Eccetto India e Cina, bitcoin permane come asset digitale di utilizzo legale in tutto il resto del pianeta. Fatta questa premessa, perché, se fosse davvero una bolla o una rivoluzione tecnologica contro governi e banche, non è ancora stato “bannato” da tutti governi?
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3 ragioni per cui Bitcoin è legale:
- Bitcoin non è una minaccia alla sovranità.
Bitcoin nasce come sistema di pagamento elettronico peer-to-peer, allontanandosi dal sistema tradizionale bancario e facendo in modo che le transazioni non abbiano intermediari.
Inoltre, è stato sfatato il mito dell’anonimato.
Bitcoin funziona con la blockchain, registro pubblico decentralizzato a prova di manomissione e, proprio come con i conti correnti bancari, anche gli indirizzi wallet di bitcoin possono essere tracciati da chiunque in modo accurato, soprattutto per le regole governative a cui gli stessi wallet rispondono, il KYC.
La privacy che vanta bitcoin è diretta all’esclusione degli intermediari bancari più che alla sovranità governativa, la quale nei casi eccezionali può ispezionare la blockchain e tracciare comunque le transazioni. Non a caso, la DEA tempo fa si è espressa in merito.
- Bitcoin non è una minaccia per le banche centrali
Nonostante l’esclusione dal peer-to-peer elettronico, le banche, soprattutto le banche centrali, non temono ancora bitcoin come valuta globale. In realtà le transazioni transnazionali testimoniano l’idea che l’utilizzo di bitcoin possa essere un vantaggio competitivo rispetto il sistema tradizionale ricco di commissioni dovute a tassi di cambio ma, in termini di politica sovrana, la rete bitcoin presenta ancora molti limiti obiettivi per imporsi come valuta globale.
Quello che è riconosciuto del bitcoin è che presenta tutte le caratteristiche per definirsi oro digitale, quindi asset con riserva di valore, grazie alle sue caratteristiche intrinseche di incorruttibilità, scarsità, fungibilità e omogeneità garantite dalla tecnologia blockchain.
- Bitcoin non ha un proprietario
Quando si parla di decentralizzazione, oltre ad eliminare tutti gli eventuali intermediari dalle transazioni, ci si focalizza anche sull’inesistenza proprietà assoluta di questo asset digitale.
Infatti, bitcoin è stato inventato dallo pseudonimo Satoshi Nakamoto, che non ne è il proprietario.
Al contrario di tutte le altre criptovalute, come Ethereum per esempio, ma anche Litecoin e via scorrendo, solo bitcoin non possiede alcuna impresa, gruppo o ente che possa decidere sulla sua sorte.
Insomma, si può definire Bitcoin come la vera realizzazione della decentralizzazione mai vista fino ad oggi, il che non comporta sicuramente alcuna minaccia, ma al contrario la creazione di un vero e proprio mercato formato da startup, exchanges, minatori, rivenditori, ecc…