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5G e Blockchain: la fusione delle tecnologie

Attualmente ci sono due tecnologie che si presentano come dirompenti per il futuro: 5g e blockchain, e la loro combinazione può portare ad un cambiamento epocale nella vita comune delle persone grazie all’interazione con il cosiddetto Internet of Things.

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Quando parliamo di rete 5G ci riferiamo ad un network di nuova generazione in grado di trasmettere dati con una velocità superiore ad 1 gigabit al secondo e con una latenza molto più bassa rispetto all’attuale rete LTE.

Questo tipo di tecnologia è necessario per l’applicazione in modo diffuso nelle case dell’IoT, la “Internet of Things”, cioè la capacità di diversi oggetti intelligenti, dagli elettrodomestici, alle televisioni, ad oggetti di uso comune ed anche estetico, di collegarsi alla rete in modo autonomo per scambiare dati, aggiornamenti ed indicazioni.

Per fare un esempio immaginiamo una casa in cui l’aspirapolvere e la lavapavimenti si avviano da soli quando è sporco; oppure in cui la lavatrice non solo lava da sola i capi, ma avvisa che bisogna acquistare il detersivo o, addirittura, lo fa da sola; o ancora in frigo che fa la spesa autonomamente sulla base del menù che voi impostate per il vostro ritorno serale e di quello che contiene.

L’applicazione della IoT richiede un network a bassa latenza ed alta velocità, soluzione che può essere fornita dalla rete 5G, ma questo può non essere sufficiente. Qualsiasi rete è hackerabile, con maggiore o minore difficoltà, ed anche la  rete più moderna e veloce può essere attaccata.

Questo costituisce una minaccia di grande importantanza quando viene a coinvolgere una miriade di oggetti che regolano la nostra vita privata e pubblica. Se vogliamo un frigorifero che sia in grado di acquistare in modo autonomo la spesa, abbiamo anche necessità di un metodo di pagamento sicuro che non sia attaccabile dall’esterno.

Come usare insieme 5G e Blockchain

A questo livello potrebbe intervenire la blockchain, che con la propria caratteristica di non modificabilità e di sicurezza intrinseca permette di poter svolgere queste attività di trasmissione dati e di pagamento in modo sicuro e non violabile.

Il problema però a questo punto è la scalabilità della blockchain: se applicata in modo esteso alla IoT, la DLT deve essere in grado di tollerare un numero estremamente alto di transazioni per secondo, e sappiamo che questo è il punto debole di questo tipo di tecnologia.

Bitcoin può supportare, ad esempio, 7 TPS, Litecoin 56, Ethereum 25, BCH 61 e Tron 2000. La scelta però potrebbe non cadere direttamente su una blockchain quanto su una blockchain di secondo livello, sovrapposta a quella principale, come avviene con Lightning Network nei confronti di BTC o LTC, in grado di fornire la scalabilità che quella principale non può assicurare.

La blockchain pubblica potrebbe fungere da elemento di contatto fra la IoT diffusa nelle città, nelle case e nei mezzi di trasporto ed il network 5G, diventando il garante della nostra privacy e dei nostri pagamenti.

Questo tipo di tecnologia è ancora agli albori, ma il 5G non potrà avere un impatto profondo se non accompagnato dalla DLT.

Naturalmente, a monte deve esserci l’accertamento della sicurezza dei network 5G a livello di possibili danni della salute, come ha posto in luce il recente blocco della sperimentazione a Bruxelles, avvenuto per dubbi circa la possibile pericolosità delle onde elettromagnetiche a lungo termine, molto più pericolose in un network che necessita di essere diffuso con grande profondità. Ma una volta risolti questi problemi potremmo assistere ad una vera e propria rivoluzione nella vita comune dei cittadini.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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