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Morgan Stanley si butta sui beni digitali

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Nell’autunno del 2017 il CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, definì bitcoin una truffa, aprendo di fatto un dibattito che ha coinvolto i più grandi nomi della finanza, divisi tra i fan e gli scettici della criptomoneta.

Arriva ora, però, una notizia che sembra contraddire lo stesso Dimon: Morgan Stanley, infatti, blasonata banca d’investimento internazionale, ha nominato il suo responsabile dei beni per i mercati digitali, confermando di fatto l’interesse per il trading nelle criptovalute.

Il nuovo incaricato si chiama Andrew Peel e arriva in Morgan Stanley dopo aver trascorso 12 anni in Credit Suisse, gli ultimi dei quali come Vicepresidente delle vendite e dell’innovazione commerciale, nonché esperto del settore criptomonete.

Sebbene al momento non sia esattamente chiaro il nuovo ruolo che Peel andrà a ricoprire all’interno dell’organigramma, è tuttavia evidente che le grandi banche d’affari non possono ignorare il peso che il settore delle monete virtuali sta assumendo all’interno del più ampio panorama del trading.

La dimostrazione arriva anche dal fatto che nelle scorse settimane voci sempre più insistenti indicavano persino la scettica e ipercritica BlackRock (il CEO, Larry Fink, aveva definito il bitcoin “uno strumento usato nel deep web per il riciclaggio di denaro sporco”) impegnata nella creazione di un team per lo studio di eventuali opportunità di mercato all’interno delle crypto.

La presenza di una figura come quella di un responsabile dei beni per i mercati digitali è una conferma della linea adottata sin dal primo momento da Morgan Stanley che, attraverso le parole del suo CEO James Gorman, oltre al valore fortemente speculativo, elemento tipico in ogni investimento presente negli asset digitali, si dichiara fermamente convinto delle potenzialità offerte dalla blockchain.

Non solo, ma Morgan Stanley è stata anche tra i primi e più entusiasti sostenitori dei future su bitcoin, che ha appoggiato immediatamente dopo il loro debutto (dicembre 2017) sul CME e CBOE.

Diversamente, invece, (novembre 2017) proprio Credit Suisse, da dove arriva Andrew Peel, non ha esitato, attraverso il Chief Executive Tidjane Thiam, a descrivere il trading delle crypto, “buono solo per fare soldi”, ossia come un perfetto esempio di speculazione.

Rossana Prezioso
Rossana Prezioso
Appassionatasi alle nuove frontiere dell’editoria online, ha deciso di approfondire ulteriormente le sue conoscenze dedicandosi allo studio dei cambiamenti culturali ed economici derivati dalla nascita della finanza hitech, sviluppando le tematiche riguardanti i nuovi modelli di business ad essa legati e le influenze geopolitiche della new economy criptovalute
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