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Danimarca: lettere di avvertimento a 20.000 crypto evasori fiscali

Richieste di informazioni commerciali agli utenti crypto sospetti, pena sanzione.

Skattestyrelsen, l’autorità fiscale danese, ha inviato fino a 20.000 lettere di avvertimento agli utenti crypto sospetti di evasione fiscale per raccogliere informazioni sulle loro attività commerciali. 

Secondo quanto riportato, sembra che l’indagine fiscale in Danimarca abbia avuto inizio già all’inizio di questo 2019 e che in queste due ultime settimane ci sia stato l’invio delle lettere di avvertimento. 

Si tratta dunque di ben 20.000 crypto trader sospetti a cui le autorità ha avvertito di modificare i loro rapporti fiscali entro il 15 dicembre, altrimenti ci sarà come pena la sanzione. 

L’idea di base di quest’azione sembra proprio voler agire contro quelle persone che vedono nel mondo crypto un rifugio sicuro contro le tasse. 

Koinly, una startup svedese che automatizza il calcolo delle tasse crypto nei paesi scandinavi, ha commentato l’azione fiscale danese attraverso il suo fondatore, Robin Singh, che ha dichiarato:

“Molti dei nostri utenti danesi hanno ricevuto queste lettere, Skat chiede una suddivisione completa di tutte le loro transazioni e chiede loro di correggere anche tutti i rapporti precedenti. Archiviare le tasse sugli scambi di criptovaluta è un compito difficile poiché i traders di criptovalute di solito detengono diversi conti e portafogli di scambio e trasferiscono liberamente le criptovalute tra di loro, quindi non c’è modo semplice per capire quali sono le plusvalenze per qualsiasi particolare commercio”.

Nonostante la difficoltà di calcolo dell’ammontare delle tasse sulle criptovalute, l’invito della società rimane quella di rispondere all’autorità fiscale danese con le informazioni richieste e, se necessario, modificare le dichiarazioni fiscali passate. 

Un’azione non tanto singolare quella intrapresa dallo Skattestyrelsen. Infatti, proprio la scorsa estate la stessa situazione era avvenuta negli USA con l’intervento dell’Internal Revenue Service (IRS). 

Lo scorso agosto, l’IRS aveva inviato lettere simili ai crypto trader che riteneva sospetti di evasioni fiscale dando loro 30 giorni di tempo per rispondere e correggere la propria situazione. 

Certo che, proprio il mese scorso, era apparsa poi la notizia che la stessa IRS avrebbe effettuato un rimborso agli investitori crypto che avevano invece pagato le tasse in modo adeguato. 

Una situazione ancora troppo poco chiara che molti esperti crypto avevano commentato come un’azione puramente di marketing: una strategia delle autorità fiscali americane per identificare il maggior numero di titolari crypto e monitorare così l’andamento sul territorio. 

 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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