Nella notte sono tornate nuovamente le vendite, proseguite poi per tutto il giorno anche in Europa portando le criptovalute ai valori minimi annuali con ulteriori 14 miliardi di dollari di capitalizzazione in meno in poche ore.
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La market cap totale delle criptovalute torna sotto i 170 miliardi di dollari, livello più basso degli ultimi 13 mesi.
Questa volta non è solo Bitcoin a soffrirne, ma tutto il settore delle crypto, ad esclusione di Ripple che pur soffrendo continua a dare chiari segnali in controtendenza.
Scorrendo la lista su Coinmarketcap delle prime 50 coin a maggiore capitalizzazione, gli unici segni verdi sono delle principali stable coin agganciate al valore del dollaro americano.
In un simile contesto, con valori ai minimi dell’anno per la maggior parte delle criptovalute, diventa difficile evidenziare le peggiori.
Sicuramente è Ethereum ad attirare particolare attenzione trovandosi per il quinto giorno consecutivo in terza posizione a vantaggio di Ripple (XRP) che prova ad allungare ulteriormente il distacco portandosi oltre i $20 miliardi, contro i $16 miliardi di ETH.
Continua la battaglia all’ultimo colpa tra BitcoinCashABC e BitcoinCashSV.
Questa mattina un’improvvisa impennata della potenza di calcolo (hashrate) di BCHSV (BSV) ha superato le elaborazioni di BCHABC (BAB), per la prima volta dallo scorso giovedì, giorno del fork.
Si tratta di un sorpasso durato una manciata di ore che non ha avuto particolari conseguenze sulle quotazioni rimaste a vantaggio di BitcoinCashABC.
Al momento la somma di entrambe le coin si attesta a circa 350 dollari, valori distanti oltre il 20% dai livelli precedenti al fork.

Bitcoin (BTC)
Dai livelli di ieri sera, domenica, i prezzi perdono un altro 10% scendendo a ridosso dei 5100 dollari, livelli abbandonati nell’ottobre 2017.
Un ribasso che, sommato al precedente avvenuto tra mercoledì e giovedì, estende la perdita al 20% in meno di una settimana.
Tecnicamente, la violazione dei precedenti supporti di medio-lungo periodo (area 5750-5600) apre spazio ad ulteriori ribassi in area tra i 4900 e 5000 dollari. Ribassi così pronunciati richiedono tempi lunghi per ricostruire solide basi necessarie per far tornare la fiducia.

Ethereum (ETH)
I valori di Ethereum aggiornano i minimi dell’anno. La rottura di 167 dollari spinge i prezzi in area 155, livello che non si vedeva dalla metà di luglio 2017. I volumi di scambio rimangono importanti e sopra la media degli ultimi mesi, segnale poco confortante in uno scenario ribassista iniziato lo scorso maggio.
Dai massimi di metà gennaio i prezzi di Ethereum perdono circa il 90% gettando nello sconforto i fan dell’ex seconda criptovaluta a maggiore capitalizzazione.