L’istituto finanziario OK Blockchain Capital, in collaborazione con l’exchange OKEx, ha recentemente pubblicato un rapporto sui limiti tecnici delle attuali implementazioni basate su blockchain, indicando possibili sviluppi alternativi basati su sidechain e cross-chain, definiti Blockchain 3.0.
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Secondo questa ricerca, le tecnologie basate su sidechain e cross chain avranno un ruolo chiave negli sviluppi futuri basati su blockchain, perché consentirebbero di superare i limiti della blockchain 1.0 (quella originale di Bitcoin) e della blockchain 2.0 (Ethereum e simili), in particolare riguardo le prestazioni e la decentralizzazione.
Nel rapporto si legge: “Supponendo una media di un nuovo blocco generato ogni 10 minuti, la rete Bitcoin può gestire sette transazioni al secondo al massimo, lontano dalle centinaia di migliaia di TPS ottenute con sistemi centralizzati. Ci sono due fattori essenziali che limitano le performance di Bitcoin. Il primo è il limite di dimensione di ogni blocco Bitcoin a 1 [megabyte]. In secondo luogo, occorrono in media fino a 10 minuti per calcolare un numero casuale qualificato per convalidare un nuovo blocco“.
Oltre a questi limiti, la blockchain 1.0 avrebbe anche una capacità molto limitata di innovazione a livello principale, ovvero senza ricorrere a strati superiori: ad esempio manca la possibilità di creare cicli “for”, limitando di fatto BTC a un token che è diventato riserva di valore.
Con le blockchain 2.0, come quella di Ethereum, alcuni di questi problemi vengono risolti, ma l’ecosistema nel suo insieme continua lo stesso a soffrire di problemi di prestazioni.
Le soluzioni finora adottate sono state efficaci nel migliorare il flusso delle transazioni, ma a discapito della decentralizzazione. Un esempio sono gli exchange decentralizzati, ancora poco utilizzati nel complesso a causa proprio del fatto che quelli centralizzati hanno prestazioni nettamente superiori.
La cosiddetta blockchain 3.0 a detta degli autori del rapporto potrebbe risolvere questi problemi.
Ad esempio, strati superiori come Lightning Network e soluzioni basate sulla creazione di più sottocatene per il consenso distribuito consentono di migliorare significativamente le prestazioni del sistema mantenendo però inalterata la decentralizzazione.
Altro esempio calzante è lo sharding di Ethereum che genera diverse sottocatene indipendenti che rimangono perfettamente integrate all’interno dell’ecosistema.
Quindi, uno scambio decentralizzato basato su sidechain o cross chain potrebbe ridurre drasticamente i costi delle commissioni, e migliorare la velocità di esecuzione degli ordini e la liquidità.
In realtà, sono già in atto diverse sperimentazioni a riguardo e, alcune tecnologie di questo tipo come Lightning Network, sono già operative.
L’era delle blockchain 3.0 è già iniziata, anche se questi sono strumenti spesso ancora in fase sperimentale e richiedono ancora molto lavoro di sviluppo e implementazione.
Tuttavia, proprio lo stesso esempio di Lighting Network dimostra che sono sviluppi efficaci per incrementare in modo esponenziale la velocità delle transazioni mantenendo inalterata la decentralizzazione tipica delle soluzioni basate su blockchain.