Il territorio della Corona Britannica di Gibilterra è da tempo un importante hub economico e finanziario, ragion per cui non poteva chiamarsi fuori dalla febbre delle criptovalute. Già a febbraio il governo aveva annunciato che avrebbe emesso una normativa ad hoc, riguardante i token launch e altri argomenti correlati.
Il 14 marzo l’autorità finanziaria della Penisola ha emesso una prima raccolta di proposizioni e temi che saranno trattati in modo approfondito all’interno della legislazione in preparazione.
Il legislatore parte dalla considerazione che raramente i token hanno le caratteristiche previste dalle normative locali (ed europee) relative a titoli obbligazionari o azionari, presentandosi invece come dei servizi pre-venduti.
Comunque sia i token, anche quando rappresentativi di beni, sono distinti dal bene stesso che ne costituisce il sottostante.
Per questi motivi risulta difficile farli rientrare in categorie finanziarie già presenti nella legislazione e diventa necessaria una normativa ad hoc sulle criptovalute.
I temi che questa normativa verrà a trattare saranno:
- la promozione, la vendita e la distribuzione dei token;
- la regolazione dei mercati secondari dei token stessi, cioè gli exchange;
- la regolazione di una serie di servizi ancillari e di investimento relativi ai token.
Saranno invece regolamentati e controllati dalla GFSC (Gibraltar Financial Service Commission, la commissione di controllo finanziario locale):
- le ICO e gli sponsor ad esse collegati;
- le operazioni condotte sugli exchange;
- i fornitori di servizi di investimento e di servizi collegati.
Non verranno invece regolati dalla normativa o dalle autorità locali:
- le tecnologie utilizzate;
- gli smart contract , i token ed il loro funzionamento;
- le offerte di token speciali individuali;
- le attività di soggetti implicati nella promozione o nella vendita delle offerte iniziali;
Naturalmente le attività dovranno essere coerenti con le normative locali contro il riciclaggio di denaro sporco (AML) e contro il finanziamento del terrorismo (CFT) per cui non vi sarà anonimato garantito, ma si agirà all’interno di standard internazionali accettati.
Lo status giuridico previsto per i token riprende linee guida già note. Si parte da una distinzione simile a quella svizzera in:
- token-security, sottoposti alle normative sui titoli azionari ed assimilati già esistenti;
- token di pagamento, esenti dalla normativa;
- token di servizio o, meglio, rappresentativi di beni o servizi attuali o futuri, per i quali dovrà essere chiarito il grado di incertezza.
Al contrario della Federazione Elvetica però è prevista la figura dello Sponsor Autorizzato, responsabile nei confronti della GFSC. Il quale, seguendo procedure codificate, dovrà seguire e garantire la trasparenza dei token launch, agendo praticamente da garante degli stessi.
Per quanto riguarda gli Exchange la normativa avrà come scopo la concentrazione degli scambi su piattaforme autorizzate e organizzate, la trasparenza delle informazioni legate agli scambi stessi, la protezione degli investitori e lo sviluppo di una corretta concorrenza.
Gli exchange saranno responsabili verso la GFSC, a cui garantiranno l’accesso ai dati delle transazioni come ai dati relativi ad eventuali prodotti derivati trattati. Si prevede l’applicazione della normativa di informazione.
Infine la legislazione intende occuparsi di investimenti e consulenza, dando finalmente una raccomandazione sia ai servizi di investimento fiduciari, sia ad eventuali fondi, sia ai servizi consulenziali. Tutto ciò, effettivamente, viene a costituire una novità quasi assoluta a livello mondiale.
Si attende che il primo progetto di legge sia pronto per la fine di marzo 2018, mentre i regolamenti esecutivi saranno pronti per la fine dei maggio.