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I videogame trovano posto sulla blockchain

La blockchain non è più un’esclusiva delle criptovalute. Aumentano infatti gli esperimenti per utilizzarla in altri campi, come la diagnostica medica, il fisco, la logistica o le automobili.

Grazie al progetto di una startup americana, il registro pubblico distribuito di blocchi fa il suo ingresso in un settore più di nicchia: il mondo dei videogiochi, un mercato che solo in Italia vale un miliardo di euro e che nel resto del mondo raccoglie 116 miliardi di dollari nel 2017, secondo le stime della società di ricerche Newzoo.

Per chi è stanco dei giochi da tavolo tradizionali, ma non vuole passare ore in solitaria davanti a uno schermo rinunciando al divertimento di gruppo, Blok.Party, con sede a San Francisco, ha una soluzione: è la prima console al mondo alimentata dalla blockchain di Ethereum.

PlayTable, un dispositivo che è un incrocio tra digitale a analogico, unisce le potenzialità interattive del tablet di Android alle caratteristiche uniche dell’infrastruttura dei nodi in sequenza, di cui è dotato il sistema operativo. Il tabellone di gioco e i dadi vengono sostituiti da un touch screen al quale possono partecipare da uno a otto giocatori.

Come si vede nel video di presentazione del prodotto, l’obiettivo della console – nata dalla mente di un gruppo di ingegneri che in passato hanno lavorato per Amazon, Apple, Nokia e Huawei – è quello di rendere unica nel suo genere l’esperienza video ludica, rendendo trasparenti e sicuri i dati inseriti e al contempo offrendo la possibilità di rendere animati giocattoli, miniature, carte da gioco e altri oggetti della vita quotidiana. Essi nel gioco assumono una propria identità e possono essere personalizzati.

Personaggi e storie ultra realistici e unici

La proprietà delle ‘creature’ è assicurata dalla tecnologia blockchain, che viene utilizzata per tenere traccia dei personaggi digitali e delle carte da gioco, assicurando massima accuratezza e affidabilità.

Nello specifico, PlayTable è in grado di registrare online tutte le informazioni sulle figurine o sulle carte fisiche usate nella partita, in modo tale che ogni mossa e decisione presa venga salvata e archiviata in memoria con il proseguire dell’avventura. Si ottengono così personaggi e storie ultra realistici e unici, che i giochi esistenti al momento non sono in grado di offrire.

Le ambizioni di PlayTable si scontreranno tuttavia con la concorrenza di colossi dell’industria come Microsoft, Nintendo e Sony, nonché dei gruppi specializzati nella realtà virtuale, ma il fondatore e amministratore delegato della startup Jimmy Chen è ottimista e sostiene che il prodotto è talmente innovativo da poter rivaleggiare con i leader dell’industria.

In un’intervista a TechCrunch Chen ha spiegato che mentre è “da tanto, tanto tempo” che le altre aziende stanno cercando di rendere i giocattoli ‘smart’, ma sbagliano quando pensano di farlo “inserendo transistor e resistor al loro interno, perché così li rendono sempre più inaccessibili”.

Al contrario Blok.Party ha creato “un insieme di dati poco costoso che può essere associato all’oggetto fisico”.

In realtà l’uso di elementi fisici della vita di tutti i giorni nei giochi digitali non rappresenta una novità: anche Skylanders di Activision, Amiibo di Nintendo e Lego Dimensions offrono la medesima possibilità.

Con PlayTable, però, in teoria qualsiasi oggetto a portata di mano può essere usato nel gioco, anche un post-it, una miniatura o una lattina.

Cosa rende unica la console ibrida PlayTable

Ogni informazione fornita viene archiviata nella catena dei blocchi e non in una console, la storia o i personaggi possono essere riutilizzati dovunque ci si trovi o ci si rechi, per esempio a casa di un amico o a un torneo di videogame. Anche se c’è la possibilità di usare i personaggi di altri giochi famosi, quelli creati ex novo dagli utenti sono unici al 100%, possono salire di livello, possono essere stampati in 3D e possono essere scambiati tra i partecipanti.

Un altro aspetto interessante riguarda l’assenza di un vero e proprio regolamento fisso. I giochi di società e di ruolo sono spesso caratterizzati da un complesso insieme di regole che è difficile memorizzare o seguire alla lettera e che pertanto si presta a errori di interpretazione. Nel caso di PlayTable, il sistema registra ogni mossa, impedendo quindi eventuali dispute tra giocatori, così come la possibilità di barare.

La console verrà lanciata sul mercato a fine 2018 con un prezzo di 599 dollari e di 349 dollari in offerta. Si tratta di un costo decisamente più elevato di quello dei giochi di ruolo o di società classici, ma sullo stesso livello di quello della maggior parte dei tablet in commercio. Proprio lato costi, Chen sostiene che l’obiettivo della sua società è rivoluzionare non solo il settore dei videogame ma quello dell’industria dei giocattoli, facendo sì che i giochi siano accessibili a tutti e creino un’esperienza social unica. Tutto questo è possibile grazie all’uso della tecnologia alla base delle criptovalute.

Daniele Chicca
Daniele Chicca
Laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Bologna, con un anno da undergraduate presso la UCL di Londra. Giornalista professionista dal 2007, si è con il tempo specializzato in finanza, economia e politica. Dopo tre anni presso il desk di Reuters a Milano, ha lavorato per diverse testate, contribuendo tra le altre cose a portare a un incremento del traffico progressivo sul sito Wall Street Italia e offrendo servizi di vario genere da inviato per Radio Rai e per le agenzie stampa AGI e TMNews (ex Apcom). Al momento è responsabile della redazione, della linea editoriale e del coordinamento di un importante sito di informazione economica e finanziaria
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