Secondo un report di RAND Corporation, i terroristi per finanziarsi continuano a preferire il cash alle criptovalute.
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I motivi sarebbero diversi, comprese le barriere che i regolamentatori stanno imponendo al settore crypto ed in particolare agli exchange.
Secondo questo rapporto le criptovalute potrebbero essere utili ai terroristi solo per ricevere finanziamenti, ma non per la gestione dei fondi e soprattutto per il loro utilizzo. Il problema sta proprio nella possibilità di spendere eventuali criptovalute, soprattutto in caso di cifre significative: in caso, ad esempio, di incasso di grosse somme in criptovalute queste sono difficili da gestire e da spendere in modo anonimo.
Infatti, gli analisti di RAND hanno rilevato poche prove dell’adozione delle criptovalute da parte di organizzazioni terroristiche, anche se ammettono che questo potrebbe cambiare in futuro a causa di eventuali nuove innovazioni tecnologiche.
In altre parole, attualmente le criptovalute non offrirebbero sufficienti garanzie di anonimato, necessarie alle organizzazioni criminali, ed in questo le vecchie banconote sarebbero ancora insuperabili.
Terrorismo, cash e privacy coin
Questo vale anche per criptovalute ad alto livello di privacy come Monero, perché rimangono lo stesso difficili da spendere, ad esempio, per acquistare sul mercato. Spesso, infatti, è ancora necessario cambiare crypto in fiat per poter acquistare molti beni o servizi, e questo cambio è difficile da effettuare in anonimato.
Il rapporto prende in considerazione anche l’utilizzo di criptovalute sul dark web, ma definisce “improbabile” ad esempio l’acquisto di armi con questa modalità. Risulterebbe più probabile la conversione eventuali delle criptovalute in denaro fiat, mascherandola come un’attività lecita utilizzando tecniche di riciclaggio di denaro sporco, per poi utilizzare più comodamente i contanti per procedere agli acquisti con le modalità tradizionali.
Inoltre, molti exchange crypto sono oramai soggetti alla regolamentazione contro il riciclaggio di denaro sporco (AML), quindi potrebbe essere particolarmente difficile utilizzarli per ripulire ingenti somme di denaro.
Pertanto ad oggi non emergerebbe un particolare interesse delle organizzazioni terroristiche nei confronti delle criptovalute.
Anzi, secondo il report, al momento l’utilizzo delle criptovalute per finanziare attività terroristiche è più probabile che aiuti il governo piuttosto che i terroristi stessi. Per questo motivo il denaro cash è ancora il più usato per questi scopi.