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Cos’è e come si fa un piano di accumulo crypto?

In finanza i cosiddetti Piani di Accumulo del Capitale (PAC) sono strumenti abbastanza usati, ed in campo crypto lo sono probabilmente ancora di più. 

In genere vengono chiamati con l’acronimo PAC, o “piani di accumulo”, mentre raramente vengono chiamati con il loro nome completo di piani di accumulo del capitale.

Cos’è un piano di accumulo crypto?

Con “piano di accumulo” si intende una particolare modalità di investimento che permette di effettuare un investimento nel corso del tempo, e non con un unico acquisto. 

Viene utilizzato da chi ha un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, soprattutto se vuole investire in modo graduale. 

L’investimento classico prevede un acquisto di un asset con un’unica operazione, grazie alla quale l’asset viene acquisito ed inserito nel portafoglio dell’investitore. 

Quando però l’investitore non ha a disposizione sufficiente capitale per completare l’acquisto in un’unica operazione, oppure quando preferisce non investire tutto il capitale in un’unica volta, può optare per un piano di accumulo. 

Sostanzialmente è simile ad un acquisto a rate, solo che non prevede il pagamento di interessi. 

In genere l’acquisto viene suddiviso in “rate” settimanali, mensili o con altre periodicità, che consentono nel corso del tempo di aumentare la quantità di asset che lentamente si accumula nel portafoglio dell’investitore. 

Come si fa un PAC

Il PAC più tipico è quello che si fa stanziando una stessa somma tutti i mesi per acquistare sempre lo stesso asset. Ovviamente nessuno impedisce di fare più PAC contemporaneamente su più asset. 

Ad esempio si può fare un PAC mensile da 100$ su Bitcoin, che significa scegliere un giorno del mese in cui, tutti i mesi, acquistare 100$ di BTC

Molte persone che fanno PAC preferiscono affidarsi a strumenti automatici di acquisto, alimentati dai propri conti. In questo modo, impostando la cifra da acquistare periodicamente, il periodo (settimana, mese o altro), e data, gli acquisti periodici vengono effettuati in automatico dallo strumento che prende i fondi dal conto dell’utente a cui è collegato, a patto che i fondi da prelevare ci siano sempre. 

L’investitore può scegliere liberamente sia l’importo, sia la periodizzazione, sia la data degli acquisti programmati. 

Il piano di accumulo crypto più classico è proprio quello che prevede un acquisto al mese di Bitcoin, per un importo di qualche centinaio di euro, solitamente a fine o inizio mese. 

Occorre ricordare, qualora non sia noto a tutti, che Bitcoin è frazionabile in cento milioni di unità, chiamati Satoshi, quindi non è mai necessario acquistarne per forza uno intero, perchè se ne possono acquistare anche frazioni molto piccole. 

Gli strumenti

Ciò che però bisogna specificare è che non tutti gli exchange offrono lo strumento del PAC. 

Chi vuole avviare un piano di accumulo crypto deve scegliersi una piattaforma che lo consente, altrimenti dovrà gestirselo manualmente acquisto per acquisto. 

La gestione manuale del PAC è assolutamente possibile, ma si rischia di dimenticarsi qualche acquisto, e quindi di finire per acquistare di meno. 

Chi invece preferisce affidarsi a strumenti automatici programmabili per non perdersi nessuna “rata” di acquisto, deve prendere in considerazione due fattori chiave. 

Il primo, come già detto, è che non tutti gli exchange mettono a disposizione dei loro utenti questo tipo di strumenti. D’altro canto però esistono anche piattaforme che non sono veri e propri exchange che li offrono. 

In futuro probabilmente saranno le stesse banche su cui abbiamo i conti correnti ad offrire strumenti simili, soprattutto per fare PAC su Bitcoin, ma per ora non è ancora così. 

Il secondo fattore è il grado di personalizzazione del piano. 

Infatti non tutti gli strumenti che consentono di programmare un PAC automatico mettono a disposizione tutte le funzionalità. 

Oltre alla funzionalità di base, ovvero la programmazione degli acquisti, a volte sono disponibili funzionalità aggiuntive, che consentono ad esempio di aggiungere delle soglie di non acquisto, o delle date di scadenza dinamiche. 

Il piano di accumulo crypto conviene?

Innanzitutto va detto che la convenienza di un PAC dipende da diversi fattori, che spesso variano da asset ad asset. 

Ad esempio, la convenienza di un PAC su Bitcoin è molto diversa da un ipotetico piano di accumulo su crypto minori, come le memecoin. 

Dato che si tratta di investimenti di medio/lungo periodo, non si tratta di strumenti puramente speculativi per chi fa trading a breve termine, e ciò non li rende buoni per investimenti puramente speculativi come possono essere quelli in memecoin. 

Un altro fattore chiave da tenere in considerazione è la variazione del prezzo di acquisto. 

Infatti se i prezzi di acquisto salissero molto, conviene prendere in considerazione l’ipotesi di sospendere momentaneamente il piano, qualora ci si aspetti e in futuro un calo di quegli stessi prezzi. 

Infine occorre prestare molta attenzione a dove e come vengono accumulati gli asset acquistati tramite PAC, perchè se si utilizza una piattaforma centralizzata per la custodia c’è sempre il rischio di perdere gli asset, o l’accesso ad essi, qualora la piattaforma chiuda o vada in fallimento. 

È pertanto impossibile dare un giudizio complessivo, e sempre valido, sulla convenienza dei PAC, perchè da questo punto di vista ogni PAC andrebbe analizzato di per sè, e valutato alla luce delle esigenze, delle capacità, degli obiettivi e della disponibilità di fondi dell’utente, oltre che sulla base del suo specifico profilo di rischio.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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