La U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) ha acceso i riflettori su oltre 100 miliardi di dollari legati alle tesorerie crypto aziendali, stando al Wall Street Journal. In parallelo, la Financial Industry Regulatory Authority (FINRA) ha inviato lettere per richiedere dati, mentre la SEC valuta possibili violazioni nelle operazioni pre‑annuncio, con particolare attenzione a sospette infrazioni della Regola 10b‑5.
Secondo i dati raccolti dal nostro team editoriale su filing pubblici e comunicati aziendali recenti, molte delle posizioni corporate in criptovalute risultano concentrate in un numero limitato di società quotate, il che amplifica l’impatto di eventuali revisioni di policy. Gli analisti di settore osservano che l’integrazione di tracce on‑chain con mail e log dei trading desk ha già permesso, in casi recenti, di ricostruire sequenze temporali con precisione di minuti. Abbiamo verificato documenti pubblici e filing SEC aggiornati fino a settembre 2025 per contestualizzare le cifre citate in questo articolo.
Summary
Indagine in breve: fatti e tempi
- FINRA, l’organo di autoregolamentazione dei broker‑dealer, ha contattato diverse società per ottenere log e tracciati delle operazioni, a titolo preliminare.
- La SEC sta esaminando l’eventuale uso di informazioni privilegiate nelle decisioni legate alle tesorerie digitali, valutando sequenze e tempistiche.
- Di norma il primo passo consiste nell’invio di lettere esplorative; eventuali sanzioni arriverebbero solo dopo indagini formali e riscontri puntuali.
Chi indaga e perché conta
FINRA ha già richiesto documentazione a operatori statunitensi, mentre la SEC analizza il dossier per valutare possibili violazioni delle norme anti‑insider trading. L’ex avvocato della SEC, David Chase, ha definito l’invio delle lettere “il primo passo” verso un’approfondita verifica operativa. In questo contesto, la posta in gioco per le aziende riguarda la fiducia che il mercato ripone in loro e l’accesso alla liquidità.
Numeri in gioco: aziende e asset
- Oltre 200 società hanno annunciato piani per l’implementazione di Digital Asset Treasury (DAT).
- Sono previsti piani di raccolta o allocazione di capitali per importi superiori a 100 miliardi di dollari.
- Le detenzioni “corporate” in cripto sono stimate intorno a 121 miliardi di dollari, di cui oltre 106 miliardi in Bitcoin.
- Gli asset maggiormente citati includono: Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Solana (SOL), al centro delle strategie di tesoreria digitale.
Possibili effetti su aziende e mercati
Nel breve termine, le verifiche potrebbero aumentare la volatilità degli asset citati e spingere le aziende a rivedere i propri calendari di acquisto. Finora, la domanda derivante dalle crypto treasury ha alleviato la pressione di vendita su vari token; tuttavia, una sospensione operativa potrebbe invertire temporaneamente questa dinamica, almeno finché non emergano chiarimenti.
Nel medio termine, un aumento di trasparenza e l’adozione di protocolli di governance interni potrebbero stabilizzare il quadro complessivo, anche se rimane incerto quanti soggetti saranno coinvolti e con quali esiti. Detto ciò, l’evoluzione dipenderà dal perimetro delle richieste e dalla risposta degli operatori.
Regole, rischi e applicazione alle cripto
Negli Stati Uniti, l’uso di informazioni non pubbliche a scopo di guadagno negli scambi viola le norme anti‑frodi, come specificato dalla Regola 10b‑5. Negli ambienti cripto, gli investigatori integrano dati on‑chain (indirizzi, timestamp, smart contract) con comunicazioni via mail, chat e ordini, così da ricostruire sequenze e responsabilità.
FINRA ha ricordato ai propri membri gli obblighi nelle comunicazioni al pubblico in materia di crypto‑asset, come evidenziato nel Regulatory Notice 22‑08, sottolineando come una maggiore compliance possa ridurre l’asimmetria informativa. In effetti, presidi più rigorosi incidono anche su processi e controlli interni.
Cos’è l’insider trading cripto
- È l’uso di informazioni materiali e non pubbliche per ottenere vantaggi negli scambi, con effetti potenzialmente distorsivi.
- Nelle piattaforme DeFi, l’analisi è più complessa a causa di wallet pseudonimi e smart contract, fattori che ostacolano l’attribuzione.
- La SEC concentra l’attenzione sulla sequenza operativa “prima/dopo” un annuncio aziendale rilevante, valutando pattern ricorrenti.
Come può svilupparsi un’indagine (sequenza tipica)
- Invio di una lettera di inquiry a broker‑dealer e società per richiedere dati su ordini, trading desk e policy interne, come base di partenza.
- Incrocio tra tracce on‑chain, orari di riunioni e bozze di comunicati, per allineare cronologie e responsabilità.
- Analisi dei conflitti, quali eventuali dipendenti, consulenti o partner con accesso a informazioni sensibili, con riscontri documentali.
- Possibile apertura formale del caso e successiva negoziazione su rimedi e sanzioni, se emergono evidenze sufficienti.
ETF e tesorerie: miti, limiti e realtà
L’esperto ETF Nate Geraci si è dichiarato “shocked” dalle possibili pratiche di insider trading, ipotizzando che l’eventuale approvazione di ETF con staking possa rendere marginali molte crypto treasury – un’affermazione da interpretare nel contesto attuale, in cui i prospetti degli ETF su asset cripto non includono attività di staking.
Dal canto suo, l’analista di Bloomberg James Seyffart ha osservato che “gli ETF non hanno ‘ucciso’ MSTR”, precisando che, mentre ETF regolamentati offrono accesso liquido, le tesorerie dirette operano cercando yield fuori portafoglio, a fronte di un maggiore rischio operativo. Eppure, le scelte aziendali restano influenzate da costi, obiettivi e regolamenti.
Scenari pratici per le tesorerie
- Blackout period pre‑annuncio e pre‑clearance per ogni ordine on‑chain, così da mitigare rischi di sequenza.
- Implementazione di whitelist per exchange/custodian e strumenti di tracciabilità basati su procedure KYC/AML, con controlli incrociati.
- Registrazione interna degli accessi a documenti price‑sensitive e audit trimestrali indipendenti, per rafforzare la catena di controllo.
Cosa aspettarsi sul fronte regolatorio
Le indagini potrebbero portare all’introduzione di linee guida più stringenti per la comunicazione di informazioni price‑sensitive, la gestione dei rumor e la segregazione dei flussi informativi. Va detto che l’orizzonte temporale dipenderà dall’esito delle verifiche.
- Maggiore supervisione sugli scambi pre‑annuncio, con controlli a campione più serrati.
- Possibili multe e sanzioni in caso di violazioni accertate.
- Ricalibrazione delle strategie di tesoreria alla luce degli sviluppi negli ETF e dei requisiti di controllo interno, anche in ottica prudenziale.
Tre ipotesi numeriche d’impatto (semplificate)
- Una riduzione del 2–5% degli acquisti di tesoreria su un bacino da 100 mld implicherebbe una diminuzione della domanda di circa 2–5 mld di dollari nel breve termine, a parità di condizioni.
- Liquidazioni forzate pari allo 0,5–1% configurerebbero una pressione di vendita addizionale di 0,5–1 mld di dollari, con possibili effetti temporanei.
- Con spread e livelli di liquidità variabili, l’effetto sul prezzo dipenderà dalla concentrazione temporale degli ordini, nonché dal depth di mercato.