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Record di liquidazioni long dopo la causa della SEC contro Binance e Coinbase

La scorsa settimana si sono verificate liquidazioni record di posizioni long sui mercati crypto dopo l’avvio dell’azione legale dalla SEC contro Binance e Coinbase. 

Lo rivela l’ultimo report Bitfinex Alpha, secondo cui i bruschi movimenti al ribasso del prezzo di Bitcoin hanno innescato liquidazioni di posizioni long per un totale di 348 milioni di dollari.

Il report afferma che il flusso di notizie legate alla causa della SEC contro Coinbase e Binance ha chiaramente sconvolto il mercato, ma non avrebbe avuto un impatto duraturo, analizzando il comportamento dei trader di opzioni. Infatti questi ultimi sembra non si aspettino molto movimento ulteriore a breve termine.

Il confronto con S&P 500

Forse però ancora più interessante è il confronto tra l’andamento del prezzo di BTC e quello dell’indice S&P 500, ovvero il principale indice di borsa del mercato statunitense. 

Infatti il report rivela che Bitcoin sembra essere sempre più sottovalutato se confrontato con l’S&P 500. 

Utilizzando la regressione ai minimi quadrati degli ultimi 200 giorni, il valore di riferimento di BTC sarebbe di 27.550$, contro l’attuale livello di circa 26.000$. Praticamente il suo prezzo attuale è inferiore dell’8% alla stima di Bitfinex. 

D’altro canto la correlazione di Bitcoin con l’S&P 500 si è raffreddata parecchio negli ultimi tempi, ma i trend storici dimostrano che tale decorrelazione potrebbe non durare a lungo. 

Solo una manciata di volte in tutta la sua storia questo livello di correlazione è stato così basso, mentre ora risulta invece essere piuttosto alti il livello di correlazione tra Bitcoin e oro. 

Sul report Alpha gli analisti di Bitfinex scrivono: 

“Storicamente, una mossa verso l’alto della correlazione BTC-Gold precede una mossa simile nella correlazione BTC-S&P500, preannunciando la speranza di una riconciliazione tra Bitcoin e S&P 500, e potenzialmente innescando un rally di “recupero” nei prossimi mesi”. 

Il prossimo scenario crypto dopo le azioni della SEC contro Binance e Coinbase

Lo scenario che sembra emergere da questa analisi è quello di una continuazione ancora per un po’ della lunga fase di lateralizzazione iniziata nella seconda metà di marzo, con magari un recupero a breve di quei 27.000$ che sono il livello attorno al quale il prezzo di Bitcoin oscilla ormai da quasi tre mesi. 

In seguito però, quando inevitabilmente questa fase si concluderà, il prezzo di Bitcoin potrebbe di nuovo decorrelarsi da quello dell’oro, e correlarsi nuovamente a quello dell’S&P 500. 

Quello che invece non è noto è quando uno scenario del genere potrebbe verificarsi, dato che non vi sono segnali che indichino a breve la fine della lateralizzazione. 

Anzi, prendendo in esame le serie storiche è possibile che il prezzo di Bitcoin sia ancora nel bel mezzo della classica fase di lateralizzazione compresa tra un bear-market ed una nuova bullrun, che potrebbe durare anche per più di un anno. 

Inoltre quando l’andamento del suo prezzo tornerà ad essere correlato con quello dell’S&P 500 non è detto che il trend sarà al rialzo, anche se dopo il vero e proprio crollo del 2022 non è facile immaginare che l’indice S&P 500 possa di nuovo crollare. 

Il commento degli analisti di Bitfinex

Gli analisti di Bitfinex hanno commentato i dati emersi dal loro report dicendo: 

“Bitcoin (BTC) è attualmente sottovalutato rispetto all’S&P 500, sulla base di una metrica che conduce un’analisi di regressione Ordinary Least Squares (OLS) della relazione tra Bitcoin e S&P 500 negli ultimi 200 giorni.

Nonostante il rally alimentato dall’intelligenza artificiale nei mercati azionari statunitensi, Bitcoin viene scambiato a circa $ 25-26.000, ostinatamente al di sotto del suo valore equo stimato di $ 27.550, suggerendo uno sconto sconveniente di oltre l’8%. 

Tuttavia, anche se la correlazione di Bitcoin con l’S&P 500 si è raffreddata, le tendenze storiche dimostrano che non dovrebbe durare a lungo. In termini storici, è stato così basso solo una manciata di volte e si sta verificando mentre la correlazione BTC con l’oro è aumentata.

Storicamente, un movimento al rialzo nella correlazione BTC-Gold precede un movimento simile nella correlazione BTC-S&P 500, preannunciando la speranza di una riconciliazione tra Bitcoin e S&P 500 e potenzialmente innescando un rally di recupero nei prossimi mesi.”

Binance e Coinbase: la reazione alla causa della SEC

In questi giorni molti stanno facendo notare come il prezzo di Bitcoin non abbia reagito particolarmente male alla notizia della causa della SEC sia contro Binance che contro Coinbase. 

Innanzitutto il prezzo non è sceso fin sotto i 25.000$, che in questo periodo sembra essere il vero e proprio supporto principale. Il minimo toccato tre volte è stato di circa 25.400$, ovvero una cifra vicina al supporto ma ancora decisamente superiore. Inoltre è stato toccato solo per brevissimo tempo. 

Inoltre dopo essere rimbalzato da quota 25.400$ è tornato attorno ai 26.000$, ovvero un livello già toccato due volte a maggio. 

Infine non è sceso al livello precedente al movimento verso l’alto del 17 marzo che ha dato il via di fatto al lungo periodo di lateralizzazione. 

È tuttavia anche vero che negli ultimi tre mesi è riuscito a salire anche oltre i 31.000$, e questo è un prezzo che in questo specifico momento sembra ancora lontano. 

Quindi le difficoltà ci sono, ma sembrano poca roba, ovvero ordinaria amministrazione per un asset così volatile. 

Non si può però dire la stessa cosa di alcune altcoin, soprattutto quelle coinvolte nella causa della SEC. 

Infatti rispetto a sette giorni fa BNB (Binance coin) è a -15%, ADA (Cardano) è a -20%, SOL (Solana) a -23% e MATIC (Polygon) a -22%. Bitcoin ad esempio è a +1%, e Ethereum a -3,6%. 

Quindi in questi giorni è avvenuto un vero e proprio scollamento di Bitcoin rispetto alle altcoin, e soprattutto rispetto a quelle che la SEC considera security non registrate. 

Il trend sul lungo periodo

Il vero e proprio grosso problema pertanto riguarda le altcoin, ed in particolare quelle che rischiano di dover essere delistate dagli exchange crypto che operano negli USA. 

Se infatti l’approccio della SEC dovesse spuntarla, negli USA potrebbe venir vietato di fatto per legge il listing delle criptovalute considerate security non registrate sugli exchange. 

Sebbene il delisting riguarderebbe solo gli utenti USA, e non riguarderebbe affatto i DEX, il rischio è che venga lo stesso a mancare molta liquidità a livello globale sulle coppie di scambio di quei token. 

I mercati stanno già scontando questo rischio sul prezzo di BNB, ADA, SOL, MATIC, eccetera, anche se a dire il vero le perdite degli ultimi giorni non sembrano evidenziare un rischio di delisting particolarmente alto. 

Oltretutto in teoria non sarebbe assurdo immaginare che alcune di queste criptovalute potrebbero anche ottenere l’approvazione della SEC, e tornare quindi in un secondo momento sugli exchange come security registrate. 

Il problema però è che gli exchange crypto non sono autorizzati a listare security, quindi tornerebbero su altri exchange. 

La soluzione finale potrebbe essere che anche gli exchange crypto ottengano l’autorizzazione per listare security, tornando quindi al punto di partenza.

Non bisogna però dimenticarsi che non è affatto scontato che la SEC conceda tali approvazioni, quindi non tutte le criptovalute considerate security e non tutti gli exchange crypto potrebbero tornare come prima. 

Se invece la SEC perderà, tutto rimarrà come è ora, e potrebbe facilmente verificarsi un importante rimbalzo dei prezzi. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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