La Francia è il primo Paese che prevede la possibilità di stipulare assicurazioni sulla vita in bitcoin (BTC) grazie a specifiche modifiche legislative.
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Giovedì scorso, infatti, è stato approvato dal parlamento di Parigi il “Plan d’action pour la croissance et la transformation des entreprises” (legge PACTE) cioè il piano d’azione di rilancio delle aziende e per la crescita.
Questo documento contiene al proprio interno le modifiche di legge necessarie per permettere alle società di assicurazioni di accettare i pagamenti ed offrire prodotti legati alle valute virtuali. Per la precisione è stato modificato l’articolo 21 del Codice delle assicurazioni che permette ora di formare dei “Fondi professionali specializzati” che investano in bitcoin e altre crypto, il tutto collegato ad assicurazioni sulla vita.
E’ stato quindi modificato l’articolo 26 Bis relativo alla contabilizzazione degli attivi investibili in questi prodotti che ora possono contenere anche asset collocati su un “dispositif d’enregistrement électronique partagé” cioè la blockchain. Il deputato del partito di maggioranza LREM ha affermato:
“Anche se non era l’obiettivo primario della legge PACTE ora le assicurazioni possono effettivamente offrire dei prodotti basati su attivi virtuali e lo potranno fare attraverso dei fondi specializzati”.
La legge prevede che questi prodotti non siano disponibili alla grande massa dei risparmiatori, ma solo ad una piccola platea specializzata: infatti, avranno accesso a questo tipo di investimenti solo coloro che hanno patrimoni di oltre 500mila euro ed abbiano lavorato almeno 12 mesi nella finanza. Questo per tenere un prodotto estremamente rischioso al di fuori della portata di investitori non sufficientemente preparati e consapevoli.
Secondo i dati dell’Osservatorio francese sui risparmi e della Federazione Francese degli assicuratori, le assicurazioni sulla vita hanno un montante enorme, pari a 1700 miliardi di euro al 2018, ovvero il 40% della ricchezza mobiliare dei francesi.
Nei soli primi sei mesi del 2018 i francesi hanno depositato 12,3 miliardi di euro nelle loro assicurazioni vita, garantendo quindi un flusso continuo di risorse finanziarie.
Se anche una frazione secondaria di questa enorme ricchezza fosse investita in valute virtuali, considerando anche l’ottica di lungo periodo di tali investimenti, verrebbe garantito un patrimonio stabile investito nelle valute virtuali che ne potrebbe rilanciare il corso.