Qualche settimana fa, Ledger ha annunciato ufficialmente che il Ledger Nano X è diventato compatibile con l’app mobile di MetaMask.
In pratica, è possibile connettere il proprio Ledger Nano X con la propria app MetaMask Mobile via Bluetooth, così da importare gli account Ledger sull’account MetaMask, ed utilizzare il dispositivo fisico per firmare transazioni su MetaMask.
Summary
I vantaggi del connettere Ledger a MetaMask
In questo modo gli utenti di MetaMask Mobile che navigano sul Web3 possono contare sulla sicurezza di Ledger.
D’altro canto gli utenti di Ledger potranno utilizzare i loro fondi anche tramite l’app mobile di MetaMask.
In realtà l’estensione di MetaMask per il browser desktop era già compatibile con i wallet Ledger, ma non era utilizzabile su smartphone. In questo modo invece è possibile collegare il proprio wallet su Ledger Nano X anche all’app mobile di MetaMask, ed importare gli Ledger Live.
Il wallet hardware manterrà comunque le chiavi private offline, e le transazioni dovranno comunque essere approvate dal dispositivo fisico.
La connessione del Ledger Nano X a MetaMask
Per procedere con la connessione del Ledger all’app di MetaMask bisogna aprire l’app mobile ed andare su Account.
A quel punto occorre fare tap su Aggiungi account o hardware wallet, e poi su Aggiungi hardware wallet.
È anche stata pubblicata una guida ufficiale che mostra come procedere.
Il collegamento però richiede che sia attivo il Bluetooth, e non può essere eseguito via cavo USB, e per ora consente la sincronizzazione di un solo account Ledger con l’app mobile MetaMask.
Una volta terminato il collegamento, i conti Ledger verranno visualizzati anche sull’app mobile.
Dato che questa procedura richiede una connessione Bluetooth, Ledger Nano S Plus non è compatibile.
Ledger Live ha ormai più di un milione e mezzo di utenti attivi nel mondo, e consente di acquistare, vendere, scambiare, prestare e mettere in staking gli asset digitali. Inoltre l’app Ledger Live consente anche di accedere a molte dApp, mantenendo però sempre le chiavi private al sicuro sul dispositivo Ledger.
Ledger
La francese Ledger è stata una delle prime aziende al mondo a mettere sul mercato un hardware wallet, nel 2014.
Al momento è leader mondiale in questo specifico settore, grazie a tre dispositivi ed alla piattaforma Ledger Live.
Trattandosi di dispositivi fisici, pensati per mantenere le chiavi private al sicuro offline, hanno sempre avuto il limite di dover essere fisicamente collegate ad un dispositivo connesso ad Internet per poter operare.
Invece ora, grazie alla connessione all’app mobile di MetaMask, sarà possibile utilizzarli anche via Bluetooth, ovvero senza collegamento fisico.
Il vice-presidente dell’Engineering di Ledger, Carl Anderson, ha dichiarato:
“MetaMask e Ledger sono massimalisti dell’auto-custodia, quindi era logico per noi collaborare e offrire agli utenti web3 un ottimo mix di esperienza fluida e sicurezza migliore della categoria”.
MetaMask
MetaMask è probabilmente il wallet Ethereum più utilizzato al mondo, grazie soprattutto all’estensione per il browser.
È stato lanciato nel 2016, ovvero due anni dopo il Ledger, ed è stato creato da Consensys, in assoluto una delle società più importanti nel settore crypto.
Inizialmente supportava solo la rete Ethereum, ma ora sono state aggiunte anche BNB, Avalanche ed i layer-2 Polygon, Arbitrum e Optimism.
È molto utilizzato soprattutto sulle dApp, come ad esempio i DEX, perchè l’estensione per il browser consente una connessione rapida e semplificata del wallet ai siti web.
Si tratta però di un cosiddetto hot wallet, ovvero di un wallet sempre connesso ad Internet quando lo si usa su un dispositivo connesso.
La connessione con il Ledger Nano X consente invece di tenere le chiavi private sempre offline, e di utilizzare solamente le firme dell’hardware wallet per poter autorizzare le transazioni.
Il wallet non-custodial
I wallet crypto di self-custody, come Ledger e MrtaMask, sono non-custodial.
Questo significa che solo l’utente possiede le chiavi private per poter autorizzare le transazioni in uscita, e ciò fa sì che se l’utente non perde le chiavi e le conserva in modo sicuro praticamente non possa perdere i fondi per furti o per chiusura del servizio.
Invece i wallet custodial, come quelli degli exchange centralizzati, implicano che a custodire le chiavi private sia il produttore del wallet, o il gestore della piattaforma, e non l’utente stesso. Quindi in caso di problemi al wallet o alla piattaforma l’utente rischia di perdere l’accesso ai propri fondi, o temporaneamente o a volte anche per sempre.
Per questo motivo si consiglia la conservazione sul medio-lungo periodo degli asset digitali su wallet non-custodial, anche se questi non sono del tutto privi di rischio.
A dire il vero i wallet non-custodial, se fanno bene, sono di per sè a rischio praticamente nullo, ma il problema sta nella conservazione del seed o delle chiavi private.
La conservazione spetta all’utente, e non al produttore o al gestore del wallet, e quindi nel caso in cui l’utente non sia esperto c’è il rischio che possa commettere degli errori, mettendo a rischio la protezione dei suoi stessi fondi.