Su Twitter il fondatore e CEO di Tesla, Elon Musk, ha riproposto un suo messaggio del 2014 nel quale celebrava l’enorme numero di brevetti originali della sua azienda ancora appesi all’entrata della sede sociale a Palo Alto.
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Come spiega in un altro tweet il geniale Musk: “La nostra vera concorrenza non è la piccola quantità di auto elettriche in produzione, ma piuttosto l’enorme flusso di auto a benzina che escono ogni giorno dalle fabbriche di tutto il mondo”.
Our true competition is not the small trickle of non-Tesla electric cars being produced, but rather the enormous flood of gasoline cars pouring out of the world’s factories every day
— e^👁🥧 (@elonmusk) January 31, 2019
Musk probabilmente ha ripubblicato i brevetti su Twitter in un momento in cui diversi altri produttori stanno per entrare, o sono entrati, nel suo stesso segmento di mercato. La Porsche, per esempio, ha presentato la Macan elettrica al Salone di Shanghai e prevede di distribuirla entro il 2022.
Acura, marchio di lusso del gruppo Honda, già fortemente presente nell’ibrido, sta per lanciare una linea di auto elettriche, mentre Jaguar produce già un Suv elettrico, la i-Pace.
Il settore, ancora relativamente piccolo ma in espansione delle auto elettriche si fa sempre più competitivo e Tesla che, ne controlla l’83% negli USA, deve difendere la sua posizione.
La società non produce ancora utili, anche se ha incrementato di molto la produzione e dovrebbe aprire nuovi impianti nel 2019.
Elon Musk deve anche affermare le proprie capacità innovative anche nel momento in cui altri suoi progetti stanno avendo dei problemi piuttosto significativi: ad esempio, la sua nave spaziale disegnata per il viaggio su Marte è crollata a terra, come si vede in questo post su Twitter.
It looks like it has fallen over in the wind! 🎥Maria-Pointer @John_Gardi @Avron_p pic.twitter.com/6ctLUVhHHy
— Roger Holt (@RogerLewisHolt) January 23, 2019
Nello stesso tempo, durante l’ultima presentazione agli azionisti, Musk ha annunciato l’abbandono del CFO solo all’ultimo secondo, quasi fosse un’informazione secondaria.