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Il mining di Bitcoin consuma meno energia delle banche

Un recente studio ha calcolato che il mining di Bitcoin a livello globale sta consumando meno energia di quanta ne consumino le banche. 

La ricerca è stata effettuata da Payless Power, un fornitore di energia al dettaglio che serve lo stato del Texas, ed ha analizzato il consumo energetico sia del mining di Bitcoin che del sistema bancario tradizionale. 

Stando ai calcoli di Payless Power, la rete Bitcoin consuma circa 167 TWh di energia all’anno, mentre il sistema bancario mondiale ne consuma più di 258 TWh.

In altre parole, secondo questa ricerca Bitcoin consumerebbe il 35% in meno delle banche tradizionali. 

Bitcoin vs. banche: il mining richiede meno energia

Alla luce di queste stime, sembrerebbe che le banche tradizionali attualmente siano nel loro complesso più dannose dell’ambiente rispetto a Bitcoin. 

Inoltre, la ricerca di Payless Power afferma anche che Bitcoin potrebbe essere ancora più efficiente dal punto di vista energetico sul lungo periodo.

Il consumo energetico complessivo di tutte le banche a livello mondiale ammonterebbe a 258,85 terawattora (TWh), secondo le stime di Payless Power. Tale consumo sarebbe concentrato proprio nei data center bancari, con 225,45 TWh, mentre filiali bancarie fisiche, sportelli bancomat e reti di carte come VISA consumerebbero molto meno: rispettivamente 22,68 TWh, 2,91 TWh e 7,81 TWh.

Il confronto quindi regge, perchè a consumare energia nei data center bancari sono server, computer e sistemi di raffrescamento di fatto simili a quelli utilizzati per il mining di Bitcoin

In altre parole a consumare così tanto sono le macchine che effettuano i calcoli, e quelle che servono per raffrescarle, esattamente come accade per il mining di Bitcoin

La stima per quanto riguarda il mining di BTC a livello globale è di 167,14 terawattora all’anno. 

I calcoli

Per questo studio sono stati sfruttati vari set di dati provenienti da più fonti, con sui sono state generate stime sul consumo di elettricità sia per la rete Bitcoin che per le banche mondiali. 

Per stimare il consumo di elettricità della rete Bitcoin sono stati utilizzati i dati del Bitcoin Energy Consumption Index aggiornati al 17 di aprile 2024, mentre per stimare il consumo di elettricità delle banche sono stati utilizzati quattro fattori principali, ciascuno calcolato in modo indipendente con una serie separata di ipotesi ed estrapolazioni. 

Il primo fattore analizzato sono per l’appunto i data center bancari.

Sulla base di ipotesi relative alle dimensioni dei data center privati, alla domanda di energia ed agli orari di funzionamento, è stato stimato il consumo energetico della Bank of America, con i suoi 23 data center privati. 

I restanti dati sono stati estrapolati prendendo come riferimento il valore totale delle attività detenute dalla Bank of America ed il valore totale delle attività detenute dalle 100 principali banche del mondo nel 2023. 

Queste stime per essere corrette presuppongono che tutti i data center di tutte le banche abbiano le stesse dimensioni e la stessa richiesta di energia, e che il totale delle attività detenute sia correlato all’utilizzo dei data center.

Gli altri tre fattori considerati sono il consumo delle filiali bancarie fisiche, quelli degli sportelli automatici (ATM o bancomat) e quello delle reti delle carte di credito e debito. 

Alla fine però è il primo fattore quello più rilevante, perchè gli altri tre messi assieme costituirebbero solamente il 13% del consumo complessivo. 

Il confronto ed il commento

Il confronto tra il consumo energetico di Bitcoin e quello del sistema bancario globale rivela quindi spunti sorprendenti sull’efficienza energetica degli asset digitali. 

Infatti nonostante la percezione comune, Bitcoin utilizza molta meno energia (il 35,4% in meno) rispetto a quella utilizzata complessivamente dalle operazioni bancarie a livello mondiale.

Secondo Payless Power, questa analisi sottolinea il potenziale degli asset digitali nell’offrire soluzioni più sostenibili all’interno del settore finanziario, tanto da constringerci a riconsiderare le nostre ipotesi sui reali costi energetici delle nostre scelte finanziarie.

Il CEO di Payless Power, Brandon Young, ha commentato dicendo: 

“È un malinteso comune che Bitcoin utilizzi molta più energia rispetto alle banche tradizionali, soprattutto negli ultimi anni con molti studi che evidenziano l’eccessiva quantità di energia necessaria per estrarre la criptovaluta. Tuttavia, il nostro studio rivela risultati promettenti secondo cui se il mondo adottasse Bitcoin a livello globale, sarebbe di fatto più efficiente dal punto di vista energetico”. 

Secondo Young, questa disparità nei consumi di energia sottolinea il potenziale degli asset digitali come Bitcoin di offrire alternative più sostenibili nel settore finanziario, perchè di fronte alla crescente pressione per mitigare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta di carbonio, la transizione verso tecnologie efficienti dal punto di vista energetico sarebbe molto importante da considerare, piuttosto che attenersi alle forme tradizionali. 

Inoltre il minor consumo energetico di Bitcoin suggerirebbe anche che le valute digitali decentralizzate potrebbero proprio svolgere un ruolo significativo nel raggiungimento di questo obiettivo.

Lo studio di Payless Power ha evidenziato che le infrastrutture bancarie tradizionali non sono affatto prive di inefficienze, ed il fatto che le operazioni bancarie a livello globale consumino sostanzialmente più energia di Bitcoin solleva interrogativi sulla necessità e sulla sostenibilità di questi sistemi tradizionali.

Young ha aggiunto: 

“A lungo termine, il passaggio a tecnologie finanziarie efficienti dal punto di vista energetico come Bitcoin potrebbe avere implicazioni di vasta portata per il futuro. Potrebbe portare a un settore finanziario più attento all’ambiente, in cui le valute digitali coesistono con fonti di energia rinnovabile per creare un’economia più verde e sostenibile. Sfruttando i vantaggi delle valute digitali decentralizzate, possiamo lavorare per costruire un futuro più luminoso ed efficiente dal punto di vista energetico per le generazioni a venire”.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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