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USP: la nuova stablecoin con rendimento dal co-fondatore di Tether

Il co-fondatore di Tether, Reeve Collins, sta lanciando una nuova stablecoin con rendimento.

Lo ha rivelato Bloomberg, citando il progetto DeFi Pi Protocol.

Tether: la nuova stablecoin con rendimento 

La nuova stablecoin si chiamerà USP, e consentirà agli utenti di ottenere rendimenti garantiti da obbligazioni e altri asset del mondo reale.

Nonostante ciò, il progetto afferma di essere decentralizzato. 

Pi Protocol verrà lanciato sulle blockchain di Ethereum e Solana entro la fine dell’anno. Si tratta di un progetto Defi che include yield farming per NFT e “Circles”, ma offre anche la possibilità di ottenere NFT unici, sia tramite i pool che tramite PI Treasure Hunt. 

Inoltre è dotato di un NFT DEX, PIPX, che consente agli utenti di creare i propri vault per abilitare il trading di NFT.

Attualmente non ha ancora una sua stablecoin, ed è per questo che stanno lavorando alla creazione di USP. 

Pi Protocol utilizzerà degli appositi smart contract per consentire il conio dei token della la stablecoin USP in cambio del token USI con rendimento. Secondo Bloomberg la stablecoin dovrebbe essere sostenuta da obbligazioni e altri asset del mondo reale.

Il co-fondatore di Tether

Reeve Collins, oltre ad essere co-fondatore di Pi Protocol, è stato anche uno dei co-fondatori di Tether. 

Tether è stata fondata nel 2014 da Reeve Collins, Brock Pierce e Craig Sellars con il nome di “Realcoin”. Collins ne era anche il CEO. 

Nel 2015 il controllo passò all’exchange crypto Bitfinex, fondato nel 2012 da Raphael Nicolle, prima di passare sotto il controllo di Giancarlo Devasini e JL van der Velde, insieme poi a Paolo Ardoino. 

Una volta lasciata Tether, Collins ha co-fondato un’altra società blockchain, BLOCKv, con la quale raccolse 22 milioni di dollari grazie ad una ICO per creare una piattaforma per gli NFT. È stato CEO di BLOCKv fino al 2018.

Nel 2019 ha poi co-fondato anche una piattaforma Web3, SmartMedia Technologies, che utilizza la blockchain per l’adtech e che lavora per diversi brand importanti.

Le stablecoin

Ormai sui mercati crypto circolano molte stablecoin, con una capitalizzazione di mercato complessiva che supera i 225 miliardi di dollari.

Di questi però in realtà il 63% è rappresentato dalla sola USDT di Tether, che quindi capitalizza quasi il doppio di tutte le altre stablecoin messe insieme. 

Basti pensare che la seconda in questa classifica, USDC, capitalizza 56 miliardi contro i 142 di USDT. La terza, USDE di Ethena, è staccatissima, a soli 6 miliardi di dollari. 

Il fatto è che così come i dollari USA (USD) dominano i mercati finanziari tradizionali, USDT praticamente ricopre lo stesso ruolo in quelli crypto, anche se in Europa USDC sta prendendo sempre più piede perchè, a differenza di USDT, è a norma della nuova regolamentazione crypto della UE. 

Della nuova USP invece si sa ancora talmente poco che per ora può essere considerata ancora solo un’idea, sebbene la piattaforma NFT di Pi Protocol esista già e la nuova stablecoin apparentemente sembri già in fase di sviluppo.

I rendimenti

Le stablecoin in dollari, come USDT, producono in effetti dei rendimenti. 

Ad esempio Tether investe gli USD che riceve per l’emissione di USDT in buoni del Tesoro statunitensi che rendono circa il 4,5% all’anno. 

Il fatto è che Tether tiene per sè tutti questi rendimenti, e dato che possiede più di 110 miliardi di dollari di T-bond, sta incassando diversi miliardi di dollari all’anno praticamente senza far nulla se non mantenere attiva, peggata e funzionante USDT. 

È da tempo che, alla luce di questi rendimenti, si parla di una possibile condivisione di parti di essi con i possessori dei token, ma va ricordato che non si tratta di rendimenti fissi. 

Il motivo per cui i T-bond rendono così tanto è che la banca centrale USA negli ultimi anni ha alzato di molto i tassi di riferimento, ma questi sono destinati a scendere, prima o poi. 

Ad esempio nel caso in cui nel corso dei prossimi due o tre anni venissero dimezzati, immaginando una condivisione al 50% dei rendimenti un possessore di USDT potrebbe finire per ricevere solamente poco più dell’1% all’anno, ovvero molto meno di quanto riceverebbe mettendoli in earn su altre piattaforme crypto. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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