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Boom delle istituzioni finanziarie nel mondo crypto

Secondo uno studio di Reuters, il 20% delle banche sta lavorando per entrare nel settore del trading in crypto.

Le previsioni per la fine del 2018

Da qui a un anno, infatti, grandi banche, hedge fund e altre istituzioni finanziarie potrebbero gettarsi a capofitto in quella che, anche grazie alle ultime view ottimiste sul settore, si sta rivelando un mercato florido.

Saxo Bank, infatti, ha recentemente pronosticato un secondo semestre 2018 all’insegna del rally, sia per il bitcoin che per le altre crypto e token.

Partendo da questo presupposto, è facile quindi capire come molte banche stiano tastando il terreno per capire cosa fare ma, soprattutto, come operare nel mondo della moneta virtuale.

I numeri e le attese

Sempre secondo il sondaggio di Reuters, che ha coinvolto oltre 400 clienti, inclusi i grandi gestori patrimoniali, il 20% delle istituzioni finanziarie sta studiando la possibilità di entrare nello spazio del trading della criptovaluta e il 70% di questi ha programma di farlo nei prossimi mesi, entro la fine del 2018.

Un trend che sembra contraddirre la dilagante tendenza di giudicare il bitcoin e tutto il resto delle crypto come una bolla in procinto di scoppiare e definita troppo volatile, troppo aleatoria, troppo instabile, troppo inaffidabile per investire capitali consistenti, ecc…

Il caso Goldman Sachs

Quella sopra costituisce, in estrema sintesi, la serie di motivazioni alla base delle quali il settore bancario è sempre stato scettico nei confronti della rivoluzione delle cryptocurrency ma, come ha commentato Kevin Murcko, CEO di Coinmetro:

“Le grandi istituzioni, spesso dicono una cosa e poi ne fanno un’altra. Stiamo assistendo ad un’istituzionalizzazione graduale del mercato, e questo sicuramente porterà all’adozione tradizionale delle monete virtuali come un normale metodo di pagamento. Anche il passaggio alle monete digitali è simbolico; è un segno di crescente maturità del mercato stesso ma rappresenta anche il lungo cammino percorso dalle monete virtuali”.

Famoso è stato anche il caso Goldman Sachs: mentre i vertici smentivano categoricamente l’interesse della banca d’affari per la possibile creazione di una piattaforma di trading sul bitcoin, alla fine è stato ammesso dalla portavoce di Goldman, Tiffany Galvin-Cohen, l’ingaggio di Justin Schmidt, ex trader quantitativo, come possibile primo responsabile dei mercati di valuta digitale della banca.

Rossana Prezioso
Rossana Prezioso
Appassionatasi alle nuove frontiere dell’editoria online, ha deciso di approfondire ulteriormente le sue conoscenze dedicandosi allo studio dei cambiamenti culturali ed economici derivati dalla nascita della finanza hitech, sviluppando le tematiche riguardanti i nuovi modelli di business ad essa legati e le influenze geopolitiche della new economy criptovalute
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