HomeCriptovaluteIn Giappone la FSA dice stop alle cripto più “riservate”

In Giappone la FSA dice stop alle cripto più “riservate”

Al fine di prevenire eventuali fenomeni di riciclaggio di denaro la FSA Financial Service Agency giapponese, sta silenziosamente facendo pressione sugli exchange affinché abbandonino il trading di una serie di valute, tra cui Monero (XMR), Zcash (ZEC) e Dash (DASH), che hanno come caratteristica la riservatezza e quindi sono viste come potenzialmente favorevoli ad attività illecite.

La notizia è stata confermata da fonti interne e segue le segnalazioni dello scorso autunno da parte dell’Europol secondo le quali questo tipo di criptovalute starebbe guadagnando popolarità nel sottobosco poco chiaro del digitale.

Secondo le autorità giapponesi, è molto difficile , se non impossibile identificare  gli attori coinvolti negli scambi di criptovalute come Monero tramite la loro blockchain, mentre ormai gli investigatori più esperti riescono a seguire le tracce digitali lasciate dalla transazioni di Bitcoin.

Del resto a febbraio in Danimarca vi è stato il primo caso di condanna penale per traffico di droga in cui le prove principali erano frutto dell’analisi delle tracce lasciate sul Public Ledger di Bitcoin, e la polizia danese ha reso noto di avere un nucleo, tra i primi al mondo, specializzato nell’analisi dei pagamenti tramite criptovalute e nell’identificazione nei diversi recipienti.

Fra le criptovalute più avversate dalle autorità giapponesi abbiamo Monero, soprattutto per i rumor secondo i quali la Corea del Nord la starebbe minando tramite un malware.

Il Giappone è sempre stato particolarmente preoccupato per eventuali infiltrazioni del regime comunista nella propria economia.

Attualmente non vi è un divieto esplicito.

Ad esempio Quoine ha fra le proprie criptovalute Dash, mentre CoinCheck, dopo l’hacking e la cessione a Monex, ha lasciato il trading di queste valute.

Inoltre la FSA ha fatto sapere che eventuali exchange che vogliano l’approvazione delle autorità riceveranno un punteggio negativo se si occuperanno anche di queste valute.

Naturalmente la comunità non ha preso molto bene questa notizia, soprattutto quella di Monero.

Riccardo Spagni, @fluffypony, leader della comunità di Monero, ha scritto le seguenti frasi a commento:

Prima sono venuti per Monero, e non ho detto nulla,

perché non ero un possessore di Monero.

Poi sono venuti per Zcash e non ho detto niente,

perché non ero un possessore di Zcash;

Quindi sono venuti per Bitcoin,

e non c’era più nessuno a parlare per Bitcoin.

Inoltre Spagni ha messo in luce come la privacy delle transazioni sia un elemento essenziale nella tutela della libertà di parola.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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