HomeBlockchainDigitex Futures (DGTX) perde quasi l'80% in 30 minuti, ecco il motivo.

Digitex Futures (DGTX) perde quasi l’80% in 30 minuti, ecco il motivo.

Il team che sta dietro Digitex Futures (DGTX) annuncia con estremo rammarico che il tanto atteso lancio dell’exchange è stato posticipato fino a nuovo avviso. Il fondatore e CEO Adam Todd ha registrato un video esplicativo in cui si scusa pubblicamente. Dice che si assume la piena responsabilità nell’aver riposto la sua fiducia negli sviluppatori sbagliati.

digitex futures

Digitex Futures (DGTX): nessun lancio dell’exchange

I progetti di questo tipo subiscono spesso ritardi per vari motivi. Tuttavia, il team di Digitex è pienamente consapevole che la sua credibilità e la sua reputazione sono in discussione. Dopo aver saltato la scadenza del lancio Beta prevista per l’inizio dell’anno, la società è stata estremamente cauta nel presentare la data ufficiale di lancio.

La data prevista per il 30 aprile è stata annunciata solo dopo lunghe e approfondite discussioni con il nuovo team di sviluppo Spotware, a cui Digitex aveva affidato in outsourcing la costruzione definitiva dell’exchange.

Tuttavia gli sviluppatori con sede a Cipro che avevano (fino ad ora) una reputazione ottima per la creazione di robusti software di questo tipo, non sono stati in grado di portare a termine il compito assegnatogli.

Adam era a conoscenza di alcuni bug importanti diverse settimane fa. Erano stati segnalati in conversazioni tenute faccia a faccia con gli sviluppatori a Cipro. Aveva tutte le rassicurazioni sul fatto che stavano lavorando e che tutto sarebbe stato pronto per la data di lancio. Ma a pochi giorni dal 30 aprile, Spotware ha rivelato che i cosiddetti “bug” non erano, in effetti, bug, ma, stando alle loro parole, “comportamento atteso” e quindi non risolvibile.

Adam, completamente furioso, ha detto nel video:

“Sono stato completamente colto di sorpresa e sono davvero, davvero deluso da Spotware.”

La lista dei problemi, uno per uno

Manca il volume a 24-h

Come si vede nel video, il primo grande errore che arriva con la build finale del software consegnato ad Adam all’inizio di questa settimana è che manca la cifra che mostra il volume di trading. Ovviamente, il volume è una metrica chiave per valutare il sentimento del mercato. Ma è anche una metrica chiave per CoinMarketCap poiché tutti gli exchange sono ordinati per volume.

Spotware non può aggiungere questa features per almeno altri due mesi, ma secondo Adam non è questo il vero problema.

Manca lo spot price

Secondo le specifiche originali fornite al team Spotware, lo spot price dovrebbe apparire nella parte superiore sulla destra. Tuttavia, gli sviluppatori hanno detto che è impossibile aggiungere lo spot price in alto. Si tratta di un dato che non può essere aggiunto in soli due mesi di lavoro.

Come soluzione alternativa, gli sviluppatori hanno suggerito di aprire un menu a sinistra dell’interfacciaStando alle parole di Adam, questa interfaccia è “diventata incasinata”. Puoi scambiare i futures sulla destra, ma lo spot price è completamente a sinistra. Di nuovo, questo è lontano dall’idea di interfaccia utente user-friendly, tuttavia nemmeno questo è il problema fondamentale.

La cosiddetta Leva non si può cambiare

La leva è impostata su 10x e non può essere modificata. Ciò significa che l’idea iniziale di consentire una leva fino a 100x non è più possibile. Ancora una volta, secondo Spotware, si tratta di un qualcosa su cui lavorare per due o tre mesi.

Incapacità di vendere un contratto acquistato

Il software in quanto tale consente ai trader di acquistare dei contratti, ma possono venderli solo se hanno di nuovo lo stesso margine che avevano quando lo hanno acquistato. Ciò significa che per uscire da una posizione in cui ti trovi, hai bisogno di più margine. Il che è ridicolo. Chiunque abbia 1.000 token DGTX non può vendere un contratto una volta che ne ha acquistato uno poiché ha fondi insufficienti.

Questo problema è stato individuato settimane fa ed è stato segnalato come un bug, registrato e presentato faccia a faccia con gli sviluppatori. Dopotutto, i bug sono comuni nello sviluppo del software e Adam è stato rassicurato sul fatto che il team di developer ci stava lavorando.

Tuttavia, lunedì, il CEO di Digitex è stato informato che questo non era un bug, ma in realtà, incorporato nel sistema. Adam ha semplicemente detto:

“Se i trader non possono vendere ed acquistare con facilità, non ha nemmeno senso un exchange.”

Il software prodotto da Spotware è basato sulle commissioni

Qualche settimana fa, Adam ha notato un problema con i market maker, che è stato nuovamente segnalato come un altro bug. Stavano perdendo soldi nonostante li scambiassero tra loro sullo stesso conto. Questa perdita di denaro è evidentemente un bug e Adam era sicuro che stavano esaminando la questione.

Tuttavia, una settimana prima del lancio, Spotware ha diffuso la notizia che questa perdita di denaro non era in realtà un bug. Fondamentalmente, quando viene emesso un ordine il mercato si muove, e siccome i prezzi sono differenti il software fornisce al trader un prezzo medio dell’ordine arrotondato verso l’alto o verso il basso.

Questo è il motivo per cui i bot dei market maker Digitex stavano perdendo 20.000 dollari in token ogni giorno durante i test, nonostante scambiassero token solamente tra di loro. Praticamente hanno creato delle commissioni.

DIGITEX FUTURES IS A ZERO-FEE EXCHANGE

Il team di Cipro ha cercato di rassicurare Adam sul fatto che l’arrotondamento verso l’alto o verso il basso non fosse motivo di preoccupazione perché si trattava di una feature a favore dell’exchange. Ma fondamentalmente è solo un altro sistema di commissioni.

Più il trader commercia, più perde grazie all’arrotondamento. Adam nel video, infuriato, commenta:

“Quale parte dell’exchange a zero fee non è chiara ?!”

Per riassumere, se l’exchange Digitex Futures (DGTX) venisse lanciato la prossima settimana, non avrebbe il volume a 24 ore, non avrebbe lo spot price, i trader non possono vendere i contratti che hanno acquistato senza avere almeno una liquidità pari a ciò che hanno speso, ci sarebbe la leva x10 fissa e in più si presenterebbero delle commissioni.

“E io cosa dovrei farci con un software del genere? A una settimana dal lancio, abbiamo un prodotto che non funziona, non funziona per niente.”

Cosa accade ora a Digitex Futures (DGTX)?

Chiaramente, la società non può lanciare un prodotto che non va e che addebita commissioni.
Allora, qual è il prossimo passo che farà Digitex Futures?

La società ha ancora il codice originale che è stato sviluppato inizialmente a Dublino, si tratta di un exchange di futures funzionale con un’interfaccia di trading attraente e intuitiva, che è stata mostrata dal vivo a novembre al Summit di Blockchain di Malta.

Adam ha anche rassicurato la comunità sul fatto che Digitex ha un frontend molto ben costruito e un motore di corrispondenza veloce e robusto costruito in C ++. Ha anche un modulo di back-office pre-costruito che sta collegando, il che significa che il team è molto vicino ad avere un exchange di futures pienamente funzionale che verrà messo online.

Nel gennaio del 2019, dopo aver compreso che erano molti mesi lontani dal poter lanciare il prodotto originale, il team prese la decisione di affidare a Spotware questa tecnologia.

Adam sta ora costruendo un nuovo team di sviluppo in Serbia per far ripartire i lavori su quella applicazione originale e prevede di avere un exchange robusto e funzionale tra qualche mese a partire da ora.

Dice:

“Non torneremo ad una pagina vuota, abbiamo quel codice che abbiamo costruito a Dublino. Non eravamo soddisfatti del periodo di tempo, ed è per questo che siamo andati con Spotware, ma ora utilizzeremo ciò che avevamo fatto e ripartiremo da qui con un nuovo team.”

Il CEO sta inesorabilmente cercando di costruire un team di altri sette o otto sviluppatori che secondo lui lavorerà 24 ore su 24 sotto la sua supervisione sette giorni su sette.

Nonostante il crollo del token DGTX rassicura gli investitori:

“Supereremo questo disastro, ripartiremo dal nostro codice.”

Ecco il video per intero:

Stefano Cavalli
Stefano Cavallihttp://www.stefanocavalli.it
Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.
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