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Come l’halving del Bitcoin influenzerà il mining

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L’halving è un meccanismo della blockchain che prevede il dimezzamento delle ricompense del mining del Bitcoin. Il processo avviene ogni quattro anni e ha lo scopo di diminuire l’offerta di BTC in circolazione, in modo da aumentarne la domanda.

Per questo i trader sono in attesa del prossimo halving, previsto per la primavera del 2024. Secondo le previsioni degli analisti, l’evento dovrebbe portare il BTC a superare i 40.000 dollari e a godere di un nuovo rally, spinto anche dall’approvazione degli ETF Spot da parte della SEC.

L’entusiasmo dei trader non viene però condiviso dai miner che vedranno le loro ricompense diminuite. Con l’halving del 2020 le ricompense si sono abbassate fino a 6,25 BTC, mentre dopo quello del 2024 scenderanno a 3,125 BTC.

L’impatto dell’evento sul mining è notevole. Prima di tutto, bisogna considerare i costi elevati del mining, sia per l’acquisto di nuove attrezzature aggiornate, sia per il loro mantenimento.

Con l’halving, i miner di vecchia data con un hardware obsoleto, potrebbero non riuscire a sostenere i costi energetici con le ricompense in BTC dimezzate.

Di conseguenza, questi miner abbandoneranno l’attività, lasciando spazio a nuovi utenti con attrezzature aggiornate che consentono di effettuare il mining con un impatto minore sui consumi. Questo si traduce in un ricambio tra i miner e a una maggiore sostenibilità della rete.

Il mining però rimarrà comunque poco accessibile, anche dopo l’halving. Il nuovo hardware, per quanto più efficiente sui consumi, presenta comunque dei costi molto elevati. Allo stesso modo, il mining richiederà sempre conoscenze tecniche e fondi da investire nell’attività.

A tutto questo si aggiunge il fatto che il monopolio del mining è in mano alle cosiddette mining farm, ovvero delle società in possesso di hardware dotato di una potenza di calcolo elevatissima.

In vista dell’halving, gli utenti interessati al mining che non hanno i mezzi per partecipare all’attività, stanno cercando dei sistemi alternativi come Bitcoin Minetrix.

Lo Stake To Mine di Bitcoin Minetrix

Il cloud mining è un’alternativa al mining tradizionale che permette di noleggiare l’attrezzatura a distanza, attraverso dei servizi che prevedono contratti di mesi o anni. Pagando una determinata cifra, gli utenti possono generare hash rate sul servizio di cloud mining e ottenere ricompense in BTC.

Il problema di questi servizi sono proprio i contratti, spesso vincolanti e poco convenienti per gli utenti. Per questo Bitcoin Minetrix vuole risolvere il problema, attraverso la meccanica Stake-To-Mine.

Il token nativo di Bitcoin Minetrix, il BTCMTX, si potrà mettere in stake per ottenere dei crediti di mining sotto forma di token ERC-20 non scambiabili. Il burning dei crediti permetterà di generare hash rate sulla piattaforma di cloud mining, in modo da ricevere ricompense in BTC.

Si tratta di un sistema accessibile e non vincolante al mining del Bitcoin, in quanto prima di tutto non richiede attrezzature o conoscenze tecniche, inoltre non prevede contratti.

Gli utenti infatti, saranno i pieni proprietari dei loro BTCMTX che potranno vendere, mettere in stake e prelevare in qualsiasi momento, senza l’intervento di terze parti.

La presale di Bitcoin Minetrix

La piattaforma di Bitcoin Minetrix e lo Stake-To-Earn non sono ancora attivi, tuttavia è possibile comunque fare stake del BTCMTX in presale per ottenere ricompense passive. La presale del progetto ha raccolto più di 3,6 milioni di dollari in pochissimo tempo, con il BTCMTX venduto a 0,0114 dollari.

È possibile acquistare il BTCMTX tramite ETH, USDT collegando il proprio wallet al sito ufficiale della presale, oppure utilizzando la carta di credito.

Il team del progetto prevede di raccogliere 15 milioni di dollari, in modo da avere i fondi necessari per allestire il servizio di cloud mining, assumere nuovo personale, abilitare lo Stake-To-Mine e sviluppare una pratica dashboard per la gestione dello staking e del burning dei token, così come dell’hash rate per il mining del BTC.  

 *Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma. 

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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