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Una Wall Street per le crypto

Peter Thiel, a capo di Founders Fund ha da tempo deciso di adottare un approccio favorevole all’ingresso nel mainstream delle cryptocurrency.

La dimostrazione arriva dal fatto che l’investitore miliardario sta offrendo il suo appoggio a Tagomi Systems Inc., (nome provvisorio che secondo i bene informati potrebbe anche venire cambiato) una start up che ad oggi ha raccolto $ 15,5 milioni.

In realtà nella mutevole natura delle valute virtuali la nuova creatura di Thiel trova posto anche grazie all’apporto di Greg Tusar, l’ex capo del trading elettronico di Goldman Sachs per quasi 15 anni.

L’idea di fondo su cui si basa il progetto sarebbe quella di portare le dinamiche d’investimento di Wall Street nel settore delle moneta virtuali.

Nello specifico si tratterebbe di una sorta di unificazione e semplificazione del trading di valute virtuali a livello mondiale.

Cosa significa?

Chiunque si muove nel settore conosce perfettamente non solo la frammentazione del mercato stesso ma anche la necessità di dover usare diversi account per le varie piattaforme e i limiti di scambio sulla quantità di fondi che possono entrare o uscire dal mercato.

La prima e più vistosa conseguenza è la perdita di tempo da parte degli operatori, tempo che in un mercato caratterizzato da un’estrema volatilità non solo sulle altcoin ma anche sui grandi nomi delle crypto, risulta essere determinante, soprattutto perché il risultato dell’operazione eseguita potrebbe essere influenzato direttamente dal fattore tempo.

I particolari

Tagomi punta su questo “bug” del mercato cripto con l’intenzione di cancellarlo attraverso l’adozione di sistemi simili agli “smart order router”, ovvero software che permettono un processo automatizzato di gestione degli ordini, finalizzato a cogliere le migliori opportunità presenti in quel momento in sedi di negoziazione diverse.

Un progetto che risulta ancora più ambizioso se si pensa che dai massimi del dicembre 2017, l’entusiasmo verso il mercato crypto, soprattutto agli occhi dell’opinione pubblica, sembra essersi leggermente assopito anche a causa delle sempre più numerose incertezze riguardanti le normative che presto le autorità di controllo e quelle fiscali adotteranno.

Non è la prima volta che Founders Fund investe in bitcoin o in altri aspetti del settore delle criptovalute.

All’inizio di quest’anno, l’azienda con sede a San Francisco ha confermato  investito $ 15 milioni in Bitcoin  ma la società ha anche presenze in hedge fund focalizzati sulla crittografia, tra cui MetaStable Capital e Polychain Capital.

Pionieri, dunque, come è nella natura del suo numero uno, quello stesso Peter  Thiel, co-fondatore di PayPal Holdings Inc.

Rossana Prezioso
Rossana Prezioso
Appassionatasi alle nuove frontiere dell’editoria online, ha deciso di approfondire ulteriormente le sue conoscenze dedicandosi allo studio dei cambiamenti culturali ed economici derivati dalla nascita della finanza hitech, sviluppando le tematiche riguardanti i nuovi modelli di business ad essa legati e le influenze geopolitiche della new economy criptovalute
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