Oltre 60 milioni di dollari, ovvero 6.7 miliardi di yen sarebbero stati rubati in Giappone durante lo “Zaif hack“, un attacco hacker che ha colpito Zaif, un exchange giapponese con volumi che si aggirano intorno ai 72 milioni di dollari.
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Il Tech Bureau di Osaka, che gestisce l’exchange Zaif, ha spiegato che un loro server è stato hackerato e le crypto rubate sarebbero bitcoin, bitcoin cash e monacoin.
“Ci rifiutiamo di dare ulteriori dettagli su come sia accaduto questo accesso illegale, è un crimine e abbiamo già chiesto alle autorità di investigare. Prepareremo delle misure in modo che gli asset dei clienti non saranno colpiti dall’attacco hacker”, aggiungendo che l’exchange riceverà supporto dallo shareholder Fisco Group.
Il Giappone è uno dei centri nevralgici di adozione delle crypto, con oltre 50,000 merchant che accettano bitcoin come metodo di pagamento.
All’inizio dell’anno, sempre il giapponese Coincheck aveva sospeso i depositi e i prelievi in crypto dopo un attacco hacker che gli era costato la perdita di oltre mezzo miliardo di dollari in NEM.
Le autorità giapponesi avevano poi ordinato la sospensione delle operazioni di due exchange.