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USA: una nuova task force contro i crypto scam

La notizia è ufficiale: negli USA è stata creata una nuova task force contro i crypto scam chiamata Darknet Marketplace and Digital Currency Crimes task force (DNMDCC). 

La notizia è stata data dall’Ufficio del procuratore degli Stati Uniti nel distretto dell’Arizona, dato che il procuratore stesso di Phoenix, Gary M. Restaino, è co-autore dell’iniziativa. 

Infatti la task force è stata creata dall’ufficio di Restaino, insieme all’agente speciale dell’Homeland Security Investigations (HSI) dell’Arizona Scott Brown, all’agente speciale Al Childress dell’IRS Criminal Investigation, all’agente speciale Cheri Oz della U.S. Drug Enforcement Administration, ed all’ispettore dello U.S. Postal Inspection Service Greg Torbenson. 

La task force contro i crypto scam

In realtà la collaborazione è in atto in modo informale già dal 2017, quando iniziarono a concentrarsi su venditori di droga nel darknet e crimini legati alle criptovalute

In particolare si sono occupati di rilevare attività di riciclaggio di denaro proveniente da attività illegali e che utilizzino criptovalute. 

Dato che attività ed imprese criminali di questo tipo sono diventate più sofisticate, le forze dell’ordine hanno dovuto adattarsi.

Così è nata la task force DNMDCC, dedicata anche ai crypto scam. 

Negli ultimi anni si è assistito ad un cospicuo aumento dell’utilizzo di Internet, anche come rete di base per la vendita e la distribuzione illegale di stupefacenti, armi da fuoco, dati personali, sfruttamento di minori e contrabbando. 

Oltretutto c’è stato anche un aumento nell’utilizzo di valute digitali, e per questo è stato deciso di creare un’apposita task force, attiva soprattutto all’interno del Distretto dell’Arizona.

La missione del DNMDCC sarà quella di bloccare e smantellare le organizzazioni criminali che sfruttano l’anonimato all’interno del darkweb, o che utilizzano valute digitali per facilitare attività criminali. 

Tecnicamente il suo scopo concreto sarà quello di fornire una maggiore collaborazione tra le varie agenzie. 

L’utilizzo delle criptovalute

Di recente l’HSI (Homeland Security Investigations) ha rivelato di essere arrivata a sequestrare in tutto quasi 4 miliardi di dollari in criptovalute ad attività illecite.

Sebbene siano numeri che impallidiscono se confrontati con i volumi di scambi leciti (51 miliardi nelle sole ultime 24 ore), si tratta comunque di una cifra che inizia a diventare significativa. Ovvero in percentuale è ridotta, ma in numero assoluto è una cifra di tutto rilievo. 

In realtà la percentuale di denaro sporco riciclato grazie alle criptovalute è ancora ben inferiore rispetto a quella riciclata con le classiche valute fiat nazionali, dollaro in primis, ma quattro miliardi di dollari non sono certo una cifra ignorabile. 

Quindi da un lato l’utilizzo delle criptovalute per attività criminali è in ascesa, ma è ancora molto inferiore rispetto all’utilizzo delle classiche valute fiat. 

Anzi, proprio l’entità della cifra rivela che l’attività delle forze dell’ordine in questo settore è in grande crescita. 

Probabilmente anche loro stanno imparando sempre di più, e sempre meglio, a sfruttare ad esempio la tracciabilità delle transazioni on-chain per analizzare la situazione ed individuare i sospetti. 

In altre parole le criptovalute non stanno aiutando solo i criminali, ma probabilmente anche le forze dell’ordine che danno loro la caccia. 

I commenti

Il procuratore di Phoenix, Gary Restaino, ha commentato la notizia del lancio della task force dicendo: 

“Abbiamo svolto un ottimo lavoro con i nostri partner federali nel dark web e nel settore crypto. Questa task force ci consentirà di continuare la grande collaborazione con USPIS, DEA, IRS-CI e HSI, e non vedo l’ora di compiere solidi sforzi di interdizione e azione penale per scoraggiare i crimini digitali”.

L’agente speciale dell’HSI in Arizona, Scott Brown, ha aggiunto:

“HSI e i nostri partner hanno lavorato in prima linea nella lotta alle attività criminali facilitate dall’uso di criptovaluta sui mercati del dark web e su altre piattaforme anonime. Questa task force avrà ripercussioni di grande impatto su quegli operatori criminali che tentano di far crescere le loro attività e riciclare i proventi illeciti attraverso l’avanzamento della tecnologia. HSI non vede l’ora di crescere in questo spazio investigativo insieme ai nostri partner delle forze dell’ordine”.

Albert Childress, dell’IRS Phoenix Field Office, ha commentato dicendo: 

“L’IRS-CI sta dedicando sempre più tempo investigativo e competenza degli agenti per affrontare i crimini del darknet e delle criptovalute. I nostri agenti eccellono nell’affrontare sofisticati schemi informatici e sono all’altezza della sfida per individuare ed arrestare i criminali che cercano di nascondersi nel mondo digitale”.

L’agente speciale della DEA Cheri Oz ha aggiunto: 

“La DEA si impegna a salvare vite umane. I trafficanti di droga che si nascondono nel dark web saranno presi di mira in modo aggressivo e smascherati da questa task force”.

Infine l’ispettore della Phoenix Division Acting dello U.S Postal Inspection Service, Glen Henderson, ha chiosato dicendo: 

“La partecipazione del servizio di ispezione postale degli Stati Uniti a questa task force con i nostri partner delle forze dell’ordine e il Dipartimento di giustizia sottolinea il nostro impegno a mantenere la posta degli Stati Uniti al sicuro per tutti coloro che la gestiscono e la ricevono. I venditori del dark web e i loro agenti credono di potersi nascondere anonimamente mentre perpetrano i loro crimini. Lo sforzo collaborativo di questa task force dimostra che i criminali che operano sul web non sono mai veramente anonimi e saranno scoperti e perseguiti”.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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