La U.S. Securities and exchange commission (SEC) ha condannato Facebook Inc. a pagare una multa da 100 milioni di dollari USA per divulgazione di dati degli utenti.
Read this article in the English version here.
Le informazioni fuorvianti diffuse dalla società di Zuckerberg riguardano il caso Cambridge Analytica e la cessione di user data di 30 milioni di utenti statunitensi (87 milioni di utenti in tutto il mondo).
Facebook, che non ha ammesso ma neanche negato le accuse mosse dalla SEC (si legge nel comunicato stampa), ha accettato la sentenza e il pagamento della sanzione da 100 milioni.
La U.S. SEC ha così riconosciuto nella condotta di Facebook un comportamento colpevole, perché pur sapendo che “uno sviluppatore di terze parti aveva effettivamente abusato dei dati degli utenti di Facebook”, la società quotata in borsa per oltre due anni aveva pubblicamente minimizzato l’accaduto informando gli investitori che si trattava soltanto di un ipotetico uso improprio degli user data.
Nei fatti la defunta società di analisi dei dati Cambridge Analytica aveva pagato un ricercatore universitario attraverso una società controllata, per raccogliere e trasferire dati da Facebook e creare con quei dati profili di personalità senza l’autorizzazione degli utenti stessi.
Non solo, la ricostruzione della SEC scrive nero su bianco che il ricercatore di Cambridge Analytica ha anche trasferito i dati utenti di Facebook molto sensibili, come nomi, genere, data di nascita, i like alle pagine, i luoghi.
Il tutto avveniva in violazione delle stesse regole di Facebook, la quale, pur avendo scoperto il fatto nel 2015, pubblicamente continuava a mantenere una linea di ipotetico abuso:
“i dati dei nostri utenti potrebbero essere stati consultati, utilizzati o divulgati impropriamente”.
Una comunicazione che si discostava quindi dalla realtà, ma che alla fine non ha retto alla pressione mediatica e nel marzo 2018 Facebook ha dovuto ammettere che i dati dei suoi utenti erano stati abusati dalla società di analisi dati.
Tale condotta causava un crollo significativo del prezzo delle azioni Facebook, causando un danno significativo agli investitori.
Il direttore dell’ufficio regionale di San Francisco della SEC, a cui spettava la competenza di pronunciarsi sul caso, ha affermato:
“Facebook ha esacerbato i suoi errori di divulgazione, quando ha mentito ai giornalisti che chiedevano maggiori dettagli sull’indagine interna che riguardava Cambridge Analytica”.
I 100 milioni di sanzione, si aggiungono ai cinque miliardi di dollari di multa comminati, sempre ieri, dalla Federal Trade Commission (FTC). Una multa che risulta essere, per stessa ammissione della FTC, la più alta mai comminata nella storia dell’ente che opera a tutela del commercio, dei consumatori e dei loro dati personali.