Dopo aver convertito in ETF i suoi fondi su Bitcoin e Ethereum, ora Grayscale vuole convertire in ETF anche il suo fondo sulle altcoin.
Si tratta del Grayscale Digital Large Cap Fund (GDLC), che attualmente non è scambiabile in borsa, ma solo OTC.
Summary
La domanda di Grayscale per convertire il suo fondo sulle altcoin in ETF
Ieri Grayscale Investments ha presentato domanda alla SEC per convertire il fondo GDLC in un ETF.
Così come per GBTC e ETHE, la conversione in ETF consentirebbe non solo lo scambio in borsa delle azioni del fondo, ma anche la liquidazione di asset eventualmente in eccesso.
In questo momento le azioni GDLC vengono scambiate OTC ad un prezzo di circa 23$, ma il NAV per azione è superiore a 33$.
Il NAV è il valore di mercato degli asset sottostanti, ed è pari complessivamente a più di 524 milioni di dollari per quanto riguarda il fondo GDLC.
Quindi a fronte di 524 milioni di dollari di AUM (Asset Under Management), la capitalizzazione di mercato del fondo risulta essere solamente di 367 milioni di dollari, ovvero di circa il 30% in meno.
Grayscale: la probabile liquidazione delle altcoin dopo la conversione a ETF
Il motivo per cui il prezzo delle azioni del fondo GDLC è inferiore al valore di mercato del NAV per azione è dovuto al fatto che per un fondo simile è difficile liquidare il collaterale.
Ciò infatti era vero anche per GBTC e ETH prima che venissero trasformati in ETF.
Questo portò, soprattutto nelle prime settimane dopo la conversione in ETF, a forti e veloci liquidazioni di una parte non insignificante del collaterale.
Per quanto riguarda GBTC, tutti i BTC liquidati dal nuovo ETF di Grayscale a gennaio furono riassorbiti dagli altri nuovi ETF su Bitcoin spot, mentre per quanto riguarda ETHE questo non è accaduto. Infatti ad oggi il valore di mercato complessivo di tutti gli ETF su Ethereum spot è ancora inferiore di circa mezzo miliardo di dollari dall’AUM di ETHE prima che venisser convertito in ETF.
Lo sconto sul NAV è proprio in effetti una misura indiretta di quanto collaterale in eccesso detiene il fondo, e questo fa pensare che quando GBTC diventerà un ETF sarà costretto a liquidare più o meno il 30% dei suoi asset.
Le criptovalute di GBTC
Questo fondo ha come collaterale diverse criptovalute.
La porzione principale (76%) è in Bitcoin, con il 18% in Ethereum.
Seguono poi Solana al 4%, XRP all’1,8% e Avalanche allo 0,7%.
Pertanto le maggiori liquidazioni avverranno in BTC, seguite da quelle in ETH.
Dato che la richiesta alla SEC è stata presentata ieri, c’è da attendere diversi mesi prima che possa essere approvata, e che quindi GBTC possa effettivamente diventare un ETF e sbarcare in borsa. Ciò potrebbe accadere nella primavera del 2025.
La cosa andrà tenuta in considerazione, perchè sia nel caso della conversione in ETF di GBTC, sia con ETHE, le loro liquidazioni hanno innescato un calo del prezzo, anche se per Bitcoin a gennaio durò solo poche settimane, mentre per Ethereum a partire da fine luglio sono andate avanti per mesi.
Il successo degli ETF crypto
La conversione dei fondi crypto di Grayscale in ETF non può certo definirsi un successo.
Invece nel complesso il lancio sulle borse USA di ETF sulle criptovalute è stato in realtà un successo, anche se molto maggiore per Bitcoin, e decisamente inferiore per Ethereum.
Questo molto probabilmente si deve al fatto che gli ETF si rivolgono ad investitori e speculatori tradizionali, che fanno più fatica a comprendere il valore di Ethereum. Ormai invece anche gli investitori tradizionali non faticano più a comprendere il valore di Bitcoin.
Quindi da un lato c’è stato il clamoroso successo complessivo degli ETF su Bitcoin, nonostante un fortissimo calo dell’ ETF di Grayscale, mentre dall’altro c’è stato un successo solo nella media per quelli su Ethereum.
Il motivo per cui gli altri nuovi ETF hanno performato molto meglio di quelli di Grayscale è soprattutto dovuto al fatto che i fondi crypto di Grayscale avevano delle commissioni molto elevate, anche perchè erano gli unici presenti sui mercati statunitensi di quel genere e di quelle dimensioni.
I nuovi ETF invece hanno commissioni molto più basse, e quindi molti di coloro che avevano azioni GBTC le hanno vendute per poi magari acquistare azioni di altri ETF su BTC più convenienti.

