La vera news nel mondo del trading è che la top 15 delle crypto si appresta a chiudere la settima colorata di verde, segnale favorevole a gettare le basi per pavimentare i supporti toccati nel corso degli ultimi giorni nonostante l’allarme del sentiment arrivato a metà settimana.
Tra mercoledì e giovedì l’indice della Paura & Avidità ha toccato il livello più bassi da quando è stato lanciato nel gennaio del 2018, segnando livello 5 su una scala da 0 a 100.
Il precedente minimo storico (8) fu segnato il 6 febbraio del 2018, il giorno in cui il prezzo del bitcoin culminò con un minimo di giornata a 6000 dollari, segnando uno dei dieci ribassi più profondi della storia della cryptovaluta.
In meno di due mesi dai massimi storici toccati a metà dicembre 2017, il ribasso si estese oltre il 65%. Nelle tre settimane successive la reazione provocò un rimbalzo che raddoppiò le quotazioni, sfiorando i 12000 dollari, livelli rivisti recentemente anche se in contesto tecnico decisamente differente.
Se ad inizio febbraio dello scorso anno il saldo da inizio anno era negativo (-55%), oggi i prezzi del bitcoin guadagnano oltre il 180% dal prezzo fissato il 1° gennaio.
Considerato che ogni volta l’indice Fear&Greed è sceso sotto i 15 punti nelle settimane successive i prezzi hanno sempre reagito positivamente mettendo a segno rialzi tra il 10 e 50%, questa indicazione che fa sperare per un ulteriore allungo al rialzo nei prossimi giorni.
Le migliori crypto della settimana di trading
Ethereum Classic (ETC) mette a segno il miglior rialzo della Top 50, recuperando oltre il 30% dai livelli di venerdì scorso. È un salto in alto che riporta le quotazioni di ETC oltre i $7.5, livelli abbandonati ad inizio luglio.
Ethereum Classic insieme a Bitcoin e Monero (XMR) sono le uniche tra le big a segnare un saldo positivo da inizio mese.
Dalla parte opposta, il peggior ribasso settimanale spetta a Algorand (ALGO) che scende oltre il 20% dalla chiusura di venerdì scorso. Nonostante la criptovaluta Algo sia stata quotata solamente da due mesi (21 giugno), oggi con oltre 140 milioni di dollari occupa la 42a posizione nella classifica generale, sebbene registri una perdita di oltre l’80% dal prezzo di apertura fissato poco sopra i 2,3 dollari.
Dopo aver affondato a ridosso dei 50 centesimi di dollaro, ad inizio agosto il forte rimbalzo spinse in pochi giorni a sfiorare i 90 centesimi, mettendo a segno una performance superiore al 40%.
Il rimbalzo è ora quasi totalmente annullato dal pessimo andamento delle ultime due settimane.
Per Algorand è necessario tornare sopra i $0,9 per iniziare a costruire un solido pavimento da dove ripartire. Al contrario, affondi sotto i $0,50 andrebbero ad intaccare l’ambizioso progetto sviluppato dall’italiano Silvio Micali – professore del Massachusetts Institute of Technology MIT – che ha come obiettivo di snellire e rendere più sicure e trasparenti le transazioni su blockchain.