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Exchange decentralizzati o centralizzati?

Exchange decentralizzati o centralizzati? Questo è il dilemma del mondo crypto.

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Lo scenario attuale vede infatti gli exchange centralizzati in pole position, piattaforme che controllano gli spostamenti e i cambi effettuati dai propri utenti tra valute fiat e crypto o tra le crypto stesse.

Ovviamente questo si verifica perché il servizio offerto rimane molto semplice, ricco di funzionalità anche per i trader più esperti, regalando di fatto una buona esperienza all’utente.

Si può dire che gli exchange centralizzati, rispetto ai decentralizzati, abbiano in un certo senso fatto da “apri porta” al trading delle criptovalute.  

Ma se la rivoluzione blockchain si basa sulla decentralizzazione, perché allora non rimanere in sintonia scegliendo exchange altrettanto decentralizzati, i DEX?

I DEX sono exchange completamente on-chain: tutte le operazioni effettuate dagli ordini, l’annullamento ordini o trasferimento crypto, avvengono sulla blockchain di riferimento, lasciando all’utente la responsabilità e la piena padronanza sulle proprie azioni, e soprattutto le chiavi crittografate.

Di contro, ogni operazione sulla catena richiede la conferma distribuita e quindi una relativamente lunga attesa ( a volte minuti e a volte anche ore) e pagamento di fee.

Inoltre, quando le conferme sono direttamente sulla catena si può anche partecipare al front-running e cioè intervenire spendendo più fee quando la propria transazione risulta in sospeso, in modo da farsi “minare” per primi, anche se questo porta inevitabilmente ad una diseguaglianza che è sicuramenta fuori dalla “missione della decentralizzazione”.

L’esperienza utente di un DEX risulta dunque più costosa e lenta rispetto a quella su piattaforme centralizzate, oltre che essere molto basica e con una minor liquidità offerta.

Per questo esistono i DEX ibridi, un mix tra on-chain e off-chain: alcune operazioni si eseguono fuori dalla catena, lasciando alla piattaforma modo di poter gestire per l’utente l’invio di ordini risultando cosí senza costi e più veloce, oltre che superare i problemi di front-running.

L’utente, quindi, si affida ad una terza parte ma solo per la gestione del portafoglio ordini, e non per la custodia delle crypto.

Rispetto alle piattaforme centralizzate, i DEX ibridi rendono più agevole l’esperienza all’utente. La custodia del trasferimento delle criptovalute o token rimane in mano all’utente, cosí da esser un rischio minore rispetto le mani di un wallet centralizzato.

Sguardo verso il futuro.

Guardando l’andamento di alcuni DEX: 0x, OasisDEX, IDEX, Etherdelta si nota come la crescita dei volumi sia in alcuni casi stagnante, o in discesa, e soprattutto come la concentrazione sia su monete non quotate sugli exchange centralizzati.

Valutando l’andamento delle ultime ICO, se il futuro dei DEX è nelle mani delle nuove crypto non quotate dalle piattaforme centralizzate, è difficile che possa migliorare la propria performance.

Un’altra considerazione da fare è l’aspetto legale. Mentre gli exchange centralizzati devono seguire la regolamentazione prevista come da aziende private, i DEX non rispondono neanche ai requisiti FinCEN (KYC /AML), quindi non esiste alcun tipo di controllo.

Ultimo pensiero è rivolto all’utente. Finché l’utente finale non percepirà la decentralizzazione come aspetto di potere che l’innovazione tecnologica sta cercando di trasferire a chiunque nel globo, e che il diritto di essere proprietario delle proprie chiavi private è sinonimo di libertà, potere e soprattutto responsabilità delle proprie azioni, sarà difficile che i DEX possano prendere il giusto slancio cercando soluzioni che possano sostituire i centralizzati.

Le piattaforme centralizzate stesse, come Binance e Bitfinex stanno cercando di creare la propria versione DEX, proprio per rientrare nell’ideale blockchain.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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