Per il sesto giorno consecutivo prevale oggi il segno rosso, con oltre il 70% delle prime 100 criptovalute sotto la parità e qualche eccezione come nel caso del prezzo di Tezos, che invece sale.

Continua a prevalere questa apatia che sta mettendo le radici nell’intero settore, motivo per il quale si continuano a registrare bassi volumi con scambi giornalieri sotto i 50 miliardi di dollari.
Gli scambi di questi giorni sono di un terzo inferiori agli scambi che si sono registrati negli ultimi due mesi, quando i prezzi erano più movimentati. Ciò evidenzia come gli scambi si muovono a braccetto insieme alla volatilità che in queste ultime ore sta scendendo ai livelli più bassi dell’ultimo semestre.
È un momento particolare, molto delicato e pericoloso, perché la bassa volatilità è un campanello di allarme che preannuncia forti scossoni direzionali.
In questa fase si continua a distinguere il prezzo di Tezos (XTZ) che sale, in controtendenza con tutto il resto del settore.
Tra le big, assieme a Cosmos (ATOM), Tezos è l’unica tra le prime trenta crypto per market cap in territorio positivo, entrambe con un guadagno di oltre il 4%.
Questi rialzi del prezzo di Tezos, che su base settimanale registrano un aumento rispetto agli attuali valori del 25%, permette a XTZ di andare a spingersi in 10° posizione, scalzando Stellar.
Sarebbe un segnale molto importante per Tezos, una conferma e un premio da parte del mercato. Tezos in questo ultimo mese sta fornendo un segnale rialzista molto importante che porta il prezzo a 1,60 dollari, a poco più del 15% dal rivedere i massimi storici assoluti dal lancio delle quotazioni avvenute a settembre 2018, fissati a 1,87 dollari.
Migliore in assoluto è Waves (WAVES), in 68° posizione con una capitalizzazione di 60 milioni di dollari e una salita che oggi è l’unica a doppia cifra di +11%.
Dalla parte opposta, Matic Network (MATIC) è la peggiore, probabilmente perché prevalgono le prese di beneficio con una perdita del 15%, una forte discesa dopo i buoni guadagni dei giorni scorsi.
Tra le più conosciute in negativo è da segnalare Chainlink (LINK) insieme a Verge (XVG) e Zilliqa (ZIL), che scendono di oltre il 6% nelle ultime 24 ore.
Le condizioni attuali continuano ad influire negativamente sul market cap che continua ad oscillare sotto i 194 miliardi di dollari. La dominance del Bitcoin rimane invariata.
Nonostante la debolezza che continua a caratterizzare Ethereum, che perde l’1,5% come Ripple, ciò non incide nella dominance dove ETH guadagna una piccola frazione decimale che la porta di nuovo sopra l’8%.
Ripple sale al 4,9%, livelli massimi dalla fine di novembre. Ciò evidenzia come mantenendo la dominance delle prime tre pressoché invariata, sono le altcoin a soffrire di questa apatia del settore.

Prezzo Bitcoin (BTC)
Bitcoin nelle ultime ore scende a segnare i minimi degli ultimi 10 giorni, a testare area 7.100 dollari, un segnale che evidenzia ancora la debolezza e la mancanza di nuovi acquisti che non permettono di rivedere i livelli di resistenza di breve periodo. La volatilità è sotto il 2,6% su base mensile, livelli più bassi degli ultimi 7 mesi.
In questa fase è importante osservare e avere conferme della tenuta dei supporti tra i 7.000 e i 7.100 dollari prima di andare a valutare la possibilità del recupero delle resistenze che continuano a rimanere invariati a 7.700-7.8000 dollari.

Prezzo Ethereum (ETH)
La debolezza continua a colpire Ethereum che scende a testare i 140 dollari, livelli più bassi registrati dai minimi del 25 novembre. Nel breve periodo ETH deve riconquistare i 145 dollari, per poi spingersi a 155 dollari, massimi relativi degli ultimi 20 giorni.
Un affondo sotto i 133-135 dollari attirerebbe la speculazione ribassista che in una fase di bassi volumi è un segnale molto pericoloso.