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Cosa significano le crypto per la moneta fiat?

La domanda è semplice: cosa significano le crypto per la moneta fiat? La moneta è una tecnologia che include una convenzione sociale, che per le monete fiat è imposta dallo Stato.

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La globalizzazione ha spinto i pagamenti cross border a livelli mai raggiunti prima; hanno iniziato le imprese a scambiarsi merci, ora sono molto di più le persone, pensiamo alle rimesse degli immigrati che raggiungono molti miliardi di dollari.

Lo strumento monetario per compiere queste azioni non è cambiato nel tempo.

I millennial, e non solo loro, sono abbastanza critici verso questo sistema così lento e costoso per fare un semplice bonifico, e poi non si fidano certo delle banche, e di certo non li vedremo agli sportelli a far la fila. Per loro che hanno più fiducia nel brand della piattaforma social e nella sua usabilità e immediatezza, lo scambio monetario può avvenire solo lì. Con una chat.

La storia mostra che tutti volontariamente sbagliano: i governi, quando impongono inflazione o quando confiscano i fondi; i cittadini, quando evadono o riciclano. Entrambi, sia per proteggere la libertà sia per la sicurezza, reciprocamente si ostacolano sulla strada verso il domani, invece di trovare un equilibrio.

Sintetizzando i problemi, la moneta fiat può essere:

  •  Inflazionata (dalla banca centrale)
  • Confiscata (dallo Stato o dalla banca se fallisce)
  • Bloccata e costosa in termini di trasferimenti o violata in termini di privacy
  • Accettata solo in certi regimi.

Questa è la situazione ad oggi.

Crypto: il ponte per arrivare a domani

Quando si cerca di spiegare cos’è una moneta, si finisce sempre per descrivere le sue funzioni più importanti: unità di conto, mezzo di scambio e riserva di valore.

Ma ci sono anche altre funzionalità, per esempio la tokenizzazione, la decentralizzazione, l’emissione algoritmica, l’impossibilità della riserva frazionaria e la programmabilità.

Abbiamo assistito alla nascita delle criptovalute, che possono essere almeno un’alternativa alla moneta fiat, dopo che avranno risolto numerosi inconvenienti, come le elevate commissioni di pagamento, problemi di scalabilità e scarsa adozione. Ma tale sviluppo è libero da condizionamenti statali, quindi si può sperare in un miglioramento.

Nel frattempo, si stanno sperimentando soluzioni temporanee.

Con le stablecoin, per esempio, solo che c’è il rischio di:

  • inflazione naturale della moneta sottostante
  • riserva frazionaria in fiat
  • riserva frazionaria in stablecoin
  • contante tracciato
  • illiquidità
  • chiusura aziendale, anche forzata.

In ogni caso, le stablecoin, la Facebook coin, le future CBDC (Central Bank Digital Currencies) ecc., sono sempre fiat, contante digitale, non più anonimo, e molto centralizzate, solo che invece di essere registrate su un normale database privato, hanno una sorta di blockchain.

Fonte: Central Banks and Distributed Ledger Technology: How are Central Banks Exploring Blockchain Today?

Di certo garantiranno la stabilità del valore, e la trasportabilità in quanto non hanno una manifestazione fisica. Di conseguenza, sono trasportate istantaneamente da una posizione all’altra, in qualsiasi parte del mondo, a costo prossimo allo zero.

Il concetto di token aiuta in quest’opera. In poche parole, un token è una rappresentazione di qualcos’altro. Quel “qualcos’altro” può essere un bene come una merce, un token di pagamento che rappresenta un’autorizzazione di carta di credito, un punto di ricompensa sulle carte di fedeltà che rappresenta una forma alternativa di valuta.

Ora possiamo spostare valori in rete in sicurezza. Un’altra novità è che lo spostamento può essere programmabile, smart. Se accade un evento è prevista un’azione. Non si tratta di mero automatismo, ma più propriamente di tutti i nodi che osservano e verificano la stessa relazione evento-azione. Se si raggiunge il consenso prefissato allora l’azione sarà registrata pubblicamente e permanentemente.

Il processo di monetizzazione (cioè passare da una riserva di valore, a mezzo di scambio e infine a unità di conto) è lento perché richiede salti di fiducia collettiva. Prima che le società potessero fare uso di monete, le persone avevano bisogno di credere che altre persone avrebbero accettato tali monete, lo stesso per le banconote, ecc…

Un punto di attenzione. Oggi una sorta di intelligenza è al centro della rete, è di chi la controlla, perché lì gira il software che consente le operazioni. Il denaro, ossia il contenuto che si sposta, anche se in forma di bit, è stupido.

Domani il concetto si invertirà: la rete di trasporto sarà stupida, neutra, l’intelligenza sarà nel contenuto, con il denaro smart e programmabile.

La moneta è una tecnologia che include una convenzione sociale, per le criptomonete è liberamente scelta dalle persone.

Così arriveremo, con balzi tecnologici e con errori umani, alla self-sovereign money.

Massimo Chiriatti
Massimo Chiriatti
Tecnologo, collabora con Università e centri di ricerca per eventi di formazione sull’economia digitale. Prende parte attivamente a congressi e forum su temi riguardanti in particolar modo. l’innovazione nell’ICT. Membro di Assob.it, un’associazione senza scopo di lucro per lo studio delle criptovalute e per promuovere la tecnologia Blockchain.
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