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Il crollo del valore degli NFT ed il commento del CEO di SuperRare

Il valore di mercato di molti NFT è letteralmente crollato dai picchi del 2021/2022, ma il CEO di SuperRare non ci sta. 

Di recente John Crain si è scagliato contro un articolo che ha dato gli NFT per morti, anche se diceva che stanno cambiando completamente. 

Il crollo del valore degli NFT: il CEO di SuperRare commenta

Il mercato degli NFT è esploso durante la prima parte del 2021, in concomitanza con la prima fase dell’ultima grande bullrun, e per almeno un anno è stato praticamente in costante crescita. 

Quella però era una bolla speculativa, e non era difficile comprenderlo già allora. 

Con il bear-market crypto del 2022 tale bolla è esplosa, ed il mercato degli NFT è praticamente crollato. 

Al picco di fine 2021/inizio 2022 era già seguito un primo calo, ma è stato dopo l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna a maggio di due anni fa ad iniziare il vero crollo. 

Infatti se il picco massimo settimanale di volume di scambi di NFT on-chain si è verificato ad agosto del 2021, con una media di 450 milioni di dollari giornalieri, ad inizio maggio del 2022 questa media giornaliera era scesa a 265 milioni. 

Ad ottobre dell’anno scorso però tale media era scesa addirittura sotto i 10 milioni di dollari, ovvero con un crollo del 98% rispetto al picco massimo del 2021. 

Tuttavia con la bull run crypto iniziata tra ottobre e novembre 2023 c’è stato un picco rimbalzo. 

Basti pensare che a dicembre si era tornati a sfiorare i 75 milioni di dollari. In seguito però anche questo rimbalzo ha prima frenato, e poi ha subito una correzione, tanto che la media di scambi giornalieri onchain di NFT ora è scesa attorno ai 32 milioni di dollari. 

Gli NFT sono morti?

Il crollo principale lo hanno avuto gli NFT legati al mercato dell’arte, ed in particolare i file immagine. 

Al momento del picco il mercato degli NFT era arrivato a quasi 200.000 token scambiati al giorni, per un valore complessivo giornaliero di oltre 191 milioni di dollari. 

Da allora c’è stata una lenta discesa che ha quasi fatto implodere il mercato degli NFT artistici, con cali di oltre il 90%. 

Per questo genere di contenuti digitali non si sta osservando una ripresa del mercato, quindi è difficile immaginare che per gli NFT legati all’arte ci possa essere una significativa ripresa a breve. 

Il commento del CEO di SuperRare sul crollo del valore del mercato degli NFT

John Crain, CEO di SuperRare, però non ci sta.

SuperRare è primariamente un mercato di NFT artistici, e Crain scrive sul suo profilo X ufficiale che le tonnellate di negatività contro gli NFT andrebbero riviste in un quadro più generale. 

Scrive: 

“La gente dimentica che abbiamo letteralmente iniziato da zero sei anni fa, e due settimane fa su Base c’erano oltre 44 milioni di dollari in NFT. Gli NFT sono chiaramente morti.” 

Tuttavia aggiunge anche di ritenere che si continuerà a vedere un cambiamento di questo modello di business. 

D’altronde anche l’articolo incriminato suggeriva un cambiamento di modello di business. 

Il cambiamento

Il problema è che è difficile immaginare che l’attuale mercato degli NFT artistici possa davvero riprendersi. 

È invece più facile immaginare che possa cambiare lo stesso mercato degli NFT, rivolgendosi a nuovi settori. 

L’articolo giustamente faceva notare che gli non sono di per sè un asset, ma solo un modo con cui si registra su blockchain chi detiene i diritti su un asset. 

Il loro principale utilizzo dovrebbe essere quello di certificare la proprietà e l’autenticità, e le loro caratteristiche principali dovrebbero essere quelle legate alle funzionalità delle blockchain, come l’interoperabilità, il trasferimento sicuro e la verifica.

Insomma, il vero asset è il sottostante, ovvero ciò che il non-fungible token rappresenta, non l’NFT in sè. 

L’idea che acquistando un NFT si acquistasse un asset che si sarebbe apprezzato con il tempo ha davvero le fondamenta troppo deboli per sostenere un mercato come quello del 2021. 

I Real World Asset (RWA)

Il prossimo passo invece dovrebbe essere quello di utilizzare gli NFT per tokenizzare asset del mondo reale, con i cosiddetti RWA. 

Il punto chiave è proprio il fatto che un NFT rappresenta in realtà una sorta di certificato di proprietà, verificabile e non falsificabile. 

La difficoltà sta nel creare un contatto certo ed univoco tra un asset reale ed un token, e per questo occorrerà probabilmente fare riferimento a qualche ente certificatore, che molto difficilmente potrà essere decentralizzato. 

In questa forma gli NFT possono anche essere legati al mondo dell’arte, perchè in teoria potrebbero consentire di tokenizzare vere opere d’arte. 

Se il mercato dei token RWA non è ancora decollato è probabilmente perchè non si è ancora stati in grado di fornire sufficienti garanzie per assicurare che ad un certo token sia realmente associato un diritto di proprietà.

Quando questo problema verrà risolto in modo efficace allora il mercato degli RWA sarà davvero pronto a decollare. 

La speculazione

Invece quello che è accaduto nel 2021 è solo pura speculazione. 

Si è semplicemente gonfiata una classica bolla speculativa, in cui chi comprava un NFT lo faceva solamente perchè sperava di poterlo rivendere ad un prezzo superiore. 

Questo genere di bolle è sempre destinato ad esplodere prima o poi, anche se non sempre una volta esplose azzerano completamente un mercato. 

Ad esempio agli inizi degli anni 2000 esplose la bolla speculativa delle cosiddette dot-com, le società tecnologiche quotate in borsa che sostenevano di fare business online. Con lo scoppio di quella bolla moltissimi titoli azionari delle dot-com sparirono dalle borse, ma alcuni rimasero, ed una decina di anni dopo tornarono non solo ai livelli raggiunti durante la bolla, ma anche ben oltre. 

Il titolo Amazon ad esempio è passato per quella bolla speculativa, quando in pochi anni il suo prezzo passò da 0,1$ ad oltre 5$ per poi ridiscendere a 0,3$ dopo lo scoppio della bolla, ma dopo meno di dieci anni era tornato a 5$, e dopo una ventina di anni abbondante è arrivato a sfiorare i 200$. 

Non si sa come andrà a finire il mercato degli NFT, ma se evolve seguendo le necessità ed i desideri degli investitori potrà tornare anche più forte di prima, nonostante la scomparsa di molti NFT. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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