HomeCriptovaluteAnche la Fed ha contribuito al calo del mercato crypto

Anche la Fed ha contribuito al calo del mercato crypto

Sono diversi i fattori che stanno causando un calo del mercato crypto, ed uno di questi è legato alla Fed. 

In altre parole si stanno sommando più fattori, tanto che c’è già chi sostiene che uptober sia fallito. 

Novità dalla Fed e l’impatto sul mercato crypto

A settembre la Fed ha deciso di iniziare a tagliare i tassi con un singolo taglio di 50 punti base. 

Fino a pochi giorni fa si riteneva probabile che anche a novembre il taglio sarebbe stato di 50 punti. 

Va ricordato che ad ottobre non ci sarà alcun taglio, perchè la prossima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) per discutere della politica monetaria della Fed è prevista solamente per il 7 di novembre. 

Lunedì, il Presidente della Fed Jerome Powell ha parlato alla conferenza della National Association for Business Economics, a Nashville, e le sue parole hanno fatto cambiare idea ai mercati. 

Se fino a venerdì i mercati propendevano maggiormente per un taglio di 50 punti anche a novembre, ora invece danno decisamente più probabile un taglio di soli 25 punti base, ovvero il minimo. 

Questo significa che ritengono che la politica monetaria della Fed cesserà di essere restrittiva più lentamente, e che quindi la liquidità sui mercati aumenterà meno rapidamente. 

Per questo motivo hanno cambiato idea anche sulle prospettive a breve termine, tanto che ad esempio l’indice S&P500 nelle ultime due sedute ha perso cumulativamente lo 0,5%. 

Le altre notizie

Nel contempo sono però uscite altre due notizie bearish sul breve termine. 

La prima, domenica notte, riguarda la reazione nettamente negativa della borsa di Tokyo alle elezioni interne al partito di governo che porteranno alla nomina del nuovo premier dopo le dimissioni di Kishida.

Dalla chiusura di venerdì la perdita cumulata dall’indice Nikkei in tre sedute è stata del 5,2%, anche se va detto che la settimana precedente si era chiusa con un +5,3%. 

Quello che è accaduto lunedì notte però è stato sufficiente per far scendere il prezzo di Bitcoin da quasi 66.000$ a poco più di 63.000$.

Inoltre ieri si è diffusa la notizia dell’attacco missilistico dell’Iran a Israele, e della probabile risposta di quest’ultimo, e le borse hanno di nuovo reagito male. 

Infatti il prezzo di Bitcoin è sceso fin sotto i 61.000$, anche se poi nella notte si è riportato ampiamente sopra i 61.000$.

La reazione del mercato crypto alle parole del Presidente della Fed

Se si analizza l’intero mercato crypto si scopre che diverse altcoin hanno fatto anche peggio di Bitcoin in termini percentuali. 

Prendendo come riferimento la cosiddetta Total3, ovvero la capitalizzazione del mercato crypto senza Bitcoin, Ethereum e le stablecoin, si scopre che da domenica ha perso il 6,5%, con un picco di -8% toccato questa notte. 

Venerdì era salita sopra i 643 miliardi di dollari, mentre ora è scesa a 600. 

La capitalizzazione complessiva, comprendente anche BTC, ETH e le stablecoin, nel medesimo periodo è scesa da 2.280 miliardi di dollari agli attuali 2.110, riportandosi sui livelli del 19 settembre. 

Quindi questa settimana sono in sofferenza sia Bitcoin che le altcoin. 

La Cina

All’interno di un quadro così apparentemente negativo, vi sono per anche notizie positive. 

Ad esempio stanotte il prezzo di Bitcoin è risalito da meno di 61.000$ a quasi 62.0000$, e la capitalizzazione del mercato crypto è risalita da 2.070 miliardi di dollari a 2.110. 

A spingere questa risalita sono stati i mercati cinesi, perché è ancora in atto la politica monetaria espansiva della banca centrale cinese, che sta di fatto iniettando liquidità sui mercati. 

A giovarsene sono soprattutto gli asset risk-on, tanto che ad esempio l’indice azionario della borsa di Hong Kong (Hang Seng) oggi ha chiuso con un eccellente +6,2%. 

La risalita dell’Hang Segna è iniziata il 17 settembre, proprio quando hanno iniziato a circolare le prime notizie sulla politica monetaria espansiva della banca centrale cinese. 

Dal 16 settembre ad oggi è risalito addirittura del 28%, tornando sui valori massimi dell’inizio dell’anno scorso. I massimi storici del 2021 sono ancora leggermente lontani, ma non molto. 

Oltretutto questo trend potrebbe essere destinato a durare ancora per settimane, o forse mesi, perchè non pare che la campagna espansiva della banca centrale cinese possa terminare a breve. 

Breve termine vs medio/lungo periodo

Quindi a breve termine il trend dei mercati crypto non sembra essere particolarmente positivo. 

Va tuttavia sottolineato che gli analisti non si aspettano grande volatilità prima del 12 ottobre, e che fintantoché il prezzo di Bitcoin si mantiene vicino, o sopra, i 62.000$ si tratta solo di movimenti di poco conto. 

Invece sul medio/lungo periodo il trend non sembra assolutamente essere stato intaccato. 

Ciò significa che è ancora davvero troppo presto per affermare che uptober abbia fallito, anche perché mancano più di 4 settimane alla fine del mese. 

Sicuramente uptober non è iniziato benissimo, anche se il calo degli ultimi giorni è iniziato già l’ultimo giorno di settembre, ed in teoria ci sarebbe ancora tempo per recuperare. 

Oltretutto in genere le bullrun di Bitcoin nell’anno dell’halving iniziano nella seconda metà di ottobre, quindi sarebbe persino fin troppo presto nel caso ipotetico in cui dovesse iniziare ora. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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