L’ex CEO di Starbucks Howard Schultz, da sempre hater di bitcoin, vuole candidarsi per diventare Presidente degli USA.
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L’annuncio è stato fatto su Twitter da Howard Schultz stesso:
“Amo il nostro Paese, e sto seriamente pensando di correre per la presidenza come centrista indipendente”.
I love our country, and I am seriously considering running for president as a centrist independent.
— Howard Schultz (@HowardSchultz) January 28, 2019
Poco dopo ha dichiarato che al momento ritiene i due principali partiti del paese più divisi che mai, invitando i suoi concittadini a discutere su come riunirsi per creare nuove opportunità e lanciando il sito HowardSchultz.com.
Ha concesso anche un’intervista al celebre programma televisivo 60 Minutes di cui è stato pubblicato un breve estratto video su Twitter in cui accusa sia l’attuale presidente Trump sia i due principali partiti di non essere attualmente occupati a risolvere i problemi del paese.
Is Howard Schultz thinking of running for president? Scott Pelley talks to the billionaire former CEO of Starbucks. 60 Minutes, Sunday. https://t.co/1sl16l5eI3 pic.twitter.com/fotSvYCFtm
— 60 Minutes (@60Minutes) January 26, 2019
Howard Schultz è un miliardario americano, ex amministratore delegato di Starbucks, non appartenente né al partito Repubblicano del presidente Trump, né al partito Democratico dell’ex presidente Obama, e pertanto sarebbe intenzionato a candidarsi come indipendente.
L’anno scorso definì bitcoin una valuta priva di legittimità, immaginando anche che un’altra valuta digitale potrebbe prenderne il posto.
Inoltre si è detto convinto che la tecnologia dei registri distribuiti DLT possa essere sfruttata al di fuori delle applicazioni delle criptovalute. Insomma, blockchain sì, bitcoin no.
“Non lo dico perché stiamo lavorando ad una valuta digitale o stiamo investendo in questo, ma perché penso al futuro della nostra azienda e al futuro del comportamento dei consumatori: personalmente credo che ci sarà una, o qualcuna valuta digitale legittima e fidata digitali, fuori dalla tecnologia blockchain. E quella legittimità e fiducia dovrà essere legittimata da un brand in un ambito concreto, dove il consumatore ha fiducia nella società che fornisce la transazione”.
Schultz è stato CEO di Starbucks fino a giugno dell’anno scorso, e qualche mese dopo la sua fuoriuscita la nota catena di caffetterie ha annunciato la sua collaborazione con il progetto Bakkt per rendere spendibili le criptovalute nei propri negozi grazie alla conversione in dollari americani.
La sua ipotetica candidatura come indipendente però potrebbe non garantirgli la possibilità di avere reali chances per essere eletto presidente, visto che è dal 1852 che tutti i presidenti sono stati eletti o nelle fila del partito Repubblicano, o in quelle del partito Democratico.
Quindi l’impatto reale di questa sua candidatura sul futuro del mercato delle criptovalute alla fine potrebbe rivelarsi ininfluente.