HomeCriptovaluteCFTC: Ethereum e le stablecoin sono commodity

CFTC: Ethereum e le stablecoin sono commodity

Continua il dibattito sulla natura delle criptovalute e stablecoin, ovvero se vadano considerate security o commodity. Questa volta a pronunciarsi è Rostin Behnam, il Presidente della CFTC. 

Secondo Behnam, infatti, nè Ethereum nè tantomeno le stablecoin dovrebbero essere considerate security, ma commodity, come lo è Bitcoin. 

Lo scontro non a caso sta avvenendo tra la SEC, ovvero la Securities and Exchange Commission, e la CFTC, ovvero la Commodity Futures Trading Commission, perché riguarda in particolare quale sarà l’agenzia incaricata di vigilare sui mercati crypto. 

La SEC vorrebbe prendersi questo incarico, cercando di convincere il legislatore statunitense a considerare le criptovalute come security, mentre al contrario la CFTC preme perché vengano considerate commodity così da potersi prendere l’incarico. 

Infatti, nella nuova legge in lavorazione al Congresso sembra che il legislatore sia orientato ad affidare questo incarico alla CFTC, ma la SEC ha deciso di dare battaglia. 

Ethereum e le stablecoin secondo la CFTC

In effetti è difficile immaginare che Ethereum e le stablecoin possano essere considerati contratti di investimento che promettono rendimenti finanziari. 

Per quanto riguarda le stablecoin non ci sono affatto rendimenti finanziari, a meno che queste non vengano ad esempio date in prestito sfruttando appositi servizi finanziari che quindi a pieno titolo rientrerebbero nella definizione di contratto di investimento. 

Quindi di per sè i token di stablecoin non sembra si possano considerare security, mentre dovrebbero essserlo quei prodotti finanziari che consentono di immobilizzarle in cambio di interessi attivi. 

Per Ethereum il discorso è leggermente diverso, perchè oltre al lending c’è il problema dello staking

Chi fa staking da solo, ovvero immobilizzando i suoi ETH su un suo nodo validatore, non stipula nessun contratto con nessuno, perchè in questo caso i ricevi li genera validando i blocchi. 

Ma se affida i suoi ETH ad un intermediario che in cambio gli promette rendimenti finanziari allora gli estremi per considerare un tale prodotto una security potrebbero esserci. 

Ieri, durante un’audizione alla commissione agricola del Senato, Behnam ha detto che, nonostante il quadro normativo relativo alle stablecoin, queste secondo lui saranno considerate commodity. 

In particolare ha affermato che al team della CFTC è chiaro che Tether (USDT) vada considerata una commodity. 

Riguardo Ethereum ha dichiarato che non avrebbe mai consentito la quotazione dei future su ETH se non fosse stato fortemente convinto che si trattasse di una commodity. 

Sul fatto che Bitcoin sia una commodity, e non una security, non c’è alcun dubbio, perchè lo riconosce anche il Presidente della SEC, Gary Gensler

Sul fatto che alcune criptovalute siano security non c’è alcun dubbio, anche se non c’è ancora chiarezza su quali vadano considerate come tali. 

I dubbi maggiori ci sono proprio su Ethereum e sulle stablecoin, ma il ragionamento di Behnam sembra essere sensato. D’altronde chi meglio della CFTC può decidere cosa vada considerata una commodity. 

I problemi con questo mercato

In questo momento, dato che la questione security/commodity è ancora in discussione, il problema maggiore è la copertura con il collaterale, ed il rispetto delle normative. 

Infatti, è proprio su questi due punti che si sono impuntate le autorità statunitensi contro l’emittente di BUSD (Binance USD), ovvero Paxos. 

Tuttavia, sembra che Binance abbia già trovato un’alternativa: True USD (TUSD). 

Infatti, dal 16 al 24 febbraio la piattaforma ha coniato 180 milioni di TUSD.

D’altronde l’emittente di TUSD, TrustToken, è partner di Binance fin da giugno 2019. 

Quindi la soluzione al problema di BUSD sembrerebbe essere già stata individuata.

D’altronde i problemi di cui ha sofferto BUSD, soprattutto a livello legale, sembra non vi siano su altre stablecoin, come ad esempio USDC o USDT. 

Pertanto è sufficiente smettere di utilizzare le stablecoin problematiche ed iniziare ad utilizzare quelle che di problemi non ne hanno. 

Va ricordato che USDT e USDC dominano incontrastate questo mercato. Basti dire che insieme hanno quasi l’85% dell’intera capitalizzazione di tutte le stablecoin esistenti, e generano quasi l’89% dell’intero volume di scambi di tutte le stablecoin. 

Oltretutto se a livello di capitalizzazione di mercato la dominance di Tether è del 53%, a livello di volumi è addirittura dell’80%. Si tratta pertanto di un mercato dominato da due stablecoin, di cui una ancora più dominante dell’altra. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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