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Trading crypto: 5 cose da evitare se si trada con Bitcoin e non solo

Il trading di bitcoin (BTC) e delle crypto in generale offre agli investitori l’opportunità di ottenere rendimenti sostanziosi, ma comporta allo stesso modo un rischio molto elevato.

Decidere su cosa investire è sempre una scelta personale e non bisogna farsi condizionare dalle persone che si sono arricchite con le crypto.

Anche se a prima vista può sembrare una strada in discesa, piena di facili guadagni, non è così. La volatilità incide fortemente su questo mercato e gli asset più comuni come bitcoin (BTC), ethereum (ETH), XRP e molti altri spesso sono complessi dal punto di vista burocratico e tassativo.

Tuttavia, basta un semplice dispositivo connesso ad Internet per iniziare a fare trading con le crypto. Per quanto riguarda i mercati tradizionali, vi sono degli enti che tutelano gli investitori ma, con le criptovalute, non ci sono limiti.

Ecco dunque 5 cose da evitare assolutamente quando si comincia a fare trading con le criptovalute.

1) Non esiste una strategia per diventare ricchi in fretta

È comprensibile che quando un mercato registra un +10%, +20% e in tanti casi anche cifre che sorpassano il 50%, vi siano molti nuovi investitori che vogliono entrare a farne parte. Ma le criptovalute non sono uno trucco per arricchirsi. Tutto dimostrato dal fatto che, cosi come possono crescere in doppia cifra, possono anche crollare bruscamente.

La maggior parte delle criptovalute ha perso oltre il 90% dal suo livello massimo mai raggiunto (ATH). E questo esempio è molto chiaro per far comprendere quanto non sia tutto oro ciò che brilla. Dal momento che si tratta di un mercato altamente speculativo ci sono certamente alcune persone che sono diventate ricchissime, mentre altre hanno perso tutto.

La storia insegna che un asset non può crescere per sempre, prima o poi registrerà un crollo. Il trading con le crypto è rischioso. Per quanto riguarda bitcoin (BTC) è successo parecchie volte nella storia.

Il grafico qui sotto mostra un leggero crollo che ha interessato Bitcoin (BTC) nel 2013:

bitcoin 2013 andamento crypto

Tranne per il fatto che non si trattava di una semplice correzione, ma è stato un vero e proprio incidente. Sembra qualcosa di piccolo rispetto al mercato odierno, ma se l’immagine viene ingrandita si noteranno diverse cose.

trading crypto emozioni

Il picco nel 2013 è stato guidato dalla speculazione, la gente stava immettendo denaro nel bitcoin (BTC) poiché si trattava di una nuova moneta rivoluzionaria e poi il mercato si è letteralmente schiantato da un massimo globale di 15,7 miliardi di dollari visto il 5 dicembre 2013, a un minimo di 3,3 miliardi di dollari il 15 gennaio 2014. Un calo del 79%. Molti affermarono che si trattasse della morte di bitcoin (BTC) e delle crypto in generale.

Ci vollero quasi due anni per riprendere la salita.

Tutto ciò può accadere ancora e più di una volta. Non bisogna mai investire più di quanto non si è disposti a perdere. Coloro che hanno investito in bitcoin (BTC) nel dicembre 2013 e non si sono fatti prendere dal panico durante il crollo, hanno dovuto aspettare fino all’inizio del 2017 per tornare in attivo. Oltre tre anni.

2) Non fare trading giornaliero, se non si è esperti

La maggior parte dei crypto trader tiene in considerazione il trading giornaliero. Molti ci provano davvero tutti i giorni, alcuni con discreto successo mentre altri falliscono.

Per prima cosa bisogna considerare lo stile di vita che si crea andando a fare trading giornaliero con le criptovalute. Il trading intra-day è un vero e proprio lavoro. Non si possono fare due lavori a tempo pieno in maniera efficiente, di conseguenza non ci si può improvvisare trader e lasciare tutto quanto per buttarsi sulle criptovalute.

Il mercato delle criptovalute funziona 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per tutto l’anno. Non c’è weekend, Natale o Capodanno che facciano eccezione. Si tratta di un lavoro difficile, stressante e non per forza proficuo in cui l’emozione gioca un ruolo fondamentale.

Il problema con il day-trading è che il mercato può operare irrazionalmente negli short-term, e bisogna sempre combattere con emozioni come la paura e l’avidità, per riuscire a generare profitti.

Il grafico sottostante dimostra perfettamente l’esperienza che gli operatori di day-trading devono avere. Nessuno sa cosa farà il mercato a breve termine, quindi le emozioni indurranno a comprare e vendere sempre nei momenti sbagliati.

Ethereum trading criptovalute bitcoin

La maggior parte degli investimenti in criptovalute sono pura speculazione, ma ciò su cui si specula è che in futuro le valute digitali diventeranno forme di pagamento, o riserve di valore, e i token saranno supportarti da sistemi e tecnologie che rivoluzioneranno i mercati e la società. In quest’ottica, il trading giornaliero non è essenziale né tantomento necessario.

3) Il problema del Margin Trading con le crypto

Il Margin trading si effettua prendendo in prestito del denaro sulla stessa piattaforma di investimenti, e facendo una operazione a leva. Ad esempio, se si vuole fare una leva 10x, per ogni dollaro di aumento del prezzo trattato inizialmente si avrà un ritorno in denaro di 10 dollari. Allo stesso modo, per ogni dollaro perso, rispetto al prezzo pattuito inizialmente, si avrà una perdita corrispondente a 10 dollari.

Il margin trading rompe la regola d’oro del non investire più di quanto non puoi permetterti di perdere.

Da Investopedia:

“Una margin call è la richiesta del broker all’investitore di altro denaro, o la richiesta di vendita di alcuni asset, per coprire le perdite scaturite dall’operazione in leva. Ciò si verifica quando il valore dell’account scende sotto una soglia minima, calcolata in genere dal broker stesso.”

Se non si riescono a coprire le perdite, il trade è chiuso e l’investimento iniziale viene perso. Sappiamo già che investire nelle criptovalute è altamente rischioso. Attraverso il margine trading è molto più facile perdere tutto quanto, per questo l’utilizzo di uno strumento come la leva finanziaria è consigliato solo ai trader più esperti.

4) Evitare operazioni di trading short con le criptovalute

Il termine shortare significa scommettere sulla perdita di valore di un asset, ed è uno strumento utile all’interno dei mercati. Il problema principale è che si sta operando in un mercato, ancora una volta, altamente volatile.

Ma non solo, un’altra preoccupazione è che comportandosi in questo modo si viene spinti ad essere un day trader, dato che il prezzo da tenere d’occhio è da considerarsi in un intervallo ridotto.

Sempre da Investopedia:

“Vendere allo scoperto significa vendere un titolo che non è di proprietà del venditore o che lo stesso ha preso in prestito. La vendita allo scoperto è motivata dalla convinzione che il prezzo del titolo diminuirà, consentendo di riacquistarlo ad un prezzo inferiore per ottenere così un profitto. Le vendite allo scoperto possono essere indotte dalla speculazione o dalla volontà di proteggere il rischio al ribasso di una operazione a lungo termine effettuata sullo stesso asset. Poiché il rischio di perdita su una vendita allo scoperto è teoricamente infinito, essa dovrebbe essere utilizzata solo da operatori esperti che hanno familiarità con i suoi rischi”.

La cosa più spaventosa è che non c’è teoricamente alcun limite alla crescita del prezzo di un bene. Se si possiede un asset che sta diminuendo, il massimo che può accadere è una perdita del 100%. Un asset può raddoppiare, triplicare, può crescere di 10 volte rispetto il valore iniziale e, mentre sale, si perde denaro.

Basta immaginare una vendita allo scoperto di Ethereum, con ETH che registra un +400%. Scenario possibile dal momento che una situazione del genere si è già presentata più volte.

5) La sicurezza è il fattore più importante di tutti

Gli investitori che si occupano del mercato azionario non devono preoccuparsi di questo aspetto, ma è uno dei punti chiave per chiunque entri a far parte del mercato delle criptovalute. Ciò che rende facile lo scambio ed il trading in questo mercato è, tra le altre cose, la possibilità di trovare falle dal punto di vista della sicurezza.

Ci sono hacker in tutto il mondo che cercano di violare computer ed exchange per rubare le criptovalute. Capita tutti i giorni e il trading delle criptovalute ha aperto nuovi orizzonti sul fronte della sicurezza informatica.

È necessario prendere molto sul serio il tema della sicurezza, una distrazione può rivelarsi fatale. Basta una semplice ricerca all’interno del web per rendersi conto di quanti casi si sono verificati in questi anni, di quanta gente ha perso enormi capitali e di quanti fondi gli hacker riescano a rubare.

È di vitale importanza fare attenzione e, nel caso, assicurarsi di acquistare un hardware wallet per avere la massima sicurezza.

Stefano Cavalli
Stefano Cavallihttp://www.stefanocavalli.it
Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.
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