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Bithumb, exchange coreano, è stato costretto ad interrompere l’apertura di nuovi conti reali a partire da ieri, 1 agosto 2018.
Secondo le fonti del BusinessKorea, Bithumb non ha rinnovato il contratto in scadenza con la Shinhan Bank, ma ha provato a rinnovare il contratto esistente con la NH Nonghyup Bank, quest’ultima banca, però, ha rifiutato la richiesta.
Fonti interne alla Nonghyup Bank riportano che la banca ha deciso di non rinnovare il contratto perché Bithumb ha ancora problemi con la protezione dei propri utenti, delle loro informazioni e con le regole AML.
Nulla di ufficiale trapela dal quartier generale di Bithumb, ma un funzionario ha dichiarato che la società sta lavorando per risolvere i problemi evidenziati dalla banca e che presto ci sarà il rinnovo del contratto con la Nonghyup Bank per riprendere la normale attività di apertura degli account virtuali.
A conferma della trattativa in corso arriva la notizia di una seconda fonte, secondo la quale la banca avrebbe concesso a Bithumb un mese di tempo per risolvere il problema o trovare un’altra soluzione.
I clienti, intanto, possono continuare a fare prelievi e depositi, ma tra un mese sarà difficile continuare a usare i conti se il contratto verrà chiuso definitivamente.
Summary
Bithumb il cattivo della classe
La normativa sudcoreana impone agli exchange di rinnovare i contratti con le banche ogni sei mesi, per costringere le società a compiere ogni sforzo contro il riciclaggio di denaro sporco.
Il primo rinnovo è coinciso con la conclusione del mese di luglio.
Bithumb exchange è l’unico tra i quattro grandi della Corea del Sud a non aver ottenuto il rinnovo dei suoi contratti con le banche. La stessa banca che ha rifiutato il rinnovo a Bithumb lo ha, invece, accordato a Coinone.
Upbit ha ottenuto il rinnovo dalla Industrial Bank of Korea, mentre Korbit ha stipulato un contratto per il rilascio di conti virtuali con la Shinhan Bank.
Le cause della chiusura
Sono due i fattori che hanno inciso sulla decisione della banca. Il primo riguarda il furto di circa 17 milioni di USD subito da Bithumb il 20 giugno scorso, per il quale c’è una indagine in corso da parte del Ministero della scienza e della tecnologia della Corea del Sud per svelare le cause.
Il secondo motivo è legato alle normative stringenti imposte a fine gennaio dalle autorità sudcoreane.
Gli exchange hanno l’obbligo di identificare ogni nuovo cliente che apre un conto sulle piattaforme.
Il sistema introdotto dal paese asiatico si chiama Real-Name System ed impone alle società dei crypto asset di richiedere al nuovo investitore una serie di documentazioni per essere conforme alle politiche antiriciclaggio.