Un flusso crescente di pagamenti in USDT sta progressivamente sostituendo i trasferimenti in dollari nelle operazioni in Venezuela con soggetti privati. Analisi indipendenti condivise di recente da Latam Insights Encore e da Asdrúbal Oliveros (Ecoanalítica) indicano che le erogazioni in tether a compratori privati hanno superato i trasferimenti in contanti USD, segnando una svolta operativa nel regime di cambio in atto.
Questa tendenza è coerente con i principali report internazionali sul fenomeno, in particolare il Chainalysis 2024 Global Crypto Adoption Index e i reportage specializzati che hanno seguito l’evoluzione dei flussi dal 2024 al 2025, tra cui analisi giornalistiche sul ruolo delle stablecoin nei pagamenti commerciali Reuters.
Secondo i dati raccolti da Latam Insights Encore e dalle ricognizioni condotte da analisti locali tra giugno e settembre 2025, numerose PMI a Caracas, Valencia e Maracaibo hanno introdotto USDT nei processi di pagamento ricorrente e nella gestione della tesoreria. Gli analisti di settore osservano che la scarsità di banconote e la diffusione di wallet P2P hanno accelerato l’adozione operativa. A titolo di riferimento, i dati aggregati pubblicati nel 2024 indicano un aumento dell’attività crypto in Venezuela vicino al +110% anno-su-anno e una quota delle stablecoin pari al 47% delle transazioni retail sotto i 10.000$; questi valori spiegano la pressione verso soluzioni digitali (aggiornamento: settembre 2025).
Il dato, osservato a settembre 2025 anche da Latam Insights Encore, riflette un rapido adattamento di imprese e operatori che usano USDT come “dollaro digitale” per gestire fornitori, cassa e transazioni quotidiane. L’effetto è una rete di pagamenti più fluida nel contesto di scarsità di banconote e dei vincoli sanzionatori imposti, in parte, dal regime economico attuale. In questo contesto, la riduzione dell’attrito operativo diventa un vantaggio competitivo tangibile lungo tutta la catena del valore.
Summary
Cosa è successo e perché conta
Secondo le dichiarazioni pubbliche rilasciate da Oliveros e riprese dalla stampa locale, le erogazioni in USDT verso soggetti privati hanno preso il sopravvento sui pagamenti in contanti. Il passaggio riguarda soprattutto forniture, regolamenti con intermediari e parte del circolante retail – dinamiche confermate anche dall’analisi di Latam Insights Encore. Detto ciò, il quadro che emerge è quello di una normalizzazione d’uso nei pagamenti “di lavoro”, oltre che nelle operazioni più frequenti.
USDT (Tether) è una stablecoin ancorata al dollaro USA, emessa da Tether. La documentazione ufficiale spiega che è progettata per mantenere un valore stabile e offrire trasferimenti rapidi su reti pubbliche. Per molti operatori venezuelani funziona come un proxy del dollaro, garantendo lo stesso “unit of account” con minore attrito logistico.
Il risultato è un uso più ampio del “dollaro digitale” nel sistema dei pagamenti, con ricadute sulla trasmissione monetaria e sulla gestione della liquidità interna. Va detto che la diffusione passa anche da convenienze pratiche: meno contante, più certezza nel regolamento.
USDT come proxy del dollaro: perché si è imposto
- Accesso: facilità di ricezione e invio senza la necessità di trasportare fisicamente contanti, con minori rischi operativi.
- Velocità: regolamenti quasi istantanei grazie all’utilizzo di blockchain compatibili, utile soprattutto per cicli brevi.
- Tracciabilità: migliore riconciliazione per le imprese rispetto all’utilizzo del contante, con benefici di controllo interno.
- Compatibilità: integrazione con exchange, wallet e gateway di pagamento locali, già allineati alle abitudini degli operatori.
Usi concreti segnalati sul campo
- Pagamenti a fornitori e intermediari logistici in USDT, anche per commesse ricorrenti.
- Depositi e gestione della tesoreria aziendale in stablecoin, usati come buffer di cassa in attesa del regolamento.
- Utilizzo nel retail per acquisti ricorrenti in settori a margini ridotti, dove la rapidità è essenziale.
- Regolamento di importazioni a bassa complessità documentale, con processi più lineari.
Impatto sull’economia reale
- Meno attrito nei pagamenti, grazie alla ridotta dipendenza dal contante USD, che alleggerisce la logistica.
- Prezzi più stabili lungo la filiera, dovuti a minori esposizioni al cambio locale durante transazioni breve termine, specie nei segmenti più sensibili.
- Integrazione: una migliore continuità nei flussi grazie agli scambi transfrontalieri, con maggiore prevedibilità.
- Effetto rete: man mano che cresce l’accettazione della stablecoin, aumenta la liquidità complessiva, con impatti cumulativi.
Rischi regolatori e possibilità di congelamento dei fondi
L’adozione di USDT porta benefici operativi ma introduce anche rischi e dipendenze esterne. In particolare, la possibilità per Tether di congelare indirizzi su richiesta delle autorità, come evidenziato da OFAC, rimane un punto critico, soprattutto in scenari di enforcement internazionale. Sebbene le capacità di intervento di Tether – ad esempio il congelamento dei fondi – appaiano applicabili solo in circostanze specifiche, questo rischio, assieme a eventuali controlli più rigidi da parte degli exchange, rappresenta un fattore di incertezza. In effetti, la continuità operativa dipende anche da scelte regolatorie non domestiche.
Rischi tecnici (emittente e infrastruttura)
- Congelamento: Tether può bloccare indirizzi su richiesta delle autorità; la probabilità è considerata media per target specifici ma l’impatto può essere alto per i soggetti coinvolti, specie se improvviso.
- Reti: in caso di congestione o fee elevate su alcune blockchain, la probabilità è variabile e l’impatto moderato, con possibili ritardi temporanei.
Rischi legali e sanzionatori
- Sanzioni internazionali, come quelle imposte dall’OFAC, possono limitare l’accesso a servizi e controparti. La probabilità è media e l’impatto alto, anche in modo asimmetrico.
- Exchange e gateway potrebbero chiudere conti o intensificare i controlli KYC/AML, con probabilità media e impatto medio, soprattutto per soggetti con esposizioni multiple.
Rischi economici interni
- Dualità monetaria: la coesistenza di bolívar, USD in contanti e USDT può generare frizioni nei prezzi e nelle transazioni, con aggiustamenti non immediati.
- Un eventuale cambio di policy da parte di Tether può scatenare shock operativi, anche se circoscritti.
Possibili contromisure operative
- Segmentazione dei wallet: separare operazioni critiche da quelle correnti per minimizzare rischi in caso di interventi, preservando la continuità.
- Mix di stablecoin e altre valute digitali, per diversificare il rischio associato a un singolo emittente e ridurre concentrazioni.
- A supporto della trasparenza interna, con verifiche periodiche.
Perché questo modello è emerso
La dinamica attuale è influenzata dalla scarsità di banconote USD, dalle sanzioni che colpiscono settori chiave – in particolare l’industria petrolifera – e dalla crescente disponibilità di wallet e servizi crypto. In questo scenario, USDT offre un canale di regolamento relativamente fluido e ampiamente accettato dagli operatori. Eppure, il quadro rimane sensibile a mutamenti normativi o di mercato.
Inoltre, una parte rilevante dell’offerta di USDT è supportata da attività in dollari a breve termine, rafforzando così la percezione di stabilità e l’uso della stablecoin come riserva di valore locale nel breve periodo, nonostante le incertezze legate alla governance dell’emittente. Detto ciò, le scelte di risk management dei singoli operatori restano determinanti.
Dati e segnali da monitorare
- Quote di pagamenti pubblici e privati regolati in USDT rispetto all’USD in contanti, con attenzione alla stagionalità.
- Z-score dell’adozione tra i merchant nei principali centri urbani del paese, utile a cogliere tendenze locali.
- Andamento delle riserve e delle emissioni/redenzioni di USDT, monitorato in tempo reale dall’emittente, per segnali di stress o espansione.
Settori dove l’USDT è già prassi
- Settore import-export a bassa complessità, in particolare per acquisto di ricambi e materie prime leggere, dove conta la rapidità del regolamento.
- Retail e servizi caratterizzati da alta rotazione di cassa, con cicli brevi e margini contenuti.
- Professionisti freelance e lavoratori con clienti esteri, che trovano nella stablecoin un mezzo di transazione pratico e prevedibile.
Prospettive e possibili scenari
- Scenario base: USDT rimane lo strumento operativo prevalente nei pagamenti “rapidi”, con una crescita graduale e una maggiore integrazione nei gateway locali, senza strappi.
- Enforcement mirato: controlli più severi su indirizzi specifici e intermediari, che potrebbero rallentare l’uso della stablecoin in determinati segmenti, con effetti selettivi.
- Intervento regolatorio domestico: proposte di norme per garantire trasparenza, rendicontazione e regole fiscali specifiche sui flussi in stablecoin, con l’adozione di soglie e registri, in un quadro più formalizzato.
In sintesi
USDT si è imposto come dollaro operativo in Venezuela, incidendo sui pagamenti e sulla gestione delle tesorerie. Il modello riduce l’attrito legato all’utilizzo del contante e sostiene gli scambi interni ed esteri, pur introducendo rischi legati all’emittente, alle sanzioni internazionali e alla governance della stablecoin.