Nel dibattito sulle strategie finanziarie pubbliche, la nuova riserva di bitcoin del Texas debutta con un investimento iniziale in un ETF spot che punta a segnare un precedente tra gli Stati.
Summary
Come nasce la strategia del Texas su bitcoin?
Il Texas potrebbe essere il primo Stato USA a inserire direttamente bitcoin nel proprio bilancio. La mossa arriva con l’avvio della Texas Strategic Bitcoin Reserve, gestita dalla Texas Treasury Safekeeping Trust Company dopo l’approvazione della legge SB 21.
Secondo quanto riportato dal Texas Blockchain Council, la scorsa settimana sarebbe stato effettuato un acquisto di circa 5 milioni di dollari del fondo IBIT di BlackRock, primo passo concreto verso la piena attuazione del programma.
La legge SB 21, firmata a giugno dal governatore Greg Abbott, ha creato un veicolo statale dedicato all’asset digitale, con un budget complessivo di 10 milioni di dollari destinato a esposizioni in bitcoin.
Cosa prevede la legge del Texas sul bitcoin?
I sostenitori di SB 21 hanno presentato il nuovo strumento come un modo per affiancare l’asset digitale alle altre attività a lungo termine già in portafoglio. L’idea è trattare bitcoin come un tassello aggiuntivo della strategia patrimoniale dello Stato.
L’autore del disegno di legge, il senatore Charles Schwertner, aveva spiegato all’inizio dell’anno che il Texas “dovrebbe avere la possibilità di valutare l’asset con le migliori performance degli ultimi 10 anni”.
Il riferimento è ai rendimenti di lungo periodo, anche se, come ricordato dallo stesso Schwertner, l’asset non ha mantenuto in modo continuo quel primato nelle fasi di mercato più recenti.
Quando è avvenuto il primo acquisto tramite IBIT?
Il presidente del Texas Blockchain Council, Lee Bratcher, ha scritto su X che l’operazione sarebbe stata eseguita il 20 novembre, indicando quella data come il momento del primo acquisto di bitcoin da parte di uno Stato americano.
Bratcher ha definito la transazione sia come la prima allocazione ufficiale della riserva, sia come un passaggio storico per un ente pubblico statunitense verso l’adozione diretta di esposizioni in ETF su bitcoin.
Tuttavia, le autorità del Texas non hanno ancora diffuso documenti ufficiali o comunicati che confermino in modo formale i dettagli dell’operazione descritta dal Texas Blockchain Council.
Che peso ha IBIT nel portafoglio del Texas?
Secondo l’ultimo modulo Form 13F, la Texas Treasury Safekeeping Trust Company detiene circa 667 milioni di dollari nel fondo SPY e altri 34 milioni di dollari in un fondo Janus Henderson.
Se verrà confermata, l’operazione su IBIT da 5 milioni di dollari, legata a una più ampia allocazione in bitcoin da 10 milioni, rappresenterebbe la terza voce principale di questo portafoglio istituzionale.
Detto ciò, il peso percentuale dell’esposizione a bitcoin resterebbe comunque limitato rispetto agli asset tradizionali, soprattutto in termini di valore complessivo e di ruolo nella gestione della liquidità.
Perché la riserva di bitcoin del Texas passa da un ETF spot?
Nel quadro delineato dalla normativa, l’uso dell’ETF spot IBIT consente alla struttura statale di ottenere esposizione a bitcoin senza gestire direttamente chiavi private o procedure di custodia in asset digitali.
Questa scelta può essere vista come un compromesso tra la volontà di accedere alle potenzialità di rendimento dell’asset e l’esigenza di ridurre rischi operativi e di sicurezza nella gestione diretta dei token.
Inoltre, l’impiego di un ETF quotato su mercati regolamentati offre parametri di trasparenza e reportistica in linea con gli standard richiesti per gli investimenti dei fondi pubblici.
Come si inserisce il Texas nel contesto globale degli investitori IBIT?
Nel corso di novembre, un fondo sovrano di Abu Dhabi ha incrementato la propria esposizione a IBIT, mentre l’Università di Harvard ha comunicato di detenere quasi sette milioni di azioni del fondo al 30 settembre.
Questa partecipazione costituisce, secondo le comunicazioni pubbliche, la principale posizione dichiarata negli Stati Uniti per l’ateneo, evidenziando l’interesse crescente del settore accademico verso strumenti regolamentati su bitcoin.
Nel complesso, l’eventuale ingresso del Texas tra gli investitori di IBIT affiancherebbe lo Stato a soggetti quali un fondo sovrano mediorientale e uno dei più grandi endowment universitari al mondo.
Cosa rende IBIT un caso particolare tra gli ETF?
L’analista senior di ETF di Bloomberg, Eric Balchunas, ha osservato che probabilmente IBIT è l’unico ETF in portafoglio contemporaneamente a un fondo sovrano di Abu Dhabi, a Harvard e, se confermato, allo Stato del Texas.
Balchunas ha definito “abbastanza sicuro” questo primato, sottolineando in un post su X come si tratti di “cose piuttosto sorprendenti” per un fondo che non ha ancora due anni di vita sul mercato.
Rispetto agli ETF tradizionali, il caso IBIT mostra come gli strumenti legati direttamente a bitcoin possano entrare sempre più spesso nelle strategie di investitori istituzionali molto diversi tra loro.
Quali sono le possibili implicazioni per le finanze pubbliche?
La decisione di destinare una quota, seppur ridotta, del patrimonio statale a un asset volatile come bitcoin apre interrogativi sulla gestione del rischio e sulla comunicazione verso i contribuenti.
Tuttavia, l’allocazione iniziale da 10 milioni di dollari rimane marginale rispetto alle dimensioni complessive del portafoglio e viene presentata come un esperimento controllato di diversificazione.
Nel complesso, l’eventuale conferma ufficiale dell’acquisto IBIT da parte del Texas segnerebbe un passaggio simbolico nel percorso di integrazione degli asset digitali nei conti pubblici, con un possibile effetto imitazione su altri Stati nel medio periodo.

