HomeCriptovaluteIn Cina l’ETH Hotel per sfidare il ban delle crypto

In Cina l’ETH Hotel per sfidare il ban delle crypto

Nella Cina che ha dichiarato ICO e criptovalute fuorilegge, pochi giorni fa è stato inaugurato l’ETH Hotel situato nella prefettura autonoma tibetana di Aba, nella parte centro-nord occidentale della Cina.

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Secondo l’account Twitter cnLedger, divulgatore seriale di crypto-notizie provenienti da quella Cina che resiste ai divieti, l’ETH Hotel starebbe sfidando il bando delle criptovalute imposto dal governo cinese e accetterebbe anche gli ETH come metodo di pagamento.

Il logo dell’ETH Hotel, posto sulla cima della facciata in vetro, è un evidente richiamo al logo ufficiale del sistema decentralizzato Ethereum.

ETH Hotel

Non solo, il proprietario dell’hotel ha fatto installare nella reception della struttura ricettiva un’opera artistica palesemente ispirata al mondo delle criptovalute.

Su lastre di marmo color blu notte è raffigurato il logo di Bitcoin di un blu stellare, incastonato in una costellazione di punti luce e linee che richiamano i nodi di una rete distribuita peer-to-peer.

ETH Hotel in un paradiso naturale

La notizia sta facendo il giro del mondo e al di là della possibilità per il responsabile dell’hotel, il sig. Huang Mingkun, di poter accettare pagamenti in ETH senza incappare in sanzioni da parte del governo cinese, l’intento promozionale sta riuscendo bene.

L’hotel, che dispone di 55 camere, ed è dotato di tutti i moderni servizi che un turista si aspetterebbe trovare, è collocato in una area naturalistica molto nota non solo in Cina.

L’area naturale si colloca nella provincia di Sichuan ed è conosciuta con il nome popolare di National Scenic Area of Four Girls Mountain. Il complesso montuoso è il Qionglai, le cui montagne quasi tutte superano i 4.000 metri di altitudine e raggiunge i 6.240 metri con la vetta del Monte Siguniang.

Criptovalute e cambiamento culturale

Secondo il quotidiano locale Jinse.com, la costruzione di un hotel intitolato alle valute digitali e in cui è possibile pagare con esse, mostra che gli imprenditori cinesi, anche delle zone più interne del paese, hanno conquistato una certa familiarità con la tecnologia blockchain.

Un segnale di cambiamento culturale da non sottovalutare, perché forse saranno iniziative come queste a spingere il governo cinese a riaprire le porte alle criptovalute.

Fabio Carbone
Fabio Carbone
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso. Scrive dello stesso argomento su vari siti web di settore. Scrive di Industria 4.0 ed economia digitale in generale.
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