, gigante informatico americano, al fine di offrire ai clienti enterprise servizi per l’hosting dei nodi.
Sempre secondo quanto riportato dalla testata americana, le due aziende lavoreranno insieme al fine di offrire questo tipo di servizi appoggiandosi all’infrastruttura in cloud di MIcrosoft Azure, con prodotti specifici che saranno ritagliati proprio per le necessità di chi deve far girare nodi.
Come anticipato, la notizia, data la rilevanza del partner di Ankr, ha ovviamente innescato una corsa del token. Rashmi Misra, general manager della divisione AI e Tecnologie Emergenti da Microsoft, ha commentato:
“La nostra partnership con Ankr permetterà agli sviluppatori e alle organizzazioni di accedere a dati su blockchain in modo affidabile e sicuro, mentre esplorano come il Web3 può risolvere problemi del mondo del business reale. Insieme stiamo costruendo un layer robusto per l’infrastruttura del Web3.”
I commenti in merito alla collaborazione tra Ankr e Microsoft
Come anticipato, la partnership Microsoft con il provider di infrastrutture blockchain decentralizzate Ankr è stata fatta per fornire un nuovo servizio di hosting di nodi su Microsoft Azure Marketplace.
Inoltre, la partnership vedrà un’integrazione della tecnologia di entrambe le società, abbinando l’infrastruttura blockchain di Ankr alle soluzioni cloud di Microsoft.
Secondo Ankr, il servizio di distribuzione del nodo aziendale offrirà connessioni blockchain a bassa latenza per progetti Web3 in modo che gli sviluppatori possano invece dedicare il loro tempo a ridimensionare le loro applicazioni. Il servizio inoltra transazioni, distribuisce contratti intelligenti e può leggere o scrivere dati blockchain.
Aggiornando il suo sistema di bilanciamento del carico per utilizzare le soluzioni di routing basate su Azure, Ankr ha affermato che l’azienda sarebbe in grado di ridimensionare ulteriormente i suoi processi di transazione instradando in modo efficiente le richieste di chiamata di procedura remota ai nodi più adatti.
Con l’integrazione tecnologica, i clienti saranno in grado di gestire soluzioni di hosting dei nodi con la scelta di specifiche personalizzate per memoria, larghezza di banda e posizione globale per i nodi blockchain.
Chandler Song, co-fondatore e CEO di Ankr, ha commentato lo sviluppo:
“La partnership, pur rappresentando un’incredibile pietra miliare per Ankr, è anche un indicatore chiave di quanto il web decentralizzato sia arrivato a integrarsi con gli attori cruciali in ogni livello dei sistemi web. Il risultato finale sarà un’era di costruzione estremamente prolifica per applicazioni basate su blockchain da nuovi progetti Web3 e grandi imprese che entrano nello spazio.”
Microsoft e il divieto del mining crypto sui servizi cloud
Il gigante del cloud computing Microsoft ha recentemente adottato misure per aumentare la stabilità dei suoi servizi cloud imponendo nuove restrizioni per attività come il mining di criptovalute.
Microsoft ha dunque vietato il mining di criptovalute dai suoi servizi online per proteggere meglio i suoi clienti e i suoi cloud, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa tecnologica britannica The Register il 15 dicembre.
La società ha introdotto le nuove restrizioni come parte delle condizioni di licenza universali dei Microsoft Online Services. Microsoft ha aggiornato la sua politica di utilizzo accettabile il 1° dicembre per chiarire che il mining di criptovalute è proibito senza la previa approvazione di Microsoft.
Nella sezione “Politica di utilizzo accettabile”, Microsoft ha affermato che ora richiede agli utenti di ottenere una pre-approvazione scritta dalla società per utilizzare uno qualsiasi dei Microsoft Online Services per il mining di criptovalute.
Secondo quanto riferito, Microsoft ha affermato che le sue ultime restrizioni sul mining di criptovalute mirano a proteggere i servizi online da rischi come frodi informatiche, attacchi e accesso non autorizzato alle risorse dei clienti, affermando:
“Abbiamo apportato questa modifica per proteggere ulteriormente i nostri clienti e mitigare il rischio di interruzione o compromissione dei servizi nel cloud Microsoft”.
Secondo quanto riferito, l’azienda ha anche notato che potrebbe prendere in considerazione l’autorizzazione a estrarre criptovalute per scopi di test e ricerca per rilevamenti di sicurezza.
Microsoft Online Services è l’offerta di software in hosting di Microsoft ed è un componente del software dell’azienda come strategia di servizio. Questi servizi includono la rete di cloud computing Azure di Microsoft, che è nota per offrire mining di criptovaluta su determinati tipi di abbonamento.
Come riportato in precedenza, Microsoft ha anche sperimentato i servizi blockchain su Azure, ma ha chiuso silenziosamente il suo progetto Azure Blockchain Service a settembre del 2021.
Secondo alcuni rapporti, negli ultimi anni i sistemi di cloud computing Microsoft hanno subito notevoli carenze di capacità a causa delle continue limitazioni della catena di approvvigionamento. Secondo quanto riferito, più di una mezza dozzina di data center di Azure rimarranno limitati fino all’inizio del 2023.