Iurii Gugnin, CEO russo della piattaforma Evita con sede a Miami, è stato arrestato a New York per uno schema di frode crypto da 530 milioni di dollari. Tra i 22 capi d’accusa, emerge che Gugnin avrebbe usato il denaro per aiutare le banche russe sottoposte a sanzioni.
Summary
Russia e frode crypto da $530 milioni: il CEO che aiuta le banche sottoposte a sanzioni
Come riportato dal comunicato del DOJ, Iurii Gugnin, CEO russo della piattaforma di pagamenti crypto Evita con sede a Miami, è stato arrestato a New York per frode crypto.
In pratica, pare che Gugnin abbia orchestrato uno schema per incanalare 530 milioni di dollari di pagamento all’estero, attraverso banche USA e crypto-exchange.
Tali transazioni sono avvenute in violazione dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), con mancata implementazione di un efficace programma di conformità antiriciclaggio, mancata presentazione di segnalazioni di attività sospette, riciclaggio di denaro e accuse di cospirazione correlate.
Gugnin è accusato ora di 22 capi d’imputazione per frode telematica, violazione delle sanzioni statunitensi e dei controlli sulle esportazioni e riciclaggio di denaro. In attesa del suo processo, il CEO di Evita è stato messo in detenzione.
Da quello che è emerso, Gugnin utilizzava le sue società per consentire a clienti stranieri, molti dei quali detenevano fondi presso banche russe sottoposte a sanzioni, di fornirgli criptovalute, che poi riciclava attraverso portafogli crypto e conti bancari statunitensi.
Alcuni nomi di questi clienti sono Sberbank, VTB Bank, Sovcombank, Tinkoff e la società energetica statale Rosatom.
Tra giugno 2023 e gennaio 2025, Gugnin ha utilizzato Evita per facilitare il movimento di circa 530 milioni di dollari, attraverso il sistema finanziario USA, la maggior parte dei quali ricevuti in Tether (USDT).
Russia e frode crypto: il CEO rischia pene detentive di diversi anni
Per questa causa, ci sono diversi procuratori che hanno commentato i comportamenti dell’accusato. L’Assistente Procuratore Generale Eisenberg ha detto quanto segue:
“L’imputato è accusato di aver trasformato una società di criptovalute in una conduttura segreta per il denaro sporco, spostando oltre mezzo miliardo di dollari attraverso il sistema finanziario statunitense per aiutare le banche russe sottoposte a sanzioni e per aiutare gli utenti finali russi ad acquisire tecnologia statunitense sensibile. Il Dipartimento di Giustizia non esiterà a consegnare alla giustizia coloro che mettono a rischio la nostra sicurezza nazionale consentendo ai nostri avversari stranieri di eludere le sanzioni e i controlli sulle esportazioni”.
Anche il Procuratore degli Stati Uniti Nocella ha commentato come segue:
“Come presunto, Gugnin è venuto negli Stati Uniti e ha messo in piedi un’operazione di riciclaggio di denaro sotto le mentite spoglie di una start-up di criptovalute, che ha poi utilizzato per eludere le sanzioni e i controlli sulle esportazioni e frodare le istituzioni finanziarie statunitensi. L’arresto di oggi dimostra che questo Ufficio perseguirà con forza coloro che abusano del sistema finanziario statunitense per favorire attività criminali, in particolare quando queste minano la sicurezza nazionale”.
Ad ogni modo, se condannato, Gugnin rischia fino a 30 anni di reclusione per i capi d’accusa di frode bancaria; 20 anni di reclusione per i capi d’accusa di frode telematica, IEEPA, riciclaggio di denaro e relativa associazione a delinquere; 10 anni di reclusione per la mancata implementazione di un efficace programma antiriciclaggio e per la mancata presentazione di rapporti sulle attività sospette; e 5 anni di reclusione per l’associazione a delinquere finalizzata alla frode agli Stati Uniti e alla gestione di un’attività di trasmissione di denaro senza licenza.
Il disegno di legge per il rublo digitale
Nel frattempo, a fine maggio, in Russia, la Duma di Stato ha approvato in prima lettura il disegno di legge sull’introduzione graduale in circolazione del rublo digitale.
In pratica, il parlamento della Russia, ha approvato la legge che obbliga le banche ad effettuare transazioni col rublo digitale e ad utilizzare un codice QR universale.
L’obiettivo è ampliare i pagamenti in rublo digitale, oltre che a introdurre un codice universale per i pagamenti di beni, lavori e servizi.
Se il disegno di legge diventasse legge, entro tre anni ci saranno sia le banche che i punti vendita in Russia obbligati a implementare la possibilità di pagare in valuta digitale.