Il primo giorno della settimana si apre in linea con i livelli di venerdì scorso. Pochi i segni verdi tra le prime 50 capitalizzate. Per chi fa trading Verge (XVG), invece, è sicuramente una sorpresa visto che da questa mattina si muove attorno al 10% dai livelli di ieri.
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Dopo aver accusato uno dei ribassi più profondi dai massimi relativi di inizio maggio (-85%), da inizio settembre Verge sta dimostrando di voler consolidare sopra la soglia dei 50 centesimi di dollaro.
Tra le più conosciute fanno bene anche Nem +2,4%, e Icon (ICX) che sale oltre l’1% dai livelli di ieri mattina.
Anche se Ripple (XRP) è la peggiore di giornata, con un ribasso del 9%, i rialzi degli ultimi giorni riescono a mantenere le quotazioni oltre i $0,50, livello di supporto più psicologico che tecnico e base importante dove poter consolidare per rivedere attaccare i massimi di settembre poco sotto la soglia degli 80 centesimi di dollaro.
Settembre chiude con un segno rosso: si tratta del secondo mese consecutivo di ribassi, evidenziando un trimestre molto difficile e dagli umori contrastanti. Dopo aver messo a segno un luglio decisamente positivo, si torna a rivedere i livelli di inizio estate, condizione che non spazza via le nubi ribassiste minacciose, facendo aumentare i timori per un Orso che rimane guardingo e pronto a sferrare un altro attacco.
L’aria di incertezza si riscontra anche dai volumi scambiati. Con la complicità della giornata festiva di ieri, gli scambi totali hanno registrato una delle peggiori giornate e per bitcoin, è stata la giornata con il minor volume di compravendite dall’inizio dell’anno.
La capitalizzazione totale riesce a mantenersi agganciata ai 220 miliardi di dollari con bitcoin che torna a regolarizzarsi poco sopra il 51%, dimostrando come gli operatori stiano timidamente tornando a spostarsi sulle altcoin.

Bitcoin (BTC)
Per tutto il mese di settembre i prezzi di bitcoin hanno oscillato in un ristretto range del 10%, scendendo sotto il 7% dalla metà di settembre.
Se consideriamo che da inizio anno la volatilità giornaliera, per il solo bitcoin, si attesta poco sopra il 3%, è facile intuire come il periodo sia decisamente privo di ogni emozione.
Lo scorso venerdì, dopo aver testato per pochi minuti i 6800 dollari, i prezzi sono nuovamente scivolati sotto i $6500. In un simile contesto è molto difficile individuare punti di svolta e far prevalere una view direzionale con l’ipotesi del triangolo discendente sempre più incombente.

Ethereum (ETH)
La resistenza di breve in area 230 dollari non permette di poter nuovamente attaccare quella più importante di medio periodo a 250 dollari.
La tendenza di breve rimane positiva anche se nei prossimi giorni sarà necessaria una conferma sopra i 220 dollari. In caso contrario bisognerà tornare a seguire la tenuta dei 200 dollari per ottenere le prime timide e giuste indicazioni per un possibile cambio trend di medio periodo (1-3 mesi).