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Coinbase contro la SEC: la battaglia legale sulle criptovalute

L’exchange crypto Coinbase ha di recente intentato una causa contro la SEC, guidata da Gary Gensler, in risposta al diniego di una normativa chiara e trasparente per le criptovalute. Vediamo di seguito tutti i dettagli in merito. 

Coinbase intraprende azioni legali contro la SEC dopo il rifiuto sulla regolamentazione 

Come anticipato, Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha annunciato oggi che la piattaforma di exchange di criptovalute ha l’intenzione di presentare nuovamente una causa contro la SEC

Questa volta, l’azione legale è motivata dal rifiuto della Commissione di esaminare la petizione normativa avanzata dalla società.

Precedentemente, infatti, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di Coinbase di chiarire le nuove regole crittografiche per il settore degli asset digitali. 

L’anno scorso, il più grande exchange di criptovalute degli Stati Uniti ha presentato una petizione presso la SEC, chiedendo la formulazione e l’adozione di nuove regole per la regolamentazione ottimale dei titoli digitali nativi.

A seguito della mancata risposta tempestiva da parte della SEC, Coinbase aveva precedentemente portato il caso in tribunale a aprile, cercando l’intervento del tribunale per ottenere una risposta dal principale organo regolatore. 

Tuttavia, ora la SEC ha emesso una negazione. Il presidente della SEC, Gary Gensler, ha infatti dichiarato in una nota del venerdì quanto segue: 

“Attualmente, il regime di titoli vigente gestisce in modo adeguato i titoli di criptovalute.” 

In risposta, Grewal ha pubblicato un post su una piattaforma simile a Twitter, annunciando l’intenzione di contestare la decisione, in cui si legge quanto segue:

“Dopo 18 mesi di silenzio, siamo andati in tribunale per ottenere la risposta che la legge richiede. Con apprezzamento per il Terzo Circuito, più tardi oggi cercheremo nuovamente il suo aiuto, sfidando l’abdicazione della SEC ai suoi doveri.” 

Grewal ha inoltre aggiunto:

“Nessuno che guardi in modo imparziale al nostro settore pensa che la legge sia chiara o che non ci sia altro lavoro da fare.” 

I dettagli della contesa sulla regolamentazione delle criptovalute

La Securities and Exchange Commission (SEC) e Coinbase si trovano in un costante scontro riguardo alla regolamentazione delle criptovalute nella più grande economia del mondo.

Come sappiamo, Coinbase, con sede a San Francisco, è una piattaforma che permette agli utenti di acquistare e vendere Bitcoin, Ethereum e molte altre criptovalute. 

L’azienda sostiene che la SEC non fornisce regole sufficientemente chiare, mentre la SEC accusa la piattaforma di aver venduto titoli non registrati a giugno, scatenando una massiccia causa contro di essa.

Il nucleo delle dispute si focalizza principalmente sulla questione di stabilire se determinate criptovalute debbano essere considerate titoli o meno. 

La causa della SEC contro Coinbase menziona diverse criptovalute significative, inclusi Cardano, Polygon e Solana, come titoli non registrati.

Il presidente della SEC, Gary Gensler, ha affermato più volte che la maggior parte delle criptovalute e token digitali, a eccezione di Bitcoin, probabilmente rientrano nella categoria di titoli non registrati. 

Questo implica che le borse che permettono la negoziazione di tali asset potrebbero affrontare azioni legali da parte dell’autorità di regolamentazione. 

Recentemente, la SEC ha anche intentato una causa simile contro un altro exchange di criptovalute con sede a San Francisco, Kraken.

Tuttavia, non tutti i membri della SEC sono concordi con la decisione attuale. Ad esempio, i commissari Hester Peirce e Mark T. Uyeda hanno dichiarato il loro disappunto per il fatto che la Commissione non stia affrontando le importanti discussioni sul significato dei titoli.

Il commissario Peirce ha precedentemente criticato la SEC, definendola “ambigua” e “disinteressata a facilitare l’innovazione e la concorrenza nei mercati finanziari.” 

In risposta, Grewal di Coinbase ha commentato su Twitter: 

“Siamo grati che due Commissari non siano stati d’accordo con la smentita e abbiano chiesto un vero dialogo. Dovremmo lavorare insieme per creare leggi e regole che vadano a vantaggio dei consumatori e dell’innovazione statunitense, non per difendere cause legali basate su posizioni legali che cambiano mese dopo mese.” 

Un passo indietro: il rifiuto della SEC 

Come anticipato, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha nuovamente respinto la richiesta di Coinbase di una regolamentazione aggiornata per le criptovalute. 

In una dichiarazione, il presidente della SEC, Gary Gensler, ha dichiarato che l’agenzia di sicurezza ritiene che le norme attuali siano adeguate e ha sostenuto la decisione di negare la petizione di Coinbase.

Gensler ha spiegato che le leggi e i regolamenti esistenti si applicano già ai mercati dei titoli crittografici. 

Inoltre, ha sottolineato che la SEC regola i mercati dei titoli crypto e ha difeso la necessità di mantenere la discrezionalità della Commissione nel definire le proprie priorità normative.

Il presidente della SEC ha aggiunto che, nelle situazioni in cui le criptovalute vengono trattate come contratti di investimento o quando le entità intermediarie gestiscono transazioni in titoli di criptovaluta, si applicano le leggi federali sui titoli.

La SEC ha avviato il 2023 con una forte attenzione al settore delle criptovalute, e in risposta a questa azione regolatoria, Coinbase aveva chiesto una revisione e maggiore chiarezza sulla regolamentazione delle criptovalute. 

La petizione di Coinbase, rimasta senza risposta per nove mesi, ha cercato di chiarire la natura dei titoli e il processo decisionale della SEC. 

La risposta della SEC a maggio aveva respinto la richiesta, indicando che le nuove regole non erano necessarie, poiché considera gli asset digitali come titoli.

Gensler ha dichiarato nella recente dichiarazione del 15 dicembre che la SEC è aperta a collaborare con progetti e intermediari crittografici che intendono rispettare la legge.

Ha inoltre ribadito l’uso dello standard della SEC, il test di Howey, per determinare se un contratto di investimento costituisca un titolo, sostenendo che questo test è sufficiente e flessibile per adattarsi alle varie dinamiche del settore delle criptovalute.

La dichiarazione conclude con una nota di non responsabilità, specificando che l’articolo è fornito solo a scopo informativo e non dovrebbe essere utilizzato come consulenza legale, fiscale, di investimento o finanziaria.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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